{"id":9566,"date":"2011-08-05T00:00:00","date_gmt":"2011-08-05T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9566"},"modified":"2015-06-16T10:10:49","modified_gmt":"2015-06-16T08:10:49","slug":"una-voce-amica-nella-notte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/una-voce-amica-nella-notte\/","title":{"rendered":"Una voce amica nella notte"},"content":{"rendered":"
Il brano evangelico di questa domenica ha due fulcri: il camminare di Ges\u00f9 sull\u2019acqua e il salvataggio di Pietro che affonda. Lo scenario \u00e8 la notte, il lago di Galilea in tempesta, una barca sballottata dalle onde. Dentro questo scenario monta la paura dei discepoli. Infine tutto si placa: mentre spunta il giorno, Ges\u00f9 si manifesta. L\u2019evangelista Matteo, raccogliendo l\u2019antica tradizione cristiana, dispone molto sapientemente questi elementi narrativi; ne risulter\u00e0 una potente catechesi sulla fede. Tutto ha inizio alla fine del pasto improvvisato dei cinquemila; quello ascoltato nella liturgia di domenica scorsa.<\/p>\n
La notte \u00e8 gi\u00e0 cominciata. Ges\u00f9 \u201ccostringe\u201d i discepoli a imbarcarsi verso l\u2019altra riva; lui intanto avrebbe congedato la gente. Stupisce quest\u2019ordine perentorio del Signore, senza un apparente perch\u00e9. Per di pi\u00f9 i discepoli partivano senza il Maestro. Sarebbe sembrato pi\u00f9 saggio fermarsi l\u00ec, attendere il mattino successivo e intraprendere il viaggio insieme, con il favore della luce. Si scoprir\u00e0 alla fine quanto fu importante l\u2019esperienza di quella notte di terrore. Ges\u00f9 era salito sul monte, in cerca di quell\u2019intimit\u00e0 con il Padre che il giorno prima gli era stata impedita dall\u2019incontro con le folle sbandate. La barca, ormai lontana da Lui, faticava a procedere nella notte, ostacolata dal vento contrario.<\/p>\n
Notare: l\u2019attenzione del narratore non va sui discepoli in difficolt\u00e0, ma sulla barca minacciata dalle onde. Quella barca \u00e8 una metafora della Chiesa, e forse anche della vita di ognuno. I venti contrari rappresentano le difficolt\u00e0 della storia, le tentazioni, gli scoraggiamenti, le paure, i rischi. Un mare tempestoso, dentro il nero della notte, \u00e8 figura della morte che sempre insidia e minaccia. \u00c8 fondamentale farne esperienza. Da ore ormai si rema a fatica; la notte sta per finire e la riva \u00e8 ancora lontana. A colmare la misura delle paure, ci si mettono anche i fantasmi. Ne vedono uno camminare sull\u2019acqua in tempesta. Istintivamente urlano.<\/p>\n
Quell\u2019urlo rappresenta tutto l\u2019irrazionale che emerge in ciascuno di noi quando ci sentiamo persi. Avevano certo dimenticato la parola del Salmo che cantava: \u201cNel mare ti apristi una via, un varco tra masse di acqua; eppure nessuno riconobbe la tua orma\u201d(Sl<\/em> 77,20). Inaspettatamente per\u00f2 arriva loro una voce nota, rassicurante: \u201cCoraggio, sono io, niente paura\u201d. Il Maestro, opportunamente accorso loro in aiuto, si presenta con le stesse parole con cui il Padre si era presentato a Mos\u00e8, secoli prima: \u201cSono io\u201d. Come dire: ci sono; sono con voi; non siete soli. Ges\u00f9 continua ancora oggi a comportarsi cos\u00ec: quando gli avvenimenti sembrano avere il sopravvento e tutto appare perso, dal profondo dell\u2019anima senti salire una Parola misteriosa e rassicurante: \u201cNon temere; Io ci sono; sono con te per proteggerti\u201d. A Pietro per\u00f2 quella voce non basta; esige un\u2019assicurazione supplementare e lancia una sorta di sfida al Maestro: \u201cSe veramente sei tu, comandami di venire a te\u201d. E Ges\u00f9: \u201cVieni pure\u201d. Pietro, con l\u2019irruenza che lo distingue, scende in acqua e comincia a camminare.<\/p>\n Poi la paura ha la meglio e lui affonda. Ancora un urlo: \u201cSignore, salvami!\u201d. Una mano si tende e lo salva. Poi la voce conosciuta rivela Pietro a s\u00e9 stesso: \u201cUomo di poca fede, perch\u00e9 hai dubitato?\u201d. Pietro \u00e8 uomo di poca fede. La misura della sua fede era stata sufficiente per ubbidire al Maestro, scendere in acqua e cominciare la marcia di avvicinamento, ma non oltre. La paura della tempesta fu pi\u00f9 forte della fiducia in Colui che lo chiamava. Pietro era uomo di mare e sapeva quali sono le possibilit\u00e0 di un poveraccio di fronte agli elementi scatenati. L\u2019esperienza del marinaio prevalse su quella del credente. E affond\u00f2. Ma ebbe l\u2019umilt\u00e0 di lanciare quel grido: \u201cSalvami!\u201d. E speriment\u00f2 che la salvezza gli era venuta dall\u2019esterno, ben oltre le proprie capacit\u00e0. Poi Ges\u00f9 e Pietro salgono a bordo, il vento cade, il mare si placa. \u00c8 la pace.<\/p>\n A quelli che erano in barca, non rimane che prostrarsi e confessare: \u201cDavvero tu sei il Figlio di Dio\u201d. La fede \u00e8 dunque la catechesi che questa narrazione sottende. La vicenda di Pietro e degli altri insegna che la fede non prescinde mai dall\u2019obbedienza: obbediscono i discepoli nel mettersi in barca in condizioni precarie; obbedisce Pietro nello scendere dalla barca in mezzo alle acque infuriate. Tutti accettano il rischio della traversata notturna e sperimentano la minaccia delle forze del caos. \u00c8 il prezzo da pagare per entrare nella gioia della salvezza gratuita, inaspettata, e nella certezza della presenza del Figlio di Dio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il brano evangelico di questa domenica ha due fulcri: il camminare di Ges\u00f9 sull\u2019acqua e il salvataggio di Pietro che affonda. Lo scenario \u00e8 la notte, il lago di Galilea in tempesta, una barca sballottata dalle onde. Dentro questo scenario monta la paura dei discepoli. Infine tutto si placa: mentre spunta il giorno, Ges\u00f9 si […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/9566"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=9566"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/9566\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":35835,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/9566\/revisions\/35835"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=9566"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=9566"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=9566"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}