Due indizi? Possono fare una prova. Almeno in questo caso. Capita così che lo Sherlock Holmes di turno, al secolo Serse Cosmi, possa trarre le sue conclusioni. Che non parlano ovviamente di colpe e colpevolezze, ma anzi sanno dare i migliori responsi ed offrono un grado di certezza notevole circa quello che l’investigatore andava cercando. Punto primo: il Perugia sta maturando; punto secondo: il Perugia è in crescita; punto terzo: il Perugia ha raggiunto un’invidiabile personalità che stimola la tranquillità assoluta o quasi nel gestire anche le situazioni più difficili. Fuor di metafora, a Bergamo, contro l’Atalanta seconda in classifica, i grifoni hanno mostrato non solo di saper reggere l’urto di una “grande” del campionato, ma anche di essere competitivi e, magari con un po’ di coraggio in più, potersi togliere qualche importante soddisfazione. Quanto di buono, emerso contro la Roma capolista, è stato infatti confermato e, semmai, accresciuto. Intanto, la difesa ora appare registrata a dovere. Non ce ne voglia il bravo Monaco; peraltro a ore si saprà qualcosa in più sulla vicenda doping che lo ha visto – riteniamo – sfortunato protagonista insieme a Bucchi. Ma da due turni il Perugia non prende gol (e sì che giocava contro due “macchine da rete”) e non rischia oltre misura ma non certo per responsabilità altrui. L’innesto del possente Di Loreto ha dato stabilità al reparto e l’allenatore, che conosce bene il marcantonio di origine ternana, è deciso a puntare su di lui. Quanto a Rivalta e Materazzi… non è esagerare definirli una garanzia a proteggere un Mazzantini sempre più decisivo e “showman”. A centrocampo… la ragnatela è servita con i gusti che vengono soddisfatti tutti. C’è il mastino-guastatore (Baiocco), c’è il ragioniere dai piedi buoni (Liverani), c’è l’onnipresente grillo tuttofare (Tedesco), ci sono i falchi predatori (Zé Maria e Pieri) pronti a gettarsi sulle fasce, annullare gli avversari e spedire una notevole quantità di palloni in mezzo all’area. Ma al di là dei singoli protagonisti, sono i sincronismi a risultare perfetti, l’azione rapida, la circolazione della palla sicura e tutt’altro che lasciata al caso. Se si prendono in considerazione gli ultimi 180 minuti con la prima e la seconda della classe (due pareggi d’oro, pure con qualche rimpianto, perché se si fosse osato di più…) il tifoso attento avrà notato che non ci sono più gli infruttuosi lanci lunghi a ripartire dalle retrovie, ma la squadra esce dalla difesa con la palla al piede e se è il caso di impostare, ecco, trame fitte e ragionate con una tranquillità per di più invidiabile. E arriviamo al pelo nell’uovo, che però tanto pelo non è: il reparto offensivo. Nessuno discute le qualità di Vryzas e Saudati; anzi, diciamo che il greco sa difendere in maniera magistrale la palla, sa aiutare i compagni a salire dalle retrovie e ha pure il fiuto del gol (la tripletta di Firenze non è casuale); il giovane ex Empoli e Milan, dal canto suo, ha dimostrato in passato di saper andare a braccetto con il gol ed ha una prestanza fisica notevole. Però la squadra non riesce a segnare su azione. Sono solo quattro (su undici) i gol scaturiti da situazioni diverse dai calci piazzati e il limite è evidente se si considera che la squadra riesce malamente a finalizzare la gran mole di gioco espressa. Talvolta manca l’ultimo passaggio, spesso i cross dalle fasce sono troppo “facili” per le difese avversarie, gli attaccanti non riescono a centrare lo specchio delle porte altrui o sono sopraffatti dai difensori. Cosmi si è reso conto del problema ed è da giurarci che, assestati gli altri reparti, scrupoloso com’è, si dedicherà ora proprio a ciò. Mentre qualcuno già azzarda la richiesta di reperire un altro bomber di peso (ma siamo sicuri che sia una questione di uomini?), la settimana si concluderà con la famosa prova del nove. Al “Curi”, per l’anticipo notturno, arriva il Bari, squadra-delusione di inizio stagione ma comunque pericolosa e in ripresa, oltre che bestia nera del Grifo. Sarà davvero arrivata l’ora dei goal?
Pochi i goal su azione. Si aspetta un bomber di peso?
Perugia: buono il gioco in difesa ma è bassa la qualità del repato offensivo
AUTORE:
Francesco Bircolotti