A Castello i valori scendono in piazza

In contemporanea, la Stracastello e la Festa delle famiglie. Le parole del Vescovo
La messa in piazza Matteotti

La Stracastello è da ormai 31 anni un’occasione per dare modo ad una comunità di ritrovarsi in piazza e partecipare ad una corsa lungo le vie della città; una finalità, in fondo, molto simile a quella della Festa delle famiglie, nata nel 2007. Queste due iniziative offrono non pochi momenti significativi da vivere sia con la propria famiglia, sia assieme al resto della comunità tifernate.

Quest’anno le due manifestazioni si sono unite e dopo una settimana ricca di eventi, come l’incontro di giovedì sera con l’attore Pietro Sarubbi, domenica pomeriggio, in piazza Matteotti, il vescovo mons. Domenico Cancian ha officiato la celebrazione eucaristica a chiusura di entrambe le attività. Alla messa hanno preso parte, oltre ad alcune autorità cittadine, tante famiglie, che con i propri bambini hanno letteralmente riempito la piazza.

“È una gioia – ha affermato mons. Cancian ad inizio celebrazione – poterci incontrare qui, nella nostra piazza, per ascoltare la Parola del Signore. Abbiamo bisogno della sua luce infatti: l’unica che illumina la nostra vita e che ci indica la via da seguire. La vita – ha aggiunto il presule, prendendo spunto dalle due manifestazioni – può essere vista come una corsa da compiere assieme agli altri e con Gesù, verso il Padre. Perché bisogna evitare il pericolo dell’immobilismo, stando fermi e rassegnati in situazioni infelici, ma anche quello di correre senza una meta, in modo disordinato”.

Mons. Cancian, durante l’omelia, ha poi ricordato le testimonianze di Zelinda Elmi e di don Marco Pozza, intervenuti nella serata di sabato sempre dallo stesso palco, e del gruppo One Way, che già dal nome stesso indica come “una sola è la strada da percorrere”. Ricollegandosi, poi, alle letture effettuate e all’episodio evangelico della guarigione del sordomuto, il Vescovo ha invitato tutti i presenti a riflettere sulla capacità di ascolto e di dialogo all’interno e all’esterno della famiglia.

“Il dialogo è necessario – ha affermato Cancian – sia per costruire una famiglia sia per coltivare relazioni personali e sociali”. E se nella famiglia si educano persone mature, coltivando dei valori importanti, per il Vescovo tifernate un modo per migliorare molti problemi dell’attuale società sarebbe quello di rimettere la famiglia al primo posto. “La piazza, allora – ha dichiarato il Vescovo – deve essere il luogo in cui esprimiamo in maniera sociale quello che abbiamo imparato in famiglia”.

Festa delle famiglie. Le testimonianzedi vita e il concerto degli One Way

Zelinda Elmi

Sabato scorso, dopo cena, in occasione della 4a edizione di “Famiglie in festa” a Città di Castello, sono intervenuti Zelinda Elmi e don Marco Pozza. Mons. Domenico Cancian, indossati per l’occasione i panni di un presentatore d’eccezione, ha introdotto la serata e il tema della manifestazione, realizzata in concomitanza e con la collaborazione della Stracastello. Il Vescovo ha poi salutato in modo particolare la band rock cristiana degli One Way, nata a Città di Castello nel 2007, lo stesso anno in cui lui stesso ha fatto ingresso in diocesi (il 23 settembre). Gli One Way hanno tenuto il loro ultimo concerto, proprio per l’occasione, nella stessa piazza in cui debuttarono per la beatificazione del vescovo Liviero. La serata è poi iniziata con la testimonianza della famiglia Mancini, ambasciatrice della Pastorale familiare tifernate al VII Incontro mondiale delle famiglie svoltosi a Milano la primavera scorsa. È seguito l’intervento di Zelinda Elmi, una donna affetta da nanismo, che ha raccontato la sua esperienza di vita. Zelinda, nonostante la malattia, si è definita molto felice grazie alla fede e alla vicinanza del Signore, sempre presenti nella sua vita e nella sua famiglia, nonostante le tante difficoltà. Don Marco Pozza ha presentato poi all’uditorio alcuni esempi di come Dio riesca a penetrare nei giovani, anche attraverso una canzone o in situazioni difficili come nel carcere. La serata è infine proseguita con l’esibizione degli One Way, davanti ad una piazza “di sopra” gremita di persone.

AUTORE: Francesco Orlandini