L’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, per l’anno 2003, ha ricevuto dalla Conferenza episcopale italiana 2 milioni e 593.781 euro dei fondi dell’otto per mille. Questi fondi sono stati destinati per il 24,5 per cento alle opere di culto e pastorale; il 12,3 per cento alle opere di carità e il 63,2 per cento al sostentamento del clero. “Ogni giorno 171 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo, offrendo carità, conforto e speranza – dice Giulio Nicoletti, incaricato regionale di Sovvenire – ma per continuare questa missione c’è bisogno di aiuti concreti. Si tratta di un discorso pienamente inserito nell’orizzonte pastorale: i sacerdoti educano i ragazzi, offrono assistenza spirituale e concreta alle famiglie in difficoltà, agli ammalati, agli anziani soli, ai poveri e agli emarginati. I sacerdoti sono, il più delle volte, i promotori e gli operatori di tante quotidiane opere di carità che senza di loro non potrebbero esistere”. Nel 2003, però, le offerte per il sostentamento del clero sono state appena di 89mila 549 euro, cioè solo il 3,8 per cento di quanto servirebbe. Il fabbisogno dei 171 sacerdoti include, infatti, le remunerazioni nette mensili ai sacerdoti (12 all’anno) e le imposte Irpef, i contributi previdenziali e assistenziali e le spese relative alla polizza sanitaria che viene incontro ai sacerdoti contribuendo alle spese che essi affrontano nei casi particolarmente gravi, come i ricoveri per interventi chirurgici oppure l’assistenza medica domiciliare quando, a causa di malattia grave o infortunio, non sono più autosufficienti. “A coprire il fabbisogno annuo provvedono in prima battuta gli stessi sacerdoti attraverso la remunerazione percepita dagli enti presso cui prestano servizio pastorale (parrocchie e diocesi) o comunque esercitano un ministero (le scuole, gli ospedali e le carceri, ad esempio) – prosegue Nicoletti – il resto è coperto con i redditi degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, con le offerte deducibili per il sostentamento destinate all’Istituto centrale Sostentamento clero e, nella misura in cui queste fonti siano insufficienti, con parte dei fondi dell’otto per mille. Le offerte dirette per il clero sono state effettuate da 622 offerenti, cioè uno ogni 374 abitanti”. “Dai dati risulta che l’Umbria è penultima in fatto di generosità con la Chiesa – conclude Nicoletti – ma solo per quanto riguarda il sostentamento per il clero, perché con l’otto per mille e le numerose donazioni per missioni, scuole, ospedali e conventi, gli umbri balzano in testa a tutte le possibili classifiche”.
171 sacerdoti annunciano il Vangelo
Tutti i dati della diocesi: l'otto per mille funziona ma le offerte dirette ristagnano
AUTORE:
Umberto Maiorca