Tante truffe e tanti truffatori anche in Umbria. Non si tratta solo di quei personaggi da film di Totò e di Alberto Sordi, in fondo anche simpatici per inventiva ed estro, ma anche di figure inserite in vere e proprie reti di organizzazioni criminali che operano in modo sistematico e “professionale”, spesso ai limiti della legalità ed avvalendosi delle nuove tecnologie, a cominciare da internet. Le loro vittime talvolta si sentono in colpa e si vergognano per essere cadute nella trappola e preferiscono non denunciare il fatto. È un errore gravissimo – sottolineano le forze di polizia e le associazioni dei consumatori – perché è come diventare complici di questi criminali che continueranno ad imbrogliare e raggirare altre persone. Forze di polizia ed associazioni dei consumatori raccomandano prima di tutto il buon senso. Per esempio: non fate entrare in casa sconosciuti, anche se indossano qualche uniforme dichiarando di essere idraulici, elettricisti, addetti alla manutenzione, postini, dipendenti di aziende del gas, del telefono o dell’Enel, o di qualsiasi altro ente o associazione. Nel dubbio è bene telefonare direttamente a carabinieri e polizia. Inutile farsi mostrare il tesserino di riconoscimento (che è falso). Per il pagamento di bollette o per eventuali rimborsi, nessun ente manda personale a casa degli utenti. Non si devono mai fornire a sconosciuti numeri di conto corrente, di bancomat, di carte di credito o informazioni simili. Gli enti che eventualmente potrebbero controllare questi dati li possiedono già. Diffidare di sconosciuti che vi fermano vicino a banche o uffici postali spacciandosi per funzionari che devono controllare l’operazione compiuta. Non firmare mai alcun documento per strada.
Le truffe arrivano sempre più spesso anche via internet e i contratti di abbonamento ne sono un esempio lampante. Con la complicità di clausole spesso illeggibili o incomprensibili, vengono promessi servizi ingannevoli che offrono oroscopo, sms gratuiti e giochi a premi, testi di canzoni, possibilità d’incontri, barzellette, schede per attività di doposcuola o bricolage. Basta una semplice “ok” e senza volere si rimane impigliati in contratti costosi e di lunga scadenza. Sul sito della Polizia di Stato (www.poliziadistato.it) ci sono guide e consigli per prevenire le truffe, sull’uso delle carte di credito, per la navigazione su internet, e sui comportamenti da tenere in ogni situazione per tenere alla larga malintenzionati e garantire la sicurezza dei cittadini.
Qualche esempio per sfuggire alle truppe
Gli “artisti” della truffa
Scorrendo le cronache degli ultimi tempi ci si imbatte in personaggi di tutte le età che sembrano avere frequentato una vera e propria “accademia della truffa” per l’abilità con la quale creano storie e situazioni. Aveva ad esempio messo a segno una quindicina di colpi in tutta l’Umbria un ternano di 47 anni, arrestato dai carabinieri. Si spacciava per organizzatore di una inesistente manifestazione chiamata “Eventi Moda Firenze” dell’attrice Lucrezia Lante della Rovere. Si faceva così consegnare merce pagandola con assegni falsi e carte di credito scadute. Altre volte per intimorire le sue vittime diceva di essere un componente della terribile “banda della Magliana”.
A Perugia, nonostante le ripetute denunce, continua a colpire la “dottoressa Citti”. Trentaquattro anni, è già una vecchia conoscenza della polizia perché nel parcheggio dell’ospedale di Santa Maria della Misericordia, spacciandosi per medico di Cardiochirurgia, si fa “prestare” contanti per la benzina con il pretesto di visite urgenti a malati gravi.
Molto frequente anche la “truffa dello specchietto”. I truffatori, spesso in coppia, agiscono su strade poco transitate o in parcheggi deserti. Fermano gli automobilisti e con fare minaccioso chiedono soldi per inesistenti incidenti stradali che sarebbero stati provocati dai loro veicoli.
Falsi esattori e falsi postini
“Buongiorno, signora, dalle nostre banche dati risulta che lei non ha pagato il canone Rai”. Gli esattori erano falsi ma qualcuno ha preferito pagare per “non rischiare multe”. Nella zona di Città di Castello falsi funzionari del Fisco chiedevano di entrare in casa per compilare moduli vari. La locale Agenzia delle entrate ha diffuso un comunicato per invitare i cittadini a chiamare subito polizia o carabinieri.
Ci sono poi anche i falsi postini. A Tavernelle un truffatore di 48 anni ha convinto una donna a consegnargli 2.000 euro per il recapito di un pacco indirizzato al figlio, che era morto nel 2005. Quando la donna, accompagnata dal falso postino, si è presentata in banca per ritirare i soldi, il direttore della agenzia ha telefonato ai carabinieri che hanno arrestato il truffatore.
Internet e… l’acqua santa
Una delle truffe più facili e frequenti è quella degli acquisti su internet. I carabinieri di Lugnano in Teverina hanno ad esempio denunciato un 44enne marchigiano ed un 18enne milanese che, con un complicato meccanismo, riuscivano ad incassare soldi per cellulari modernissimi venduti sottocosto su un sito di aste. Apparecchi che però non venivano mai consegnati, anche perché il negozio di Trieste che avrebbe dovuto spedirli era inesistente.
C’è quindi il caso della fantomatica società “Italia-Programmi.net” che sta inviando a migliaia di persone, anche in Umbria, e-mail con la richiesta di pagare un canone di 96 euro per l’acquisto di un software che invece su internet viene presentato come gratuito. Le indagini della Guardia di finanza per risalire ai responsabili si sono spinte sino all’Ungheria ed a Cipro.
Pieno di offerte anche il capitolo delle medicine miracolose. I carabinieri del Nas di Ancona hanno denunciato una anziana biologa e 38 suoi collaboratori che vendevano in tutta Italia flaconcini di acqua del rubinetto, che i “medici” asserivano provenire da Lourdes, Fatima e Medjugorje.