Da San Francisco ad Assisi: un gemellaggio che si consolida

Una statua di San Francesco, opera di Harriet Moore, nella piazza del Lyrick

E’ ispirata al vento che ora raccoglie ora allontana le nuvole facendo tornare il sereno, trapunto la notte di “clarite” stelle; al vento che gonfia qualsiasi vestimento, fosse anche una tonaca; al vento che rallenta il cammino del corpo ma quasi sospinge l’anima verso alte mete; è ispirata a “frate” vento – quale simbolo delle creature del Cantico – la statua di S. Francesco, opera dell’artista Harriet Moore, donata dalla città di San Francisco e inaugurata giovedì 4 ottobre nel tardo pomeriggio presso il piazzale antistante al Lyrick Theatre: omaggio che consolida e visibilizza il gemellaggio tra Assisi e San Francisco; un gemellaggio che non ha affatto seguito un percorso improvvisato e superficiale: i primi passi infatti risalgono al 1969; un primo incontro ufficiale al 1978, sindaco Enzo Boccacci; mentre la proclamazione della solidale “alleanza” tra le due città venne inserita nel 1982 nel contesto delle celebrazioni dell’ottavo centenario della nascita di S. Francesco, sindaco allora Gianfranco Costa, che come presidente del Centro – Pace si sarebbe recato a San Francisco nel 1988 ed ancora nel 1994 per incontrare politici, amministratori, operatori vari come Roger Boschetti, presidente della televisione italo-americana nella metropoli. Lo stesso Costa, attuale presidente del Consiglio comunale, ha sempre auspicato un rafforzamento dei rapporti e delle relazioni, soprattutto attraverso l’interscambio di giovani disposti a fare una esperienza in seno alle famiglie. Altra visita del sindaco Giorgio Bartolini si rapporta al 1998. La statua bronzea del Santo, testimonianza di un estro impregnato di sacralità, poggia su un basamento poligonale in pietra di Assisi. La cerimonia di inaugurazione ha preso inizio con una esibizione dei locali sbandieratori. Parole di introduzione sono state pronunciate dal vice sindaco Claudio Ricci che ha condotto l’intero svolgimento del programmato appuntamento. La banda di Rivotorto ha eseguito gli inni nazionali. Quindi il sindaco Bartolini, rivolgendosi alla delegazione della città di San Francisco e a tutti i presenti, si è sentito in dovere di chiedere un minuto di silenzio in segno di cordoglio per le vittime degli attentati dell’11 settembre. Lo stesso, dopo espressioni di gratitudine per il pregevole omaggio offerto alla cittadinanza assisiate, ha tra l’altro così dichiarato: “Visto il particolare momento che sta vivendo l’intera società civile americana, abbiamo apprezzato ancora di più la vostra presenza tra di noi, segno indiscusso dell’attaccamento alla città di Assisi e allo spirito di S. Francesco… La vostra è una metropoli che può costituire un modello di civiltà del nuovo millennio. E’ una società multiraziale, attenta ai bisogni dei più deboli e poveri, ove il filo comune è la tolleranza e la solidarietà. Essa quindi interpreta lo spirito del Santo di cui porta il nome.” In risposta, il presidente del Comitato del gemellaggio William Armanino ha dato lettura del messaggio consegnatogli dal sindaco di San Francisco Willie Lewis Brown: “Caro sindaco Bartolini, è con grande dispiacere che non posso essere con lei in questa occasione. Sono certo che capirà che ho la necessità di rimanere nella mia città dopo gli orribili eventi dell’11 settembre scorso. Assisi è una delle nostre più antiche città gemellate ed è inoltre un gemellaggio che i cittadini di San Francisco tengono in grande considerazione. Come città gemellate abbiamo molto in comune; principalmente il fatto di avere grandi cittadini tra la nostra popolazione. Spero di poter incontrare presto sia lei che la bellissima gente di Assisi e di vedere la magnifica statua di S. Francesco”. E’ seguito lo scambio dei doni tra le due delegazioni. E si è giunti al momento solenne: lo scoprimento della statua (rimasta nascosta al riparo di un panno violaceo) e la benedizione della stessa, brevemente ed efficacemente illustrata nelle sue caratteristiche. Ai valletti comunali è toccato il compito di diffondere con lo squillo delle clarine l’inno di Assisi; subito dopo, altro saggio degli sbandieratori, mentre i Maiores Ballistarii Assisii, in costume tipico, mostravano le balestre ed altri strumenti. si è fatto molto apprezzare lo spettacolo di danza e recitazione presentato, all’interno del Lyrick Theatre, dagli Artists Embassy International (la cui presidente Natica Angilly, insieme ad altri ospiti come Jeffrey Capaccio vicepresidente Niaf) aveva già inizialmente ricevuto un caloroso ringraziamento. La manifestazione è nobilmente conclusa con un concerto dei Cantori di Assisi.

AUTORE: Francesco Frascarelli