La crisi morde, le famiglie ne risentono e aumenta il numero di quelle che le statistiche indicano essere a “rischio povertà” o “vulnerabili”, anche tra quelle che solo pochi anni fa mai avrebbero pensato di dover fare i conti con i centesimi. Così, la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, ha pensato di abbassare il tetto ‘Isee’ per accedere agli interventi della legge 13, la legge regionale sulla famiglia.
“L’intervento previsto con la legge n.13 va a favore delle famiglie vulnerabili e cioè quei nuclei che si collocano tra le ‘famiglie normali’ e che, per un evento improvviso, come la perdita del lavoro, la scomposizione del nucleo familiare per divorzio o separazione, la nascita o l’adozione di un figlio, l’ingresso dei figli nel circuito dell’istruzione, la perdita dell’alloggio, la malattia o la non autosufficienza di un componente della stessa – ha detto la vicepresidente – potrebbero scivolare nel disagio, ovvero in una situazione di povertà conclamata e non riescono ad affrontare una spesa improvvisa inferiore ai mille euro. In proposito – ha aggiunto – va evidenziato che sono state molte e inaspettate, le domande presentate da padri separati”. Sinora sono stati assegnati 643mila 570 euro, circa il 47,67 per cento di 1milione 350 mila euro assegnato in totale dalla Regione per la prima annualità. I dati rilevati dalla ricognizione fatta dalla Regione con i comuni capofila delle 12 Zone sociali, hanno consentito di acquisire informazioni in seguito alle quali “si è reso necessario e opportuno – ha precisato la vicepresidente – avviare un percorso di aggiustamento rispetto ad alcuni criteri stabiliti dal regolamento”. In particolare, è emerso che l’86 per cento delle domande sono state presentate da persone o famiglie con “Indicatore della situazione economica equivalente” (Isee) collocato tra 7.500 e 15.000 euro evidenziando, pertanto, la forte criticità reddituale delle famiglie umbre nell’ultimo anno. Inoltre, tra le motivazioni di rigetto delle domande o di non presentazione della stessa è stata quella di avere un Isee inferiore al minimo consentito dal regolamento. Da qui la decisione di modificare il regolamento regionale nel quale sono stabiliti il tetto minimo e massimo dell’Isee richiesto per accedere all’intervento previsto dalla legge 13, stabilendo che lo status economico deve essere ricompreso fra 4.500 e 15.000 euro anziché 7.500 e 23.000. Di conseguenza viene previsto che l’entità del sostegno riconosciuto alla famiglia vulnerabile ammonterà da 300 euro a 800 euro se l’Isee è ricompreso tra 4.500 e 9.500 euro, e da euro 300 a 500 se l’Isee è ricompreso tra 9.501 euro e 15.000”.