Grande partecipazione della diocesi di Città di Castello

Dopo circa sei mesi di preparazione, finalmente il pellegrinaggio diocesano a Roma è stato realizzato. Un treno speciale e nove autobus hanno riversato nella capitale circa 1.000 persone di tutta la diocesi: S. Giustino, 230; S. Pio X, 90; Promano-Cinquemiglia, 115; Cerbara, 53; Cattedrale, 85; San Domenico, 14; San Giuseppe, 73; Montecastelli-Niccone, 70; Montone, 50; Userna, 53; Pistrino, 85 ed altre parrocchie rappresentate solo da alcune persone. Purtroppo, lo sforzo organizzativo non è stato premiato dal Comitato centrale del Giubileo che, in quella giornata ci ha completamente snobbato. Avevamo prenotato circa quattro mesi fa la Messa in S. Pietro per le ore 11.30 con tanto di permesso ufficiale ma la sorpresa è stata di trovare il luogo dell’altare della Cattedra, dove doveva avvenire la celebrazione, completamente occupato da altri gruppi. Il disagio è stato grande, specie per i bambini, gli anziani, e qualche portatore di handicap, che non hanno potuto seguire la Messa del nostro Vescovo in una situazione ottimale. La gente, però, ha capito e ha preso il tutto con rassegnazione con pazienza: un pellegrinaggio è anche difficoltà, sacrificio, stanchezza… il nostro pellegrinaggio ha coinciso con il Giubileo dei vescovi e con la presenza della statua della Madonna di Fatima a Roma. Abbiamo respirato l’aria dell’universalità della Chiesa ed abbiamo constatato quanto sia forte il richiamo della Madonna in mezzo al popolo cristiano. Molta gente, infatti, era venuta a Roma soprattutto per onorare Maria, alla quale il Papa ha affidato il terzo millennio. A conclusione del pellegrinaggio diocesano, vissuto nella precarietà più assoluta mi sento di ringraziare prima di tutto i sacerdoti delle varie parrocchie che hanno accompagnato i loro fedeli alla tomba dell’apostolo Pietro riconfermando la loro fede in Gesù Cristo, unico salvatore del mondo, e nella Chiesa che ha il suo fondamento nella roccia del primo Papa. Un ringraziamento va anche a tutti i pellegrini della diocesi, che hanno risposto all’invito e si sono riversati nella basilica vaticana per celebrare il grande Giubileo del 2000. A loro va il plauso per la fede dimostrata, per il comportamento serio ed educato con cui hanno partecipato, per la serenità ed allegrezza che hanno portato. Un bel pellegrinaggio, quindi, vissuto fin dal mattino con religiosità e fede (la benedizione dei pellegrini, il pensiero di meditazione dettato da don Giovanni Bastianoni, le numerose confessioni in treno e in basilica, ecc): un pellegrinaggio che rimarrà nella mente di tutti i partecipanti come un momento intenso di Chiesa, come uno stimolo a camminare in avanti con fiducia e speranza nella vita.

AUTORE: Mons. Bruno Bartoccini