{"id":992,"date":"2000-09-08T00:00:00","date_gmt":"2000-09-07T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=992"},"modified":"2021-03-26T16:53:32","modified_gmt":"2021-03-26T14:53:32","slug":"a-gubbio-un-corso-di-laurea-promosso-dalla-comunita-di-capodarco-per-lavorare-in-un-settore-in-espansione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/a-gubbio-un-corso-di-laurea-promosso-dalla-comunita-di-capodarco-per-lavorare-in-un-settore-in-espansione\/","title":{"rendered":"A Gubbio un Corso di laurea promosso dalla Comunit\u00e0 di Capodarco per lavorare in un settore in espansione"},"content":{"rendered":"

Anche a Gubbio si pu\u00f2 prendere una laurea. E’ un Corso piuttosto originale,nato da un’esperienza di lunga data, quella della Comunit\u00e0 di San Girolamo,oggi comunit\u00e0 di Capodarco.A promuovere il Corso \u00e8 stato don Angelo Fanucci, presidente della Comunit\u00e0di Capodarco dell’Umbria, e sul numero scorso de La Voce<\/em>, nella sua rubricasettimanale “Abat Jour”, ha spiegato quando \u00e8 nata l’idea e perch\u00e9.<\/p>\n

Riprendiamo il discorso con don Angelo.Ci spiega cosa c’\u00e8 dietro la sigla del”Duep”, che significa Diploma universitario per educatoriprofessionali e che ha preso il via a Gubbio, nell’anno accademico 1999\/2000. Dall’anno successivo, con la Riforma Zecchino, \u00e8 diventato Corso di laurea diPrimo Livello.<\/p>\n

Don Angelo, quale \u00e8 la peculiarit\u00e0 del Duep?<\/p>\n

“Il corso nasce sulla scia di uno degli auspici finali del Convegno Ecclesiale di Palermo 1995: che in ogni parrocchia, accanto agli edifici destinati al culto e alla catechesi, sorga un gruppo di accoglienza stabile al servizio dei meno fortunati. Il Corso intende formare persone che siano all’altezza di questo auspicio. Ne \u00e8 nata una sinergia con la Lumsa (Libera Universit\u00e0 Maria Santissima Assunta) di Roma, che cura il piano di studi e conferisce il titolo accademico, con l’Amministrazione comunale di Gubbio, che offre il suo determinante supporto logistico ed economico e la Comunit\u00e0 di Capodarco dell’Umbria che si fa carico del tirocinio e dell’organizzazione generale”.<\/p>\n

Ma diocesi e parrocchie sono gi\u00e0 impegnate nella solidariet\u00e0.<\/p>\n

“La Chiesa \u00e8 un unico prisma a tre facce: annuncio, celebrazione, testimonianza della carit\u00e0, ma, mentre annuncio e celebrazione sono saldamente strutturate nella pastorale parrocchiale, la testimonianza della carit\u00e0 non di rado si riduce alla raccolta di fondi per i poveri e ad iniziative magarilodevoli ma episodiche, non determinanti nella compagine della parrocchia”.<\/p>\n

E il vostro Corso cosa c’entra con questo progetto?<\/p>\n

“Grazie al sostegno delle tre massime imprese operanti nell’Eugubino (Cementerie Barbetti, Colacem e Sirio Ecologica), abbiamo spedito alle 7.000parrocchie che in Italia superano i 3.000 abitanti tre numeri speciali de Il lato umano<\/em> (la rivista della Comunit\u00e0 di Capodarco n.d.r.), dicendo: mandateci il meglio dei vostri ragazzi, ve li rimanderemo professionalmente preparati e motivati ad accogliere i poveri nella propria vita, prima ancora che nella propria professionalit\u00e0, capaci di gestire iniziative stabili inserite nella pastorale parrocchiale senza scaricarne il peso sulla parrocchia”.<\/p>\n

Si potr\u00e0 lavorare solo in parrocchia?<\/p>\n

“No. Il corso di Gubbio conferisce un titolo valido a tutti glieffetti. L’alunno, una volta conseguita la laurea di primo livello (3 anni), potr\u00e0 continuare per la laurea in Scienze della Formazione (5 anni) e per la specializzazione (7 anni); o potr\u00e0 impiegarsi altrove: centri di pronta ospitalit\u00e0, istituti per minori in difficolt\u00e0, comunit\u00e0 alloggio, case-famiglia, convitti, centri di igiene mentale, pensionati per anziani, centri diurni per anziani, handicappati, tossicodipendenti, case protette, comunit\u00e0 terapeutiche, case per ragazze madri, istituti di previdenza e pena per adulti e per minori, servizi in collaborazione con l’attivit\u00e0 giudiziaria (tutela, affidamento familiare, libert\u00e0 assistita), centri ricreativi e attivit\u00e0di tempo libero, centri sociali, biblioteche decentrate, consultori familiari. Le prospettive occupazionali sono ottime: l’impegno nel sociale in Italia s’aggira intorno ad un 4% circa, contro l’8% della Francia o dell’Inghilterra”.<\/p>\n

Si tratta comunque di lavori impegnativi, molto lontani dal modellodell’impiegato che timbrato il cartellino \u00e8 libero da responsabilit\u00e0. Comepensate di motivare gli alunni?<\/p>\n

“Recuperando come orizzonte vitale per la formazione degli alunni “quel sapere sull’uomo che nasce dalla fede”; valorizzando come preliminare a tutti gli altri l’insegnamento della Teologia, vista dal versante dell’antropologia teologica, dando ampio campo di espansione agli insegnamenti Lumsa, che sempre vogliono rendere gli allievi sensibili ai grandi problemi umani e agli interrogativi di senso del vivere, attenti al valore assoluto diciascuna persona, specialisti nella relazione”.<\/p>\n

Questa la teoria. E in pratica?<\/p>\n

“Sul piano dell’esperienza \u00e8 previsto un tirocinio fortemente impegnativo. Oltre le varie forme di sostegno ai poveri presenti nella Usl Umbria1 e in altre significative esperienze, referente essenziale \u00e8 il contatto continuo e stimolante con la Comunit\u00e0 di Capodarco dell’Umbria, con la sua gamma di esperienze (gruppi residenziali, centri sociali, cooperative sociali, ecc.), ma soprattutto con l’alto tasso di problematicit\u00e0, insito in una realt\u00e0 che accoglie soggetti in difficolt\u00e0 cos\u00ec come sono, e nel momento in cui li accoglie si ripromette di diventare insieme come tutti dovremmo essere”.<\/p>\n

Tutto qui?<\/p>\n

“Questo sul piano della motivazione. Sul piano della professionalizzazione gli alunni verranno resi capaci di padroneggiare, teoricamente e praticamente, le indispensabili conoscenze di base, le opportune metodologie di intervento e gli strumenti operativi pi\u00f9 adeguati ai settori in cui \u00e8 prevedibile la loro collocazione professionale dell’educatore. Giovani capaci di analizzare i fattori del disagio sociosanitario, di individuarne leterapie, di partecipare da protagonisti alla progettazione, all’allestimento e alla gestione di “stabili iniziative di accoglienza ai menofortunati”.<\/p>\n

Lei ha iniziato ricordando il Convegno di Palermo. Che rapporto c’\u00e8 tra ilCorso e la Chiesa italiana?<\/p>\n

“Nel mese di giugno il Presidente card. Ruini per ben due volte harinnovato il suo caloroso consenso. La generosit\u00e0 della Presidenza della Cei ci ha permesso di far fronte alle ingenti spese della “partenza”. Un contributo iniziale, ha scritto mons. Antonelli, “di incoraggiamento per l’encomiabile iniziativa, che si auspica trovi in futuro il consenso e il sostegno anche economico dell’intera collettivit\u00e0 nazionale”.<\/p>\n

C’\u00e8 spazio per un progetto del genere nel nostro traballante Stato Sociale?<\/p>\n

“Cesare Mirabelli, presidente della Corte costituzionale, non haavuto dubbi in proposito intervenendo il 13 maggio scorso alla chiusura del primo anno di corso. Oggi lo Stato sociale intelligente chiede sinergie a quel Privato Sociale avanzato che si dimostra in grado di personalizzare gli interventi, socializzare i bisogni, entrare nelle loro pieghe, elaborare risposte sempre pi\u00f9 articolate a forme di emarginazione sempre pi\u00f9 sottili. La Chiesa ha da dire la sua come mai nel suo recente passato. Nel moderno Stato sociale lo spazio per tutti diventa soprattutto spazio per chi \u00e8 motivato”.<\/p>\n

E in Umbria quali prospettive ci sono?<\/p>\n

“Col pensiero rivolto a quanto successe al tempo della Fondazione contro l’usura, abbiamo chiesto un preciso atto politico alla Giunta regionalesu questo nostro progetto. Questo, fra l’altro, ci permetter\u00e0 di accedere ai fondi dell’Unione Europea”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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