{"id":9531,"date":"2011-07-22T00:00:00","date_gmt":"2011-07-21T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9531"},"modified":"2015-06-09T14:32:30","modified_gmt":"2015-06-09T12:32:30","slug":"le-parrocchie-luoghi-di-speranza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/le-parrocchie-luoghi-di-speranza\/","title":{"rendered":"Le parrocchie, luoghi di speranza"},"content":{"rendered":"
Un\u2019occasione per creare \u201cunione, scambio di esperienze ed ecumenismo tra le Chiese dell\u2019Europa dell\u2019Est e dell\u2019Ovest\u201d. \u00c8 questo uno degli obiettivi principali indicato dal catalano Josep Taberner Vilar, uno dei due copresidenti del Colloquio europeo delle parrocchie, che ha aperto, il 17 luglio a Ny\u00edregyh\u00e1za (Ungheria), la 26a edizione dell\u2019evento, dedicato quest\u2019anno al tema \u201cParrocchie, luoghi di speranza. Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che \u00e8 in voi\u201d. Il taglio ecumenico e sociale. Lo stile di \u201cbase\u201d, ma anche ecumenico, dell\u2019evento, si \u00e8 visto sin dall\u2019apertura con la celebrazione in rito greco-cattolico della divina liturgia di san Giovanni Crisostomo. A presiedere mons. F\u00fcl\u00f6p Kocsis, vescovo della diocesi di Hajd\u00fadorog, territorio che comprende la citt\u00e0 di Ny\u00edregyh\u00e1za. Il Pastore, intervenendo il giorno seguente ai lavori del Colloquio, ha presentato una Chiesa impegnata in prima linea nell\u2019educazione e nelle opere sociali. \u201cLo Stato ha aperto questa porta, e anzi il nuovo Governo ci ha incoraggiato a prenderci questo compito – ha affermato il Vescovo. – Oltre a quelle gi\u00e0 in funzione, abbiamo intenzione di aprire dieci scuole, quattro case per anziani e piccole case per gli orfani, oltre a cinque collegi universitari\u201d. In Ungheria, su un totale di 6 milioni di cattolici, ci sono 300.000 greco-cattolici: oltre alla diocesi di Hajd\u00fadorog c\u2019\u00e8 l\u2019esarcato di Miskolc, che ha un nuovo esarca solo da quest\u2019anno dopo esserne stato privato dal 1950. In totale le parrocchie sono 179, i sacerdoti 216 e i seminaristi 55. Nel Paese, durante il periodo comunista, le chiese greco-cattoliche non sono state chiuse, ma i beni e le strutture furono requisite dallo Stato. \u201cNoi speravamo – ha sottolineato il vescovo Kocsis – che dopo il comunismo avremmo avuto la libert\u00e0 piena, invece \u00e8 arrivato il cambiamento politico ma siamo comunque vincolati dalle idee del liberalismo e del consumismo che influenzano la nostra societ\u00e0\u201d. Mons. Kocsis ha poi aggiunto che in questo nuovo contesto le parrocchie devono essere un \u201cfuoco di speranza\u201d. All\u2019Ovest… nuova pastorale. A fare un quadro della situazione nelle Chiese occidentali \u00e8 stato, nello stesso giorno, Hubert Windisch, sacerdote e docente di Teologia pastorale all\u2019Universit\u00e0 di Friburgo in Germania, per il quale \u201cnelle parrocchie del centro e nel nord del Continente, ormai, siamo \u2018stranieri\u2019 come i cristiani delle origini\u201d e \u201cdobbiamo chiederci qual \u00e8 il nostro compito\u201d e come \u201cdimostrare la nostra appartenenza a Cristo\u201d. Secondo il teologo, in molti Stati europei si assiste ad un processo rapidissimo di diminuzione, sia quantitativa che qualitativa, del cristianesimo. In questo contesto le parrocchie e i cristiani che le abitano possono \u201crendere ragione delle speranza che \u00e8 in loro\u201d se si trasformano in una sorta di \u201costensorio\u201d, cio\u00e8 se adottano uno stile di \u201ctrasparenza spirituale\u201d. Nel futuro della Chiesa occidentale si deve dunque sviluppare una \u201cnuova pastorale\u201d fatta con \u201cmodestia, dolcezza e rispetto\u201d ma \u201csenza timori\u201d. Con quale grammatica? Questa nuova pastorale necessita di \u201cun linguaggio, di una \u2018grammatica\u2019 pi\u00f9 fornita per comunicare il Vangelo\u201d ha sottolineato don Luca Bressan, docente di Teologia pastorale al Seminario arcivescovile di Milano, che ha tenuto il filo conduttore dell\u2019intera giornata. Il sacerdote ha ricordato che \u201cle parrocchie, oggi, sono ancora luoghi di incontro e dialogo, capaci di accogliere i poveri: se riusciamo a comunicare tra di noi la nostra fede, siamo capaci di produrre speranza e slancio per il futuro\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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