{"id":9634,"date":"2011-09-23T00:00:00","date_gmt":"2011-09-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9634"},"modified":"2015-07-13T15:10:48","modified_gmt":"2015-07-13T13:10:48","slug":"la-camorra-mette-le-mani-sullumbria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-camorra-mette-le-mani-sullumbria\/","title":{"rendered":"La camorra mette le mani sull\u2019Umbria"},"content":{"rendered":"
Le \u201cmani della camorra\u201d anche in Umbria. Carabinieri e Guardia di finanza hanno sgominato una organizzazione diretta da persone di origine campana, in collegamento con esponenti del clan dei Casalesi di Villa Literno, che aveva costituito a Perugia una sorta di succursale della camorra operante in Umbria, Marche e Toscana. Approfittando della crisi economica, con gli ingenti capitali di illecita provenienza di cui disponeva, rilevava aziende in difficolt\u00e0, soprattutto del settore alberghiero, della ristorazione e dell\u2019edilizia. Aziende che venivano svuotate dei loro capitali con la vendita dei beni di cui disponevano, e poi fatte fallire truffando i fornitori (che non venivano pagati) ed i clienti (che non ricevevano la merce pagata). Ma non solo: erano anche utilizzate per l\u2019emissione di false fatture, per il trasferimento di capitali all\u2019estero e per altre spericolate ed illecite operazioni, avvalendosi di prestanome e societ\u00e0 costituite all\u2019estero. Sedici le persone arrestate con l\u2019operazione \u201cApogeo\u201d, in esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare emessi dalla magistratura di Perugia, non solo in Umbria ma anche nelle province di Caserta, Ancona, Firenze, Padova e Pesaro. L\u2019indagine ha documentato un pericoloso salto di qualit\u00e0 delle infiltrazioni della criminalit\u00e0 organizzata in Umbria rispetto al passato. Anche l\u2019Umbria infatti non \u00e8 stata mai completamente immune da questo fenemeno: ci sono stati sequestri di immobili acquistati per riciclare \u201cdenaro sporco\u201d e arresti per tentativi di estorsione e racket ai danni di negozi ed altre attivit\u00e0 economica, per traffico di droga e per rapine. Episodi tutti riconducibili ad esponenti di mafia, \u2019ndrangheta e camorra, ma circoscritti e contrastati con efficacia dalle forze di polizia dell\u2019Umbria. Questa volta invece la situazione \u00e8 diversa proprio per questo intreccio tra criminalit\u00e0 ed economia, e per la costituzione a Perugia – secondo l\u2019accusa – di una sorta di sede distaccata del clan dei Casalesi operante in tutto il centro Italia. \u201cSi tratta – ha detto il gen. Fabrizio Cuneo, comandante regionale della Guardia di finanza – di fenomeni che in momenti di crisi forte come quello attuale tendono ad accentuarsi\u201d. La camorra e le altre organizzazioni criminali hanno ingenti capitali da riciclare. Soldi sporchi che provengono da traffici illeciti. Avvicinano imprenditori in crisi, che non riescono pi\u00f9 ad accedere al credito in banca, ed offrono somme invitanti per rilevare le loro aziende in difficolt\u00e0, che utilizzano poi per allargare il giro delle loro attivit\u00e0 criminali, contagiando l\u2019economia sana e la societ\u00e0. Enzo FerriniLa Commissione antimafia della Regione convoca d\u2019urgenza la Guardia di finanzaUnanime il giudizio delle forze politiche: l\u2019operazione \u201cApogeo\u201d \u00e8 un segnale allarmante ma la risposta delle forze di polizia e della magistratura \u00e8 stata efficace, anche se non si deve abbassare la guardia. Per questo occorre l\u2019impegno comune dell\u2019intera societ\u00e0. \u201cIl rischio di infiltrazioni malavitose non \u00e8 mai scongiurato per sempre\u201d ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini. Il presidente del Consiglio regionale Eros Brega ha sollecitato \u201cla politica e le istituzioni a tenere alta l\u2019attenzione su un fenomeno dal quale appare sempre pi\u00f9 chiaro che l\u2019Umbria non \u00e8 affatto esente e che rischia di inquinare il tessuto sociale ed economico della regione\u201d. Il consigliere regionale del Idv Paolo Brutti ha annunciato che la Commissione antimafia del Consiglio regionale da lui presieduta ha deciso di convocare un\u2019audizione per per ascoltare il comandante della Guardia di finanza Fabrizio Cuneo, per \u201cavere indicazioni ancora pi\u00f9 precise per intervenire con la massima decisione affinch\u00e9 la normativa locale ostacoli l\u2019infiltrazione delle mafie in Umbria, un fenomeno da prendere estremamente sul serio, che rischia di alterare profondamente l\u2019assetto democratico ed economico della nostra regione\u201d. \t\tGiro d\u2019affari 100 milioni I reati contestati sono quelli di truffa aggravata, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con l\u2019aggravante del metodo mafioso. Sono stati sequestrati beni mobili ed immobili, tutti riconducibili a questa organizzazione criminale, per un valore stimato di oltre 100 milioni di euro. Tra questi 320 immobili, 4 hotel (di cui due a Perugia), 18 societ\u00e0 e 45 quote azionarie di societ\u00e0 ed aziende di vario tipo, 200 conti correnti presso 53 banche, 2 barche e 144 autoveicoli, tra i quali molte vetture di lusso, ed anche un cavallo da trotto. Un elenco che rende l\u2019idea della potenza economica e della ramificazione di questa organizzazione criminale che aveva interessi anche nel gioco d\u2019 azzardo e nel riciclaggio di auto rubate. \u00c8 stata ad esempio una societ\u00e0 svizzera in mano alla camorra a rilevare a Perugia l\u2019area \u201cex Margaritelli\u201d di Ponte San Giovanni (nella foto) ed i relativi cantieri, con 300 appartamenti in costruzione, negozi e garage. Una operazione immobiliare per un valore commerciale stimato in oltre 70 milioni di euro. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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