Palazzo Mauri e palazzo Callicola: arrivati fondi per il restauro

Venti miliardi dal fondo Ce più fondi del terremoto e del Cipe

Venti miliardi in più. Questa è la somma su cui può contare l’Amministrazione comunale nel prossimo bilancio del 2002. Com’è noto, Spoleto è inserita nell’Obiettivo due della Comunità europea; grazie a questo, a suo tempo, fu richiesto quel finanziamento che oggi, forse non credendoci più, ci è stato invece finalmente concesso. Di conseguenza, in fretta e furia è stato convocato il Consiglio comunale chiamato ad approvare la variazione di bilancio in entrata e, nello stesso tempo, le altre necessarie variazioni in uscita per disporre del finanziamento Cee che obbliga l’Amministrazione comunale ad una compartecipazione delle spese per la realizzazione delle opere, in questo caso, di circa 500 milioni. Tutto bene, dunque. Ci sono, insomma, le risorse per finanziare e completare i lavori di restauro e consolidamento di due gioielli spoletini: palazzo Mauri e palazzo Collicola. Le condizioni in cui versano queste belle residenze, in modo particolare la prima, o non ne consentono l’utilizzo o ne limitano in qualche modo la funzionalità. Per palazzo Collicola, che dovrebbe diventare il centro nevralgico di tutto il sistema museale cittadino, si può quindi vedere – a breve – il raggiungimento di un traguardo ambizioso e atteso da tanti anni. Per la sede della Biblioteca comunale, oggi purtroppo confinata in spazi assurdi e non funzionali, si può fattivamente sperare nel suo ritorno nella prestigiosa sede storica di palazzo Mauri. Certamente i tempi non saranno brevi né sono da escludere difficoltà di vario genere; ma ad ogni modo, quello che conta è partire, e al più presto. Il problema finanziario, che da anni ha afflitto le varie amministrazioni succedutesi al governo della nostra città, in questo momento non dovrebbe essere più tale. Alla consistente boccata d’ossigeno della Comunità europea sono, infatti, da aggiungere disponibilità economiche per oltre quindici miliardi provenienti dai fondi del terremoto e da un finanziamento del Cipe. Auspichiamo che ora, una volta definiti e completati i progetti, si possa marciare spediti e senza indugio per ridurre al minimo i tempi d’attesa all’utenza locale, e anche di fuori città, che ha tanta voglia di tornare a varcare il celebre portone di palazzo Mauri.

AUTORE: Aldo Calvani