{"id":9551,"date":"2011-07-29T00:00:00","date_gmt":"2011-07-29T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9551"},"modified":"2015-06-16T10:13:12","modified_gmt":"2015-06-16T08:13:12","slug":"di-vero-pane-vive-luomo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/di-vero-pane-vive-luomo\/","title":{"rendered":"Di vero Pane vive l\u2019uomo"},"content":{"rendered":"
Il brano evangelico di questa domenica inizia dando per conosciuta la notizia dell\u2019assassinio di Giovanni Battista, in carcere. L\u2019evangelista aveva narrato il fatto nei versetti immediatamente precedenti (Mt<\/em> 14,6-11). Giovanni Battista era parente stretto di Ges\u00f9, secondo la parentela terrena, e suo precursore nell\u2019annuncio del regno di Dio. Ges\u00f9 inoltre era stato da poco rifiutato dai suoi paesani di Nazareth, scandalizzati dal fatto che un povero laico come lui si permettesse di parlare cos\u00ec (Mt<\/em> 13,53-58). Insomma era un momento amaro per lui: la notizia del lutto familiare, il rifiuto dei suoi, la crudelt\u00e0 della classe dirigente, il pensiero che anche la sua vita stava prendendo la stessa piega di quella del cugino. Per questo cerc\u00f2 un luogo solitario, attraversando il lago in barca; l\u00e0 sperava di raccogliersi lontano dal rumore delle folle e in intimit\u00e0 con il Padre.<\/p>\n Questo \u00e8 il contesto in cui si svolge la vicenda narrata oggi. Le cose per\u00f2 andarono in un altro modo. La gente scopr\u00ec dove si andava a nascondere e lo precedette a piedi. Quando Ges\u00f9 sbarc\u00f2, vide la folla, si impietos\u00ec di loro e guar\u00ec i loro malati, dimenticando se stesso e il cruccio che si portava dentro. Marco precisa che le folle erano sbandate, come \u201cpecore senza pastore\u201d (Mc<\/em> 6,34). Luca aggiunge anche che Ges\u00f9 le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio (Lc<\/em> 9,11). Ges\u00f9, del resto, sa bene che \u00e8 venuto nel mondo non per se stesso, ma per gli altri, per tutti i sofferenti, gli sbandati, per chi cerca un senso alla vita. Intanto si andava facendo sera.<\/p>\n In Palestina il buio arriva rapidamente. Gli accorti discepoli lo consigliano di licenziare la gente, perch\u00e9 vada a cercarsi da mangiare per i villaggi dintorno. La cena era il pasto principale della giornata. Ges\u00f9 ribatte: \u201cDategli voi da mangiare\u201d. Tante volte ho cercato di immaginare come devono aver preso, l\u00ec per l\u00ec, quella sortita del Maestro. Come una battuta? Come l\u2019invito ad andare a fare un\u2019improbabile spesa per tutti? Marco effettivamente riporta l\u2019intervento realistico di uno di loro, il quale osserv\u00f2 che 200 denari di pane sarebbe stato appena sufficiente (Mc<\/em> 9,37). Loro hanno in tutto cinque pagnottelle e un paio di pesci. Che volete che sia? Non basterebbero a nessuno. Di l\u00ec a poco scopriranno che in realt\u00e0 quel comando era stato una vera provocazione alla loro poca fede. Non era la prima volta, e non sar\u00e0 l\u2019ultima, che Ges\u00f9 rivela cos\u00ec la scarsit\u00e0 della loro fede.<\/p>\n Tutte le volte che un evento va fuori degli schemi previsti, si pensa: non \u00e8 possibile! Eppure avrebbero dovuto ricordare quello che era accaduto ai loro Padri nel deserto: Dio li nutr\u00ec di manna, cibo sconosciuto perfino ai padri dei loro padri; o il profeta Eliseo, che aveva sfamato miracolosamente una moltitudine. Ma la loro memoria era corta, come del resto la nostra. Quante cose insolite, straordinarie, inaspettate abbiamo visto accadere, riconoscendole perfino come opera di Dio! Eppure al momento della difficolt\u00e0 stentiamo a ricordarcene. Il racconto termina dicendo che tutti \u201cmangiarono e furono saziati\u201d. La precisazione della saziet\u00e0 non significa solo che ne ebbero abbastanza, ma che quel pane saziava veramente.<\/p>\n La prima lettura, del profeta Isaia, era gi\u00e0 entrata in argomento: l\u2019esperienza dice che si pu\u00f2 mangiare senza riuscire a saziarsi. \u201cPerch\u00e9 spendete denaro\u2026 per ci\u00f2 che non sazia?\u201d (Is<\/em> 55,1) Anche sul piano nutrizionale esistono cibi che paiono saziare, poi in realt\u00e0 non danno niente. Ma questo \u00e8 vero soprattutto su un piano pi\u00f9 profondo. La mente, l\u2019anima di ognuno di noi ha bisogno di essere nutrita, per vivere. La parola, i rapporti, l\u2019amicizia\u2026 talvolta saziano, altre volte no. Dipende. Il saggio sa distinguere il cibo che sazia, da quello che sembra saziare, ma che in realt\u00e0 intossica. Il credente \u00e8 un saggio: non sciupa le proprie energie alla ricerca di sensazioni forti, ma che dietro di s\u00e9 lasciano il vuoto; egli sa dov\u2019\u00e8 il cibo che sazia per la vita eterna.<\/p>\n I quattro evangelisti raccontano pi\u00f9 volte di questi pasti improvvisati, miracolosi, con cui il Signore Ges\u00f9 entrava in rapporto con gli uomini. Essi non lo fanno per mostrare quanto Ges\u00f9 fosse capace di stupire, ma perch\u00e9 quei racconti rimandavano la memoria della comunit\u00e0 cristiana al cuore dell\u2019opera di Ges\u00f9. Non \u00e8 certamente a caso che le parole con cui introducono il miracolo sono incredibilmente vicine a quelle con cui si racconta l\u2019istituzione dell\u2019eucaristia, nell\u2019Ultima Cena: \u201cprese i pani\u2026alz\u00f2 gli occhi al cielo, recit\u00f2 la benedizione, spezz\u00f2 i pani, li diede ai discepoli\u2026\u201d (14,19). I primi cristiani, al pari di noi, ascoltavano le stesse parole nelle loro celebrazioni comunitarie. Nelle varie moltiplicazioni di pani, narrate dagli evangelisti, vedevano rispecchiate le proprie celebrazioni; e vi riconoscevano la presenza di Ges\u00f9.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il brano evangelico di questa domenica inizia dando per conosciuta la notizia dell\u2019assassinio di Giovanni Battista, in carcere. L\u2019evangelista aveva narrato il fatto nei versetti immediatamente precedenti (Mt 14,6-11). Giovanni Battista era parente stretto di Ges\u00f9, secondo la parentela terrena, e suo precursore nell\u2019annuncio del regno di Dio. 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