{"id":9533,"date":"2011-07-22T00:00:00","date_gmt":"2011-07-22T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9533"},"modified":"2015-06-16T10:15:36","modified_gmt":"2015-06-16T08:15:36","slug":"cercatori-del-regno-dei-cieli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/cercatori-del-regno-dei-cieli\/","title":{"rendered":"Cercatori del regno dei cieli"},"content":{"rendered":"

Con le tre brevi parabole di oggi, Ges\u00f9 continua l\u2019annuncio del regno di Dio. Forse \u00e8 il caso di chiarire che l\u2019espressione \u201cregno dei cieli\u201d (Mt<\/em> 13,44), in questo contesto, non significa \u201cparadiso\u201d; quello \u2013 per intenderci – di cui parla anche l\u2019Apocalisse, quando dice che l\u00e0 non ci sar\u00e0 pi\u00f9 notte, n\u00e9 incertezza, n\u00e9 rifiuto, n\u00e9 pianto\u2026 (Ap<\/em> 21,4). Qui l\u2019espressione \u201cregno dei cieli\u201d fa riferimento al progressivo, faticoso, talvolta contraddittorio, ma ineluttabile realizzarsi del piano di Dio nella storia, verso la costruzione di un mondo di gratuit\u00e0, di accoglienza, di fraternit\u00e0. Esso \u00e8 gi\u00e0 presente nel mondo, ma solo come seme.<\/p>\n

Simile alla spiga del grano, che \u00e8 gi\u00e0 tutta presente nel seme; ma prima il seme deve marcire nel terreno, trasformarsi in filo d\u2019erba, continuare a crescere nel rischio e nell\u2019incertezza del risultato. Il processo di crescita del \u201cregno dei cieli\u201d nella storia \u00e8 iniziato quando il seme della Parola cadde sulla terra; noi, oggi, stiamo assistendo alla fase della crescita faticosa. \u00c8 quanto dicevano le parabole che abbiamo ascoltato nelle scorse domeniche. Ricordate quello strano seminatore, che seminava lungo la strada, tra i sassi, tra i rovi e anche in terreno favorevole? E l\u2019altro, che aveva seminato correttamente, ma che trov\u00f2 erbacce fra le spighe? E poi quel microscopico granello di senapa, che a suo tempo divent\u00f2 un albero?<\/p>\n

Cos\u00ec, in un intreccio di enigmi, Ges\u00f9 annunciava il Regno, nelle sue dinamiche storiche. Le due prime parabole di oggi hanno molti elementi in comune: in ambedue c\u2019\u00e8 un tesoro da ricercare, c\u2019\u00e8 un ricercatore, c\u2019\u00e8 una grande gioia nel trovare, ci sono dei grossi investimenti finanziari – per dirla in termini attuali -, infine c\u2019\u00e8 il possesso pieno. I due cercatori decidono di correre l\u2019avventura della ricerca, perch\u00e9 sono convinti che esiste un tesoro da trovare, e che loro non hanno ancora trovato. La sua mancanza crea un vuoto nella loro vita, sebbene possiedano gi\u00e0 abbondanza di beni.<\/p>\n

La parabola pone a tutti noi una questione cruciale: c\u2019\u00e8 un vuoto nella tua vita? Ritieni che esista qualcuno o qualcosa che lo pu\u00f2 riempire? Aspetti che qualcosa di importante cambi dentro di te? Se uno non avverte alcun vuoto dentro di s\u00e9, ma si accontenta del suo piccolo benessere borghese, non intraprender\u00e0 alcuna avventura. Penser\u00e0 sempre: \u201cChi me lo fa fare? Tanto non cambia niente\u201d. Del primo ricercatore la parabola sottolinea esplicitamente la gioia incontenibile che lo invade, alla scoperta che c\u2019\u00e8 un tesoro nascosto nel terreno. Questo lo spinge a correre l\u2019avventura, a rischiare il tutto per tutto. Solo quella gioia lo rende capace di rischiare l\u2019intero capitale per investirlo su quel terreno. \u00c8 come quando uno si innamora; tutto il resto diventa insignificante. Allora egli \u00e8 disposto a \u201csradicarsi\u201d perfino dalla famiglia di origine, pur di entrare nel nuovo orizzonte, percepito come pi\u00f9 grande e pi\u00f9 bello.<\/p>\n

La Bibbia, radice del pensiero cristiano, ne d\u00e0 testimonianza: \u201cL\u2019uomo lascer\u00e0 suo padre e sua madre e si attaccher\u00e0 alla sua donna e i due saranno una carne sola\u201d (Gen<\/em> 2,24). Paolo apostolo racconta l\u2019esperienza del suo \u201cstrappo\u201d nella lettera ai cristiani di Filippi (Fil<\/em> 3,7-14). Dopo avere riassunto i vantaggi e la popolarit\u00e0 che gli procuravano l\u2019origine schiettamente giudaica, l\u2019attuale, brillante carriera, giura che tutto era diventato per lui spazzatura, di fronte all\u2019esperienza potente della risurrezione di Ges\u00f9 Cristo. L\u2019avventura alla ricerca dell\u2019essenziale non potr\u00e0 mai essere corsa per dovere o per obbligo. \u00c8 necessario che qualcosa di \u201cviolento\u201d spinga da dentro. Ognuno corre l\u00e0 dove lo attrae qualcosa di irresistibile. Nessuno ce lo potrebbe imporre dall\u2019esterno.<\/p>\n

L\u2019antico poeta latino la chiam\u00f2 voluptas; sant\u2019Agostino riprese l\u2019espressione in contesto diverso, quando comment\u00f2 quella parola di Ges\u00f9: \u201cNessuno pu\u00f2 venire a me, se non lo attira il Padre\u2026\u201d; pi\u00f9 recentemente quella forza interiore \u00e8 stata chiamata \u201clibido\u201d. Che altro spingeva tutti i Paperoni di questo mondo a cercare l\u2019oro nel mitico Klondike o giacimenti di petrolio nel Texas? Che cos\u2019altro ha spinto Francesco d\u2019Assisi a ignorare la gratificante eredit\u00e0 di suo padre e a denudarsi di fronte a tutti? Non fu un gesto eroico, ma una necessit\u00e0 profonda. Se non lo avesse fatto, forse non sarebbe sopravvissuto. Infine c\u2019\u00e8 il possesso. I due cercatori, dopo aver trovato quello che cercavano, ora lo \u201ccomprano\u201d. Attenzione: il regno dei cieli non si compra nel senso che uno se lo guadagna con le opere buone, o simili. Il regno dei cieli non \u00e8 sul mercato, e magari quotato in Borsa. Anche qui si deve sciogliere l\u2019enigma: che cosa vuol dire, per la tua vita, comprare il tesoro che hai trovato?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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