Zootecnia biologica: si intensifica l’interesse degli allevatori

Convegno della Coldiretti

Zootecnia biologica, ovvero conduzione di un allevamento rispettoso dell’animale, dell’ambiente e del consumatore. Di questo argomento, tra l’altro di grande attualità soprattutto dopo l’emanazione del regolamento comunitario relativo (n. 1804 del ’99), si è discusso nel corso di un seminario dal tema “Zootecnia biologica: da utopia a realtà”, tenuto nei giorni scorsi a Norcia presso la sala dei Quaranta del Palazzo comunale su iniziativa della federazione provinciale Coldiretti di Perugia e dell’associazione Produttori biologici “Umbria e Natura”, quest’ultima promossa dalla stessa Coldiretti da più di un anno per la sensibilizzazione degli imprenditori agricoli alla pratica del biologico con sede proprio a Norcia.

Un argomento, quindi, di grande attualità e di grande innovazione, se si considera che ”agrobiologia, soprattutto in Italia, ha interessato inizialmente le sole produzioni vegetali, mentre quelle animali e le relative trasformazioni hanno avuto modo di affermarsi solo di recente. Fino a poco tempo fa, gli studi sull’agricoltura biologica consideravano marginale il comparto delle produzioni zootecniche, probabilmente in relazione alla maggiore difficoltà di una loro conversione al “biologico”. Ciò nonostante, dato certo è che i prodotti biologici di origine animale stanno conquistando sempre più i consumatori; gli allevatori, cominciando a intravedere la possibilità di differenziare qualitativamente e valorizzare i loro prodotti e le risorse agricole ed ambientali del territorio di appartenenza, si dimostrano sempre più interessanti alla trasformazione dei loro allevamenti e la stessa zootecnica convenzionale corre alla ricerca di nuovi sviluppi.

Il seminario tenuto a Norcia, tra l’altro da annoverare tra i primi in assoluto in Umbria sul tema e tra i “primi passi ufficiali” in questo settore da parte della Coldiretti, è servito proprio per fare il punto su questa nuova e promettente realtà. È stato molto partecipato dalla popolazione locale, soprattutto dagli allevatori e, tra gli interventi, ha potuto contare sulla presenza di qualificati esperti del settore, tra i quali il presidente e il direttore della Coldiretti, rispettivamente Agostino Benedetti e Carlo Catanossi, il presidente dell’associazione “Umbria Natura” Enrico Foglietti, veterinari specializzati e docenti del dipartimento “Scienze Zootecniche” dell’Università degli studi di Perugia. Sono state illustrate le linee guida per l’allevamento dei bovini, dei suini e degli ovini con metodo biologico; si è parlato del ruolo dell’omeopatia negli allevamenti, dell’utilizzo dei mangimi e della commercializzazione dei prodotti zootecnici biologici. Sintomatico resta comunque il fatto che il convegno si sia svolto proprio in Valnerina, una terra incontaminata che, grazie alla particolare conformazione del terreno, alla salubrità dell’aria, alla genuinità dei prodotti alimentare e alla buona condizione di vita dei suoi abitanti, possiede tutti i requisiti per diventare il “polo del biologico”, perlomeno in Umbria.

AUTORE: Antonella Franceschini