A “Pranzo con Amore” nella cattedrale di Narni

Tra gli invitati anziani poveri e immigrati
 
Il pranzo di solidarietà all'interno della cattedrale di Narni

La condivisione della festa di una comunità, nello specifico di quella narnese, è anche nei gesti di solidarietà, nell’accoglienza dei poveri, immigrati e persone sole. La seconda edizione di “A pranzo con Amore” nella cattedrale di Narni è un incontro gioioso e di solidarietà che la parrocchia ripropone dopo la buona riuscita dello scorso anno, in occasione della festa del patrono san Giovenale. Domenica 20 maggio nella cattedrale di Narni pranzeranno insieme 200 persone provenienti da diverse zone della diocesi.

Una giornata di festa che avrà inizio con la solenne celebrazione alle ore 11 presieduta dal card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, che ha accolto con estrema disponibilità l’invito rivoltogli, qualche mese fa, dal parroco della Cattedrale di Narni, don Angelo D’Andrea.

Al termine della celebrazione ci sarà il saluto da parte delle autorità e di una delegazione cittadina, quindi verrà offerta al presule la possibilità di visitare la biblioteca diocesana “Beata Lucia Broccadelli”. Alle ore 13, insieme al vescovo diocesano Vincenzo Paglia, il card. Vegliò siederà a tavola in cattedrale con tanti altri ospiti per il pranzo preparato e servito dai volontari della Caritas parrocchiale. La cattedrale di Narni in questa domenica sarà il luogo in cui si spezzerà il pane della Parola, dell’eucarestia e della carità.

Al pranzo di solidarietà parteciperanno i membri della parrocchia cittadina e alcuni invitati speciali tra loro anziani, poveri e immigrati ospiti di alcune Caritas parrocchiali, delle Conferenze San Vincenzo de’ Paoli e quanti vivono un momento di solitudine, di difficoltà umana. I volontari della Caritas cittadina di Narni, da mesi, stanno preparando questo appuntamento d’amore, risposta al Vangelo annunciato, secoli or sono a Narni da san Giovenale. Un bel segno di unità e solidarietà della comunità narnese, che presto sarà arricchito dall’apertura della casa Emmanuel per ospitare sei o sette persone che non hanno più un’abitazione o un luogo dove dimorare. Un momento alto di carità e d’amore per il prossimo.

“Questo lo apprendiamo ascoltando il Vangelo – ha ricordato il Vescovo in occasione della festa del patrono di Narni – e venendo a scuola da san Giovenale, che visse come un pastore buono e non come un mercenario. Narni oggi deve vivere un risorgimento morale ed interiore. San Giovenale ci aiuterà a ritrovare una consonanza nuova, a far crescere l’amore tra noi, a farci pensare, studiare, individuare quale sia è il futuro più bello per tutti”.

AUTORE: Elisabetta Lomoro