{"id":9768,"date":"2011-11-11T00:00:00","date_gmt":"2011-11-11T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9768"},"modified":"2011-11-11T00:00:00","modified_gmt":"2011-11-11T00:00:00","slug":"il-messaggio-di-assisi-2011","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-messaggio-di-assisi-2011\/","title":{"rendered":"Il messaggio di Assisi 2011"},"content":{"rendered":"

\u00c8 ancora vivo e forte l\u2019eco dell\u2019incontro di preghiera per la pace e la giustizia di Assisi del 27 ottobre, in cui Papa Benedetto XVI e i vari leader religiosi hanno pregato e lanciato un messaggio di pace forte e universale. Un messaggio di estrema attualit\u00e0 in un mondo globalizzato, dove la convivenza quotidiana \u00e8 attraversata dalle tensioni del pluralismo religioso ed etnico. Una pace che si fonda sulla capacit\u00e0 che gli uomini avranno di costruire una civilt\u00e0 della convivenza. La condizione umana sta diventando sempre pi\u00f9 complessa e plurale dove i popoli, le culture, le civilt\u00e0 e le religioni sono condannate ad una ineliminabile vicinanza. So bene che tale convivenza non \u00e8 affatto semplice, al contrario \u00e8 non poco difficile: troppe differenze all\u2019interno della mondializzazione inducono verso individualismi irresponsabili, tribalismi difensivi, nuovi fondamentalismi. C\u2019\u00e8 gente che si sente aggredita e spaesata di fronte a nuovi vicini e a un mondo troppo grande, e quindi si lascia prendere dalla paura del presente e del futuro. Vediamo persone, gruppi e popoli innalzare barriere, vicino e lontano da noi. Costoro chiedono spesso alle religioni di proteggere la loro paura, magari con le mura della diffidenza. Ma la sfida del futuro \u00e8 racchiusa nella capacit\u00e0 che i popoli hanno di vivere assieme pur restando diversi. Questo sta a dire che la prima e pi\u00f9 urgente educazione da fare \u00e8 quella, appunto, del convivere tra diversi. Ecco perch\u00e9 il dialogo appare come l\u2019unica via per comprenderci gli uni gli altri. Non dobbiamo perci\u00f2 lasciarsi sopraffare dalle ondate di pessimismo, generatrici di diffidenza, di chiusura, di ripiegamenti amari su di s\u00e9. Le religioni sono decisive per stabilire un legame di fraternit\u00e0 tra i popoli. Esse, nella loro diversit\u00e0, parlano ad un uomo che considerano debole e peccatore e a cui indicano una via (o delle vie) per raggiungere la perfezione. Le religioni comunicano all\u2019uomo la speranza che, con le armi spirituali della fede, pu\u00f2 divenire migliore. Tutte le religioni, pur nella differenza della loro spiritualit\u00e0 e dei loro cammini di fede, parlano ad un uomo bisognoso dell\u2019Alto. C\u2019\u00e8 nel profondo delle religioni una risorsa di spiritualit\u00e0 e di amore. Per questo grande \u00e8 la responsabilit\u00e0 delle religioni, oggi. Il Novecento, il secolo pi\u00f9 secolarizzato della storia, appariva, fino ad ieri, come un tempo di crisi gravissima se non di morte delle religioni. Invece si \u00e8 chiuso come un tempo in cui le religioni sono attori rilevanti della vicenda storica. Le responsabilit\u00e0 degli uomini e delle donne di religione si fanno pi\u00f9 grandi di quanto si poteva pensare fino ad ieri. Allo stesso tempo, queste responsabilit\u00e0 non sono solo verso i propri correligionari, ma in un mondo in cui si vive tanto pi\u00f9 insieme che nel passato, in un universo segnato dalla globalizzazione, si esercitano anche verso quelli che sono esterni alla propria comunit\u00e0 religiosa. Forse, per la prima volta nella storia, alcune comunit\u00e0 religiose hanno dovuto considerare seriamente la loro responsabilit\u00e0 verso credenti che sono esterni alla loro fede. Esterni, ma non estranei. Il dialogo tra religioni tesse una trama pacifica, respinge le tentazioni a lacerare il tessuto civile e libera dalla strumentalizzazione delle differenze religiose a fini politici. Ma questo richiede audacia e fede. Richiede coraggio. E spinge ad abbattere con la forza morale, con la piet\u00e0, con il dialogo, tutti i muri che separano gli uni dagli altri. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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