I “segni” di una giornata memorabile: la visita di Giovanni Paolo II a Terni il 19 marzo 1981

A vent’anni di distanza dall’anniversario la memoria è affievolita, ma restano fortemente impresse le emozioni e le impressioni suscitate dall’evento: la visita del Papa a Terni su invito dell’allora vescovo mons. Quadri. Era sorta una certa amicizia al tempo del Concilio Vaticano II tra mons. Quadri e l’allora arcivescovo di Cracovia cardinale Carol Wojtila. Avevano lavorato fianco a fianco nella commissione alla quale era stato dato il compito di scrivere il testo base dello “schema 13” che poi fu discusso ed approvato a larga maggioranza nella seduta plenaria del Concilio con il titolo ben più famoso di Gaudium et spes, presentato in italiano con il titolo “La Chiesa ed il mondo contemporaneo”. Tra Terni e Cracovia vi era analogia profonda in quanto entrambe città operaie e siti di una grande acciaieria. L’amicizia era continuata anche dopo l’ elezione di Carol al Soglio pontificio. Il primissimo annuncio della visita fu dato da mons. Quadri all’Ufficio pastorale diocesano ed il giorno dopo fu reso pubblico a Roma e a Terni. E dopo l’emozione, venne la fibrillazione. Anche nella fabbrica, nell’acciaieria che sarebbe stata visitata per l’intera mezza giornata mattutina fino al pasto nella mensa. Ripercorremmo l’evento con la tavola rotonda del 19 marzo (a fianco ne pubblichiamo il programma). Ricordiamo che, accolto l’invito, si doveva proporre al Papa come trascorrere un’intera giornata a Terni, la mattina in acciaieria ed il pomeriggio, fino a sera, con la gente di Terni, Narni, Amelia. Il programma, in sè, era abbastanza semplice: un incontro speciale e riservato con i malati, con il clero e i religiosi, con le autorità; e poi una celebrazione eucaristica per tutti all’aperto. Dove celebrare l’eucaristia? Ricordo che il 19 marzo 1981 era una giornata lavorativa a tutti gli effetti. Si temeva di scegliere o un luogo troppo angusto o uno troppo grande. Alla fine mons. Quadri ruppe gli indugi e decise (con tremore, egli mi confidò dopo qualche giorno) che la celebrazione eucaristica si sarebbe tenuta allo stadio. Ebbe ragione: i ternani, i narnesi, gli amerini accorsero in gran numero. Quarantamila le presenze. Il Papa parlò alla gente, al cuore della gente: il tema fu la famiglia. Quando l’elicottero che riportava il Papa a Roma si alzò da terra e fece un grande giro sulla folla che sventolava i fazzoletti, la persona del Papa, sì, partiva ma a Terni rimanevano i suoi insegnamenti, il suo amore per i lavoratori, le sue amabilità e capacità di presa sul cuore e l’intelligenza. Di tutto ciò vogliamo far memoria dopo venti anni.

AUTORE: Nicola Molé