“Striscia la notizia” e l’ingenuità di Serse Cosmi

Proprio vero: con il Perugia non ci si annoia mai. Anche se non sempre quanto accade può avere il sapore del divertimento, come invece dovrebbe essere. Fino a qualche tempo fa era Luciano Gaucci a tenere desta l’attenzione degli sportivi con il Grifo nel cuore: dichiarazioni di fuoco, esoneri di allenatori, modi di fare (ovviamente per quello che riguarda le cose di calcio) come minimo particolari per non dire da padre-padrone. Ora che invece il “gran capo” è riuscito a controllarsi, quasi dopo essere passato in secondo piano con la società di fatto nelle mani del figlio Alessandro, ci pensano nuovi e pericolosi affari extra-calcistici a screditare il club biancorosso e di conseguenza tifosi e città. Prima la vicenda doping, con conseguente squalifica di Bucchi e Monaco; ora il caso Striscia la notizia con una chiacchierata “galeotta”, decisamente da bar, di mister Cosmi sbattuta in prima pagina senza precise fondamenta e senza pensare alle conseguenze in nome dello spettacolo. Meno male che ci sono i risultati a confortare tutto l’ambiente: 31 punti nonostante le tante occasioni sprecate (l’ennesima a Napoli), la retrocessione lontanissima e l’Europa ad un passo, una squadra di giovani che giocano un calcio “esemplare” e già valgono miliardi alla loro prima esperienza nella massima divisione. Bellissime realtà che cozzano con le polemiche che Perugia, pur ormai abituata, respinge a gran forza. L’agguato del clan guidato dal regista Antonio Ricci (preferiamo decisamente, nel ruolo, Fabio Liverani) è stato meschino e il fuori-onda diffuso dalla coppia Bonolis-Laurenti ha scatenato una nuova tempesta sulla legittimità e sulla regolarità del gioco del calcio. Così, quello che il mostro-televisione aveva creato come personaggio dell’anno più per i suoi modi che per le sue capacità tecniche (preferiamo decisamente le seconde), in pochi minuti è stato messo alla gogna, quasi fosse un attore usa e getta. Far sentire a tutta l’Italia chiacchiere private senza il consenso dell’autore è questione che va ben al di là del calcio: privacy, correttezza, rispetto della persona, ruolo e uso della tv sono le vere questioni. Cosmi, col suo fare genuino, talvolta un po’ da bullo – ammettiamolo – è stato usato, scatenando tempeste dalle conseguenze imprevedibili. “Ma lui non doveva dire quelle cose, nemmeno ad un amico, soprattutto con un microfono attaccato alla giacca e davanti ad una telecamera falsamente tenuta spenta”, hanno obiettato in molti. Tutto vero, tutto giusto, un grave peccato di ingenuità o forse di presunzione, ma è proprio questo il personaggio Cosmi, magari inesperto ma idealista e romantico, col vizio di fidarsi degli altri quando nel mondo del pallone non puoi fidarti nemmeno di te stesso. Ma il buon Serse, pur usato e messo in mezzo ai guai, un’altra vittoria a più facce, certo involontaria ma diretta conseguenza, l’ha ottenuta: la solidarietà della gente, l’appoggio addirittura di qualche personaggio da lui citato nel famoso fuori-onda, le scuse indirette di quelli di Striscia. Capita così che mentre l’Ufficio indagini stia svolgendo i propri compiti, con rischio pure di squalifica per il tecnico perugino, Cosmi si trovi di fronte agli inviti ad andare fino in fondo se sa qualcosa (ed ha le prove) circa quanto affermato sul campionato di serie C dello scorso anno. Un paradosso se si sostiene che quelle erano solo quattro chiacchiere “così per dire”. Ma così va il calcio. Intanto il successo dell’uomo schietto e verace è stato ribadito anche all’Università di Bologna dove l’allenatore del Perugia è stato protagonista dell’ennesimo bagno di folla. Successo anche sul campo, nonostante siano mancati i tre punti, a Napoli dove il gioco biancorosso ha incantato almeno per 70 minuti. E’ mancato il gol, è vero, ma la squadra ha mostrato ottime cose. E se da una parte si può parlare di occasione sprecata (l’ennesima), dall’altra viene alimentata la consapevolezza che i traguardi raggiungibili sono decisamente notevoli. La sosta, quanto mai necessaria per un po’ di riposo ma anche per ricaricare le pile, sarà un ottimo viatico per il gran finale di stagione. In cui, si spera, si potrà parlare solo di calcio giocato.

AUTORE: Francesco Bircolotti