{"id":9757,"date":"2011-11-04T00:00:00","date_gmt":"2011-11-04T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9757"},"modified":"2011-11-04T00:00:00","modified_gmt":"2011-11-04T00:00:00","slug":"fermate-la-borsa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fermate-la-borsa\/","title":{"rendered":"Fermate la Borsa!"},"content":{"rendered":"
Continua la speculazione nei mercati finanziari, mentre nei giorni scorsi l\u2019Italia ha risposto alle richieste europee con un pacchetto di manovre, tra cui i \u201clicenziamenti facili\u201d e l\u2019innalzamento dell\u2019et\u00e0 pensionabile. Abbiamo interpellato in proposito l\u2019economista Stefano Zamagni. Le Borse sono ancora sotto assedio, la speculazione continua a colpire l\u2019Italia e, secondo Bloomberg, mercoled\u00ec la Banca centrale europea (Bce) ha acquistato debito italiano. Come giudica la situazione?\u201cIl risultato era da prevedersi, e c\u2019erano gi\u00e0 stati segnali venerd\u00ec scorso, alla chiusura della settimana borsistica. La speculazione \u00e8 come un\u2019idra dalle 100 teste; non basta tagliarne una per fermarla. Se le autorit\u00e0 di governo non prendono la decisione di bloccarla \u2013 ad esempio chiudendo i mercati per qualche tempo \u2013 non ci sar\u00e0 niente da fare. E anche gli acquisti della Bce non fanno che indebolire la situazione: non possono andare avanti in eterno, c\u2019\u00e8 un limite, e la speculazione attende proprio che vi si arrivi per l\u2019attacco finale. Il fondo salva-Stati doveva essere utilizzato per situazioni d\u2019emergenza, mentre ora viene usato giorno dopo giorno. L\u2019avidit\u00e0 divoratrice che alimenta la speculazione sta distruggendo tutto: \u00e8 ora di non tollerarla pi\u00f9, adottando misure drastiche come la sospensione delle contrattazioni\u201d. Il Fondo monetario internazionale sta pensando a una revisione dei suoi strumenti finanziari, una specie di nuovo piano Marshall per i Paesi pi\u00f9 colpiti. \u00c8 una strada percorribile e, soprattutto, con possibilit\u00e0 di successo? \u201cS\u00ec, i Paesi leader possono far tutto, purch\u00e9 vi sia il consenso di Europa e Usa: \u00e8 nel loro potere. Ricordiamo che i guai sono nati da una decisione politica che ha portato alla liberalizzazione del mercato dei capitali, come l\u2019abolizione dello Steagall Act da parte di Clinton nel 1999. Era la legge che teneva separata l\u2019attivit\u00e0 speculativa da quella commerciale delle banche. Questa fu una gravissima responsabilit\u00e0 politica, che ha dato il via libera alla produzione dei derivati e alla speculazione. Oggi, dunque, \u00e8 dovere della politica aggiustare la situazione\u201d. Venendo all\u2019Italia, nel pacchetto di misure proposte nei giorni scorsi vi \u00e8 la riforma del mercato del lavoro con i cosiddetti \u201clicenziamenti facili\u201d. Che ne pensa? \u201cL\u2019intenzione del governo \u00e8, di per s\u00e9, buona: si cerca di facilitare la fuoriuscita dei lavoratori dalle imprese in difficolt\u00e0 per aumentare l\u2019occupazione. Per\u00f2, come c\u2019insegna la teologia morale cattolica, non bastano le buone intenzioni perch\u00e9 l\u2019azione sia complessivamente buona: serve piuttosto che sia buono anche il risultato. Ma il risultato di tale manovra \u00e8 un aumento del conflitto sociale. Quando si fa una proposta politica bisogna tener conto delle forze in atto, tra cui ci sono anche i sindacati, e questo provvedimento non fa che esasperare i toni. Inoltre cos\u00ec non aumenter\u00e0 l\u2019occupazione: le imprese riducono il lavoro perch\u00e9 non riescono a gareggiare, a essere competitive. Bisogna quindi favorire un aumento della produttivit\u00e0, e ci\u00f2 non si ottiene affatto esasperando i lavoratori. Tant\u2019\u00e8 che le imprese di successo sono tali perch\u00e9 vi \u00e8 un\u2019alleanza tra imprenditori e lavoratori. \u00c8 una deformazione anacronistica pensare che l\u2019impresa si governi con il bastone e la carota, e lo hanno recentemente ribadito pure il Papa e il card. Bagnasco, ricordando in pi\u00f9 circostanze il primato del lavoro sul capitale\u201d. Altra proposta controversa \u00e8 l\u2019innalzamento dell\u2019et\u00e0 pensionistica a 67 anni. \u201cL\u2019aumento dell\u2019et\u00e0 per andare in pensione \u00e8 un atto dovuto, legato all\u2019innalzamento dell\u2019aspettativa di vita, per cui i contributi versati negli anni di lavoro non sono pi\u00f9 sufficienti a pagarsi la pensione. Piuttosto il problema sta nel gestire la transizione: ad esempio \u00e8 una grave ingiustizia mandare in pensione alla stessa et\u00e0 chi ha generato dei figli e chi non ne ha avuti. Sono tutti provvedimenti, in fin dei conti, nei quali chi ci rimette \u00e8 la famiglia\u201d. Queste proposte sono state fermamente contestate dai sindacati. Ma oggi che funzione hanno?\u201cIl ruolo del sindacato \u00e8 ancora oggi fondamentale, per\u00f2 si limita a difendere chi ha gi\u00e0 il lavoro. Piuttosto, la sua funzione sarebbe ancora pi\u00f9 rilevante se si facesse carico delle innovazioni sociali e non si limitasse a tutelare gli interessi dei propri rappresentati, bens\u00ec pensasse pure a chi non ha lavoro. Come all\u2019impresa si chiede di esercitare una responsabilit\u00e0 sociale verso l\u2019intera societ\u00e0, cos\u00ec pure al sindacato va chiesto di essere responsabile per l\u2019intera societ\u00e0, facendosi carico delle nuove emergenze e necessit\u00e0 sociali\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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