Donne forti, coraggiose, che confidano in Dio

Verrà conferito a Cascia il 21 maggio il Riconoscimento internazionale “Santa Rita” – quest’anno tutto italiano -, rivolto a donne che hanno saputo incarnare in modo forte nella propria esistenza i valori della spiritualità e della carità. Per il programma in dettaglio, vedi il box qui sotto. Di seguito, un profilo biografico delle tre vincitrici dell’edizione 2012 del Premio.

 

Anna Maria Landini

“Riceve il premio – recita la motivazione – per aver testimoniato di essere una donna forte, coraggiosa ed esuberante, che ha fatto tesoro delle difficoltà incontrate nella vita. Anzi, senza mai abbattersi, le ha fatte divenire il motore delle sue attività, sia in famiglia che fuori, sempre con determinazione, senza perdere la tenerezza”. Nata a Firenze nel 1935, inizia l’attività lavorativa come programmatrice all’Ibm. È madre di 3 figli e nonna di 6 nipoti. Vive attualmente a Spoleto insieme al marito Ponziano Benedetti. Negli anni ha legato la sua attività di volontariato nella Caritas con la presenza costante in famiglia. Ha trasferito questa sua voglia di servizio ai meno fortunati anche al marito e ai figli, che sono cresciuti con la convinzione che “sporcarsi le mani” per gli altri sia passaggio imprescindibile per la crescita di chiunque. Nel 1977 incontra l’arcivescovo di Spoleto Ottorino Pietro Alberti e l’allora direttore della Caritas don Sergio Virgili: la coinvolgono nelle attività della costituenda Caritas diocesana, gettando le basi per una rete che oggi vanta decine e decine di interventi e azioni. Come vice direttore della Caritas diocesana di Spoleto, Anna M. Landini ha creato i presupposti perché fiorissero le Caritas parrocchiali e prendessero via dei luoghi (oggi noti ome Centri di ascolto) per dare conforto alle persone disagiate. Dopo la battaglia contro la legge 194, nel 1978-1979 propone e gestisce una delle prime case famiglia italiane per ragazze madri: la casa di San Sabino a Spoleto, per dare risposte concrete alle ragazze che non volevano praticare l’aborto. Contemporaneamente, nei primi anni Ottanta ha contribuito alla creazione di attività per ragazzi disabili.

 

Nicoletta Bernardi

Ricordano gli organizzatori: “Abbiamo accolto la richiesta dell’amica Maria Rita Spallacci [di conferire il premio alla sig.ra Bernardi], perché abbiamo visto in Nicoletta la donna cristiana per eccellenza, e siamo lieti di conferirle il riconoscimento per aver fatto della sua vita un dono per gli altri, senza riserva alcuna”. Nicoletta Bernardi è nata in un paesino di campagna in Veneto. Ha iniziato a lavorare giovanissima, perché la scuola media allora non era obbligatoria, imparando così molti mestieri. Ed è proprio attraverso il lavoro che Nicoletta ha incontrato Maria Rita. Quest’ultima, dovendo lavorare, non può accudire alla figlia piccola e così decide di chiedere aiuto a Nicoletta, all’epoca appena 12enne. Nasce così la loro amicizia che dura tutt’oggi. All’età di 15 anni Nicoletta s’innamora di un ragazzo che poi è diventato suo marito. Si sposa a 18 e a 20 dà alla luce il suo primogenito. I problemi iniziano fin dal giorno del matrimonio, quando entrano definitivamente a far parte della famiglia del marito gravi problematiche: il suocero, paralizzato dall’età di 56 anni, una cognata affetta dalla sindrome di Down e con seri problemi al cuore, un nipote colpito da distrofia muscolare. A sua volta, Nicoletta ha avuto tre figli, anch’essi con diverse difficoltà, ma che è riuscita a superare per merito di quella positività che la contraddistingue.

 

Carolina, mamma di Lorenzo

Una donna spoletina a cui è stato chiesto di scrivere la propria testimonianza. Eccola: “Sono nata 51 anni fa. A distanza di un anno nasceva mia sorella Angela, e dopo cinque anni è arrivata anche Piera. Purtroppo, per un episodio accaduto in famiglia, tutto è improvvisamente cambiato: io e Angela siamo state mandate in collegio, avevo cinque anni o poco più. Questa esperienza mi ha creato una forma esagerata di timidezza nei confronti delle persone, ma anche nei confronti dei miei genitori, perché da bambina di 5 anni torni che ormai ne hai 9 compiuti, hai qualche problema a confidarti e senti anche le tue sorelle quasi come delle estranee, perché in collegio vivevamo separate. Ma ce l’abbiamo fatta, grazie anche perché i miei genitori sono stati comunque un esempio di persone oneste, lavoratori instancabili, che hanno sempre cercato di fare la cosa giusta per tirare avanti e per mandarci a scuola e per darci un futuro, un futuro migliore del loro. Devo dire anche grazie a Renato, che avevo conosciuto nel 1976. Il 9 aprile 1983 ci sposiamo e nel 1987 nasce Mara. Nel frattempo conosco una persona che mi parla dell’associazione di volontariato Avo che svolge opera presso l’ospedale, e mi convinco che bisogna fare qualcosa anche per gli altri (più avanti, sarà il gruppo Sant’Agata per attività di beneficienza). Il 3 febbraio 1993 nasce Lorenzo. Era un ragazzo vivace, un po’ irrequieto, ma era un buono, non metteva malizia in quello che faceva; era spontaneo e quello che è emerso – da come lo hanno descritto i suoi amici – è che sapeva ascoltare, e se ti vedeva triste, tanto faceva finché non ti strappava un sorriso. Aveva, sì, lasciato la scuola a gennaio 2011, con nostra disapprovazione e successiva rassegnazione; ma dopo essersi dedicato all’orto di casa e dopo aver scoperto questa passione, aveva deciso di frequentare la Scuola di agraria a Monza. Dopo la sua tragica morte, la mia vita è cambiata, piango ogni giorno. Il Signore ci darà la forza per continuare il nostro cammino, ci indicherà la strada, avremo davanti a noi la consapevolezza che la vita è breve e va vissuta nel rispetto e nell’aiuto reciproco, accettando la Sua volontà”.

 

Il programma della festa a Cascia

Martedì 22 maggio, ore 10.15, sul sagrato della basilica arriva il corteo storico insieme alla processione partita da Roccaporena; i “quadri viventi” sono realizzati con grande rigore storico. Ore 11, solenne pontificale, poi benedizione delle rose e supplica a santa Rita. Ore 18, in basilica, celebrazione eucaristica per tutti i benefattori del santuario. A mezzanotte, spettacolo pirotecnico. Alla vigilia, lunedì 21, messa in basilica alle ore 16.30; alle 17.30 presentazione delle vincitrici del premio e messa del Transito; alle 21.30 arrivo della Fiaccola da Santa Cruz. Le vincitrici del Premio vengono presentate domenica 20 alle ore 21 in basilica.