Il Sentiero francescano eugubino esige più cura

Dopo essere stata messa in condizioni di piena agibilità l’opera è stato di fatto accantonata da enti, associazioni e istituzioni
Pellegrini in cammino lungo il Sentiero Francescano

Una risorsa di grande valore storico, ambientale e spirituale, di notevoli potenzialità turistico-promozionali, purtroppo non sostenuta come meriterebbe sul piano di una doverosa ma indispensabile manutenzione, oltre a un qualche potenziamento sul piano di essenziali infrastrutture. È il caso del “Sentiero francescano della pace” Gubbio-Valfabbrica-Assisi che, in 42 km attraverso la valle del Chiascio, ripropone e ricalca il percorso compiuto nell’inverno del 1206-1207 da Francesco, quando aveva deciso di allontanarsi dalla natia Assisi e di rifugiarsi a Gubbio, trovando entusiastica ospitalità nella famiglia Spadalonga. Il loro fondaco, pochi anni dopo, sarà inglobato dall’attuale monumentale complesso della chiesa e del convento di piazza 40 Martiri.

Quarantadue chilometri che sono una straordinaria sintesi anche di testimonianze architettoniche che richiamano episodi significativi della vita terrena del Santo: la chiesa della Vittorina (sede nel 1213 del primo cenobio dei frati – a proposito, perché non solennizzare in maniera adeguata questo centenario? – nei cui pressi la tradizione colloca l’ammansimento del lupo, il celebre episodio narrato dai Fioretti), quello che resta del lazzaretto, luogo di assistenza ai lebbrosi, l’abbazia di Vallingegno, la chiesa di Caprignone (di recente acquistata dalla diocesi eugubina, con l’intenzione di metterla a disposizione del Sentiero), il complesso di S. Pietro in Vigneto, da anni rilanciato dalla presenza dell’eremita padre Basilio Martin.

Purtroppo, dopo essere stato messo in condizioni di piena agibilità in occasione del Giubileo del 2000, il Sentiero è stato quasi dimenticato, accantonato da enti, associazioni ed istituzioni. Un’emarginazione che contrasta con la costante crescita di pellegrini sia italiani che stranieri.

Quali le lacune più vistose, cui va in qualche modo posto rimedio? Questa una rapida elencazione: mancano ad esempio delle fontanelle, indispensabili panchine, posti di ristoro che fungano anche da centri assistenza. Urge soprattutto una manutenzione per contrastare un graduale e preoccupante depauperamento.

Il Sentiero ha già una storia significativa: ha favorito il dialogo tra associazioni palestinesi e israeliane. Anche quest’anno, nei giorni 1-3 settembre, per iniziativa del vescovo Mario Ceccobelli, ospiterà la quarta edizione nazionale del “Sentiero di Francesco” durante la quale sarà approfondito il tema della “Riconciliazione con i fratelli”.

AUTORE: Giampiero Bedini