L’iniziazione cristiana dei ragazzi, la sfida educativa, l’impegno nella trasmissione della fede attraverso esperienze significative e d’amicizia che coinvolgano l’intera comunità cristiana, i gruppi estivi di ragazzi e giovani, gli oratori sono i fronti dell’impegno pastorale diocesano nel corso dell’anno ed anche nel periodo estivo. Un cammino fatto di quel linguaggio cristiano che nella festa, nella gioia, nella riconciliazione, nella reciproca accoglienza, nella comunità e fraternità ha i suoi momenti essenziali.
Tante sono le attività nelle parrocchie della diocesi, che avranno anche momenti propri e specifici ed altri comuni d’incontro e di condivisione, proprio a sottolineare che la “Chiesa locale” pur articolata in parrocchie e zone pastorali è quella diocesana; a sottolineare la centralità della comunità ecclesiale che sa generare alla fede i propri figli, che sa accoglierli, educarli e con loro condividere la festa e la preghiera, la celebrazione dei sacramenti, in particolare della cresima. Ricorda a tal proposito il vescovo mons. Paglia: “Cerchiamo di creare attorno ai nostri ragazzi un clima che aiuti a comprendere il senso profondo della comunità e dell’essere a sua volta una comunità accogliente ed educante”.
I ragazzi della cresima riuniti nelle tre cattedrali della diocesi per ricevere il sacramento dal vescovo Paglia sono l’icona oggi di questa comunità diocesana. A loro il Vescovo e i parroci hanno chiesto di scrivere un loro pensiero in preparazione al sacramento. Sono arrivare centinaia di lettere, alcune delle quali molto interessanti, che gettano una luce sul rapporto tra fede e adolescenti.
Da molti dei loro scritti si evidenzia che i ragazzi erano contenti di poter fare la cresima con coetanei di altre parrocchie, perché sembra loro essere una cosa più seria e più grande, più solenne. Sempre i ragazzi hanno manifestato la loro gioia di andare nella cattedrale, comprendendo la novità, la solennità e la non ordinarietà dell’evento. Ragazzi che nei loro scritti hanno mostrato una purezza, disponibilità e attenzione maggiore di quanto non si creda. Ad avere tempo sarebbe bello e interessante leggere e individuare qualche bella lettera che i giovani cresimati hanno inviato al Vescovo. Ne riportiamo solo alcune righe, come quelle di un ragazzo di 13 anni che scrive con semplice chiarezza: “So che Gesù ha bisogno di me in questo mondo”. O di un altro, dodicenne: “La Chiesa non se la passa molto bene, bisogna che faccia qualcosa anche io”.
Sono frasi su cui riflettere, superando preconcetti e campanilismi che rischiano di ridurre la fede ad una questione privata.