{"id":9621,"date":"2011-09-16T00:00:00","date_gmt":"2011-09-16T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9621"},"modified":"2015-06-15T16:47:58","modified_gmt":"2015-06-15T14:47:58","slug":"la-ricompensa-immeritata","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-ricompensa-immeritata\/","title":{"rendered":"La ricompensa \u201cimmeritata\u201d"},"content":{"rendered":"

\u201cIl regno dei cieli \u00e8 simile a\u2026\u201d. Cos\u00ec inizia la lettura evangelica di questa 25a domenica del tempo ordinario; abbiamo incontrato questa espressione molte altre volte. Come abbiamo avuto occasione di precisare da queste colonne, in questo contesto, essa non vuol dire \u201cparadiso\u201d, ma piuttosto l\u2019agire sovrano di Dio nella storia. Concretamente, \u00e8 come se dicesse: nel suo agire sovrano, Dio opera cos\u00ec. Tanto valeva ripeterlo. Ecco come opera. La vicenda narrata nel racconto parabolico si svolge nel giro di una giornata lavorativa, che all\u2019epoca andava dal sorgere del sole al tramonto. I luoghi sono due: il primo \u00e8 la piazza del mercato, dove si svolgeva la vita pubblica cittadina, il secondo \u00e8 la vigna. Protagonista \u00e8 il padrone della vigna, un proprietario terriero che ha bisogno di abbondante mano d\u2019opera.<\/p>\n

I lavoratori sono reclutati direttamente da lui, ogni tre ore; tranne l\u2019ultimo gruppo, che entra in scena solo un\u2019ora prima del tramonto. Questa sorta di bracciantato giornaliero era la forma ordinaria di lavoro dipendente. La parte del racconto che si svolge nella vigna si divide in tre momenti: il pagamento del salario (Mt<\/em> 20,8-10), la protesta degli operai assunti nella prima ora della giornata (vv. 11-12), la risposta del padrone (vv. 13-15), nella quale si concentra il nucleo significativo della parabola. Vale la pena guardarlo pi\u00f9 da vicino. Anzitutto egli rivendica la propria correttezza sul piano della giustizia retributiva: \u201cAmico, non ti faccio torto; abbiamo contrattato per un denaro; eccolo, prendilo e levati dai piedi\u201d. Poi continua illustrando ancora le motivazioni del suo comportamento. In sostanza dice tre cose: \u201cVoglio dare a quest\u2019ultimo quanto do a te\u201d; \u201cio amministro il mio denaro come voglio\u201d; \u201cil tuo occhio \u00e8 cattivo, ossia tu sei invidioso, perch\u00e9 io sono buono\u201d.<\/p>\n

La lettura termina con una frase, apparentemente estranea a quanto precede: \u201cCos\u00ec gli ultimi saranno primi e i primi saranno ultimi\u201d (20,16). Vedremo pi\u00f9 avanti che non solo l\u2019osservazione dell\u2019evangelista non \u00e8 fuori luogo, ma che racchiude in germe il senso della parabola. Come si accennava all\u2019inizio, questa parabola \u00e8 un\u2019istruzione sul regno dei cieli, ossia sul modo di operare di Dio nella storia. Per una corretta comprensione, essa va collegata con i capitoli precedenti; specialmente con il finale del capitolo 19 (vv. 27-30). Pietro poneva a Ges\u00f9 una domanda sulla ricompensa. \u201cNoi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa ne avremo?\u201d. Ges\u00f9 risponde che riceveranno il centuplo in questa vita ed erediteranno la vita eterna.<\/p>\n

Ges\u00f9 sa per\u00f2 che Pietro e gli altri, a proposito di ricompensa, partecipano della mentalit\u00e0 corrente, che si pu\u00f2 riassumere nello slogan \u201cquale il merito, tale la ricompensa\u201d. Il racconto parabolico precisa che, in realt\u00e0, la cosa non \u00e8 cos\u00ec automatica, come si pensava. Presso di Lui c\u2019\u00e8 gratuit\u00e0 assoluta. Nessuno pu\u00f2 vantare crediti. Questa idea della ricompensa rende schiavi. La parabola vuole aiutare a liberarsi da questi schemi, per condurre alla libert\u00e0 dell\u2019amore. La parabola commenta anche il comportamento di Ges\u00f9 verso i peccatori e i poveri, ben consapevoli di non poter vantare crediti davanti a Dio.<\/p>\n

Essi sono quegli ultimi che diventeranno primi. D\u2019altra parte, chi \u00e8 ritenuto tra i primi, scribi, farisei, benpensanti di ogni risma e di ogni epoca, diverranno ultimi. Il regno di Dio prevede un capovolgimento di valori. Dio non si comporta secondo la logica degli uomini. Il profeta Isaia aveva gi\u00e0 scritto: \u201cLe vostre vie non sono le mie vie, dice il Signore\u201d (Is<\/em> 55,8). Vale a dire: il mio modo di pensare e di agire \u00e8 molto diverso da quello delle culture correnti. L\u2019evangelista Luca riferir\u00e0 un canto della Vergine Maria: \u201cHa detronizzato i potenti e innalzato gli umili\u201d (Lc<\/em> 1,52). La parabola \u00e8 dunque fondamentale per l\u2019auto-comprensione del cristiano, che vive in tutto e per tutto attingendo alla gratuit\u00e0 di Dio. Solo cos\u00ec potr\u00e0 mettersi completamente a Sua disposizione. Certamente gli \u00e8 lecito sperare nella ricompensa, ma non pu\u00f2 far valere le sue opere ritenute importanti. Questo \u00e8 anche il nucleo della predicazione e degli scritti dell\u2019apostolo Paolo di Tarso.<\/p>\n

Nessun uomo potr\u00e0 mai essere salvo in forza delle sue buone opere, ma solo per la misericordia di Dio, gratuitamente donata e accolta. \u201cNoi riteniamo che l\u2019uomo \u00e8 giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge\u201d (Rm<\/em> 3,28).\u00a0Mi par di udire in sottofondo l\u2019obiezione di molti devoti parrocchiani che, spaventati, si domandano: ma allora tutte le buone opere che facciamo non valgono nulla? Gli risponde il profeta Isaia: \u201cCome panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia\u201d (Is<\/em> 64,5).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

\u201cIl regno dei cieli \u00e8 simile a\u2026\u201d. Cos\u00ec inizia la lettura evangelica di questa 25a domenica del tempo ordinario; abbiamo incontrato questa espressione molte altre volte. Come abbiamo avuto occasione di precisare da queste colonne, in questo contesto, essa non vuol dire \u201cparadiso\u201d, ma piuttosto l\u2019agire sovrano di Dio nella storia. Concretamente, \u00e8 come se […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/9621"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=9621"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/9621\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":35822,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/9621\/revisions\/35822"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=9621"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=9621"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=9621"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}