170 anni fa emersero dalla terra gli Etruschi

Iniziative per celebrare l’anniversario della scoperta dell’ipogeo dei Volumni a Ponte San Giovanni (Pg)

La scoperta fu certamente sensazionale per quei tempi. Documenti d’archivio la definirono “cosa sorprendente non più veduta”. Man mano che si scavava, la terra restituiva oggetti inaspettati, ambienti appartenenti a epoche lontanissime. Sono ormai passati 170 anni da quel lontano 1840, quando durante i lavori per la realizzazione della strada verso Roma, la terra restituì il grande ipogeo gentilizio dei Volumni di Ponte San Giovanni. Scavato nella roccia per ospitare la famiglia dei Velimna – Volumni, all’incirca nel III secolo a. C., ha la forma di una casa romana ed è articolata in dieci stanze. Vi si accede attraverso una lunga scala sistemata in età moderna. Oltre la porta d’ingresso si apre un atrio rettangolare dal quale si accede al tablinium e poi alle altre stanze. Al centro del tablinium l’urna di Arnth, il capostipite, sdraiato sulla kline, il letto conviviale; alle spalle è dipinto l’ingresso dell’Ade vigilato da due Lase, gli angeli della morte. Al momento della scoperta – è stato ricordato nel corso della recente conferenza stampa di presentazione delle iniziative programmate per la ricorrenza da parte della Soprintendenza archeologica dell’Umbria – entrarono nella tomba il conte Baglioni, proprietario del terreno, e il Vermiglioli. L’accesso fu consentito solo con un pass, e solo per chi se ne intendeva. La popolazione della zona, infatti, accorsa numerosa, fu esclusa. Ma non desistette, tanto che di notte oltre cento coloni, muniti di lanterne, tornarono a visitarla. La ricorrenza della scoperta è ricordata in questi giorni con un convegno che si sta svolgendo a Perugia, al quale sono stati invitati studiosi di fama internazionale, tra cui Giovanni Colonna, Francesco Roncalli, l’ex soprintendente archeologico dell’Umbria Eugenia Feruglio, Ippolito Massari. Tre i filoni su cui si discute: la scoperta e i documenti di archivio, gli aspetti interpretativi, la conservazione. Ma le iniziative non finiscono qui. Il progetto, presentato e ideato dalla dott.ssa Luana Cenciaioli della Soprintendenza archeologica, in collaborazione con la Provincia di Perugia, il Comune e il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Perugia e il contributo dell’Unicredit, prevede anche una mostra documentaria presso l’Archivio di Stato di Perugia, (inaugurazione venerdì 11 giugno) in collaborazione con la Biblioteca Augusta, custode di molti documenti relativi alla scoperta. Sono in programma anche una serie di piccole iniziative, soprattutto nell’area archeologica del Palazzone limitrofa all’ipogeo di Ponte San Giovanni, sia di giorno che di sera. La fruibilità dell’area archeologica subirà inoltre dei miglioramenti. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici, spettacoli teatrali. Durante l’estate sarà proposto “Lo spettacolo dell’archeologia. Suoni, musica e parole dal mondo degli etruschi”.

AUTORE: Manuela Acito