Lo sport aiuta tutti a vincere nella vita

Il 13 aprile l’evento organizzato dal Cip regionale. E altri progetti a favore dei disabili

Il 13 aprile si terrà a Castiglione del Lago e Massa Martana la 2a edizione di “Uniti nello sport per vincere nella vita”, progetto del Cip (Comitato italiano paralimpico) regionale sostenuto dalla Provincia di Perugia, in collaborazione con i Comuni di Cascia, Castiglione e Massa Martana, comitato provinciale Coni, Ufficio scolastico regionale. Abbiamo incontrato Emanuele Francesco, presidente del Cip Umbria. Questa iniziativa può stimolare un cambiamento sociale? “Lo sport è sicuramente un mezzo che può portare un cambiamento. Con ‘Uniti nello sport’, attraverso il contatto diretto con le scuole dove andiamo a divulgare il progetto, si crea un rapporto speciale con i ragazzi. Si porta il messaggio che un atleta paralimpico può affrontare tutte le discipline sportive, come i normodotati”.Che difficoltà avete incontrato in questi primi anni di vita del progetto? “Nonostante le difficoltà economiche, gli amministratori dei vari Comuni che hanno sposato il progetto hanno compreso subito che portavamo un messaggio di grossa portata. Hanno capito che, oltre al ricordo della giornata, i ragazzi delle scuole e gli altleti vivono un’occasione unica per conoscersi e socializzare”. Cosa può dire oggi sul rapporto tra scuola e mondo sportivo, in relazione a una tematica così delicata come la disabilità? “Qualche settimana fa sono rientrato da Genova, dove c’è stato un convegno sull’osservatorio sportivo per disabili riferito alle scuole (Osservatorio permanente sul sistema di integrazione alla pratica sportiva degli studenti disabili) dove si sono incontrati, oltre ai dirigenti italiani del Comitato paralimpico, anche i responsabili del settore sport degli Uffici scolastici regionali. Con questa iniziativa vogliamo aiutare quei ragazzi con disabilità all’interno delle scuole che non praticano lo sport, cercando di capire e risolvere le problematiche che impediscono l’accesso ad una attività sportiva, e quindi facilitarne il maggior numero possibile”. Oggi quale rapporto lega la disabilità allo sviluppo tecnologico e alla società? “Grazie ad un protocollo d’intesa a livello regionale con l’Inail, siamo in grado di avviare allo sport tutte quelle persone che, a causa di grave un infortunio sul lavoro, hanno riscontrato una disabilità. C’è anche un progetto molto grande che stiamo portando avanti con l’Unità spinale unipolare dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. I ragazzi con gravi lesioni midollari (che ad esempio hanno subito un incidente stradale) vengono immediatamente avviati ad un percorso riabilitativo attraverso lo sport. Noi proponiamo la scherma, il tennis-tavolo, il basket in carrozzina e il tiro con l’arco. Nel momento in cui il paziente abbandona l’Unità spinale, noi ne segnaliamo il rientro ai Comuni di appartenenza, fornendo una Nota su come contattare le società sportive più vicine possibili, in modo che possano continuare questa attività. Stiamo inoltre per aprire la piscina per il recupero motorio dell’Unità spinale unipolare: non appena saremo pronti, ci sarà la quinta disciplina sportiva”.

AUTORE: Emiliano Sinopoli