“Noicoop”: l’iniziativa di confcooperative

Dal 13 al 15 aprile al centro di Perugia si terrà “Noicoop” con l’intento di far conoscere un settore di attività economica e di solidarietà che ha un forte impatto sociale

Un umbro su 20 è socio di una delle oltre 270 cooperative associate a confcooperative ma considerando tutto il sistema delle imprese cooperative si scopre che quasi la metà degli abitanti di questa regione ha un legame con una cooperativa.

A farlo notare è il presidente di Confcooperative Umbria Andrea Fora in occasione della presentazione alla stampa della tre giorni “Noicoop” che si terrà nel centro di Perugia dal 13 al 15 aprile e voluta, ha detto Fora, “in questo anno 2012 proclamato dall’Onu anno mondiale delle imprese cooperative, dando riconoscimento ad un fenomeno che nel complesso coinvolge a livello mondiale oltre 1 miliardo di soci cooperatori e 100 milioni di soci lavoratori”. Confcooperative Umbria ha scelto di “scendere in piazza” mettendo in mostra, per tre giorni, il mondo vario e differenziato delle cooperative aderenti. “Lo slogan ‘Noicoop’, e la foto che lo accompagna in cui sono ritratti operatori delle nostre cooperative – ha detto Fora – esprimono il fatto che a fare cooperazione sono persone reali e che questa è una grande realtà tanto che un umbro su venti è socio di una nostra cooperativa!”. E questo è importante, ha aggiunto, perché “mentre si discute di crisi noi nel nostro piccolo riusciamo a tenere insieme lavoro, servizi, solidarietà”.

Fora ci tiene molto a sottolineare che il mondo che rappresenta “è interprete principale” di quella “economia reale” che soffre sotto le spinte speculative e che coinvolge “gli attori del territorio e offre risposte dirette alle persone ed alle imprese in termini di lavoro, di servizi, di credito, consumo, di qualità agroalimentare”. “Il modello cooperativo in tutti i suoi differenti ambiti operativi che comprendono welfare, agroalimentare, servizi, sociale, banche, consumo, sanità, nasce ed opera esclusivamente per dare risposte ai bisogni del territorio” ha aggiunto Fora ringraziando le Banche di Credito cooperativo umbre e di Farmacentro, grazie ai quali è stato possibile realizzare l’evento.

Oltre agli stand delle diverse cooperative aderenti a Confcooperative, sono in programma convegni, degustazioni, proiezioni cinematografiche, attività per bambini, dimostrazioni dell’artigianato cooperativo e focus sull’impegno sociale delle cooperative di inserimento lavorativo che danno lavoro ai detenuti nelle carceri o che coltivano i terreni sottratti alle mafie.

Particolare visibilità avrà anche l’annuale assemblea regionale di Confcooperative che si terrà nel pomeriggio di venerdì 13 aprile al teatro Pavone. Tra i saluti anche quelli dell’arcivescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti.

Domenica 15 mattina in programma anche la messa per tutti i cooperatori e gli aspiranti cooperatori umbri celebrata dall’arcivescovo emerito di Perugia mons Giuseppe Chiaretti, in cattedrale, alle ore 10.

Alla presentazione alla stampa, martedì scorso nella sede di piazza IV Novembre della Banca di credito cooperativo di Mantignana e Perugia, sono intervenuti il presidente e il direttore di Confcooperative Umbria, rispettivamente Andrea Fora e Lorenzo Mariani, il Direttore di Federlus (Federazione Banche di credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna) Paolo Grignaschi, il presidente della BCC di Mantignana e Perugia Antonio Marinelli, il vice presidente della BCC di Spello e Bettona Lucio Campagnacci, il presidente di Fedrsolidarietà Umbria Carlo Di Somma, il vice presidente di Farmacentro Claudio Falini, il presidente della Cooperativa dei pescatori di San Feliciano Aurelio Cocchini.

Le cooperative resistono alla crisi e creano integrazione

Confcooperative raccoglie in Umbria 247 cooperative attive, di cui 3 Banche di credito cooperativo (Bcc). I soci sono oltre 40.000. Gli occupati a vario titolo – compresi gli stagionali – sono quasi 5.000, pari al 29% del totale della forza lavoro occupata nella cooperazione umbra (fonte: Inps e Infocamere). Il 75% degli addetti sono anche soci delle cooperative in cui prestano lavoro. Quasi il 70% degli addetti ha un contratto da dipendente a tempo indeterminato. Il 57% degli addetti è donna, con punte vicine all’80% nel comparto sociale.

Le cooperative di lavoro e sociali concorrono a creare integrazione interculturale come pochi altri soggetti imprenditoriali, dal momento che presentano percentuali di lavoratori extracomunitari intorno al 30%. Con riferimento al peso economico e strutturale, il sistema Confcooperative Umbria realizza un fatturato aggregato comprensivo degli impieghi delle Bcc che si attesta a quasi 1.450 milioni di euro, pari al 35% del fatturato aggregato realizzato da tutto il movimento cooperativo nella regione.

Nonostante la crisi e il calo di redditività, è proseguito l’incremento della patrimonializzazione aggregata, che, grazie alla pratica virtuosa dell’accantonamento degli utili a riserva, fa segnare un +18% rispetto al 2007. Il fatturato aggregato rispetto ai livelli pre-crisi, infatti, ha fatto segnare un incremento inferiore all’8%. Sebbene sia diminuita l’incidenza della cooperative con capitale sociale inferiore a 10.000 euro (cioè meno del minimo necessario per la costituzione di una srl), le cooperative a “micro capitalizzazione”, rappresentano ancora il 61% delle cooperative attive aderenti a Cci Umbria. È un dato, tuttavia, migliore rispetto a quello relativo all’insieme del movimento cooperativo nella regione, dove il 63% delle cooperative attive sono micro-capitalizzate (hanno cioè un capitale sociale inferiore a 10.000 euro).

CHI È E  A CHI SI ISPIRA

La Confederazione cooperative italiane – di cui Confcooperative è la denominazione abbreviata – è la principale organizzazione, giuridicamente riconosciuta, di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali. Si ispira ai principi cooperativi, fissati e periodicamente aggiornati dall’Aci (Alleanza cooperativa internazionale) e, in ragione della funzione sociale costituzionalmente riconosciuta alla cooperazione, ne promuove lo sviluppo, la crescita e la diffusione attraverso le azioni di volta in volta più adeguate. L’articolo 1 dello Statuto riconosce altresì che l’azione di Confcooperative si ricollega ai principi ed alla tradizione della dottrina sociale della Chiesa. Confcooperative ha una presenza capillare su tutto il territorio nazionale.

AUTORE: Maria Rita Valli