{"id":9528,"date":"2011-07-22T00:00:00","date_gmt":"2011-07-22T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9528"},"modified":"2015-05-25T15:27:44","modified_gmt":"2015-05-25T13:27:44","slug":"mobilitazione-per-il-corno-dafrica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/mobilitazione-per-il-corno-dafrica\/","title":{"rendered":"Mobilitazione per il Corno d\u2019Africa"},"content":{"rendered":"
\u201cCon profonda preoccupazione seguo le notizie provenienti dalla regione del Corno d\u2019Africa e in particolare dalla Somalia, colpita da una gravissima siccit\u00e0 e in seguito, in alcune zone, anche da forti piogge, che stanno causando una catastrofe umanitaria\u201d. Queste le parole di Benedetto XVI all\u2019Angelus di domenica 17 luglio. \u201cAuspico \u2013 ha aggiunto – che cresca la mobilitazione internazionale per inviare tempestivamente soccorsi a questi nostri fratelli e sorelle gi\u00e0 duramente provati, tra cui vi sono tanti bambini. Non manchi a queste popolazioni sofferenti la nostra solidariet\u00e0 e il concreto sostegno di tutte le persone di buona volont\u00e0\u201d.<\/p>\n
In risposta all\u2019appello del Papa a favore delle popolazioni nel Corno d\u2019Africa, colpite da una grave siccit\u00e0 e dalla conseguente carestia, la Cei ha invita a sostenere le iniziative di solidariet\u00e0 promosse dalla Caritas italiana. \u201cLa Presidenza della Cei – si legge in un comunicato – ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall\u20198 per mille. L\u2019apposito Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo provveder\u00e0 all\u2019erogazione della somma accordata, accogliendo le richieste che stanno pervenendo o perverranno, sostenendo direttamente progetti di enti ecclesiali locali che operano in collegamento con le istituzioni caritative della Conferenza episcopale o delle diocesi del luogo\u201d. Anche la Caritas italiana ha lanciato un appello e messo a disposizione 300.000 euro.<\/p>\n
\u201cLa situazione umanitaria in Somalia \u00e8 disastrosa – dichiara mons. Giorgio Bertin, presidente di Caritas Somalia, amministratore apostolico di Mogadiscio e vescovo di Gibuti -. Nel sud della Somalia gli effetti della siccit\u00e0 si sommano a vent\u2019anni di vuoto politico e conflitti. Se vogliamo evitare la catastrofe umanitaria, occorre agire velocemente\u201d. La rete Caritas si \u00e8 subito attivata. In Somalia, Caritas Somalia attraverso l\u2019operazione Lifeline, raggiunge con aiuti d\u2019urgenza 7.000 persone. Inoltre la rete Caritas sta offrendo assistenza a 70.000 persone seminomadi nel Somaliland Orientale. In Kenya, Caritas Kenya distribuisce generi di prima necessit\u00e0 a 40.000 persone nelle aree pi\u00f9 gravemente colpite e nella Rift Valley. In Etiopia, nella zona meridionale dove i pastori Borana sono in gravi difficolt\u00e0 per carenza di acqua e di pascoli, la rete Caritas sta aiutando circa 25.000 famiglie nel mantenimento dei propri capi di bestiame. Caritas Etiopia sta inoltre distribuendo cibo e acqua a 80.000 persone nelle regioni di Haraghe e Meki.<\/p>\n
In Eritrea, la Caritas sta monitorando la situazione per mettere a punto un piano di intervento. Caritas italiana, da anni impegnata nel Corno d\u2019Africa, richiama l\u2019attenzione sul problema dei cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento globale \u201ce sul loro impatto negativo, in particolare sui poveri\u201d. Perci\u00f2 invita \u201cnon solo ad offrire assistenza nelle emergenze umanitarie, ma soprattutto prevenirle\u201d. Per rispondere all\u2019emergenza in Africa orientale, le 9 organizzazioni non governative di \u201cAgire\u201d hanno deciso di lanciare un appello congiunto di raccolta fondi per sostenere gli interventi in corso nella regione, prevalentemente in Somalia, Kenya ed Etiopia.<\/p>\n
Anche l\u2019Unicef ha lanciato un appello \u201cper un immediato ampliamento dell\u2019assistenza alle comunit\u00e0 colpite dalla siccit\u00e0 nel Corno d\u2019Africa e per affrontare le pressanti necessit\u00e0 di pi\u00f9 di due milioni di bambini, di cui mezzo milione \u00e8 in immediato pericolo di vita\u201d. Il direttore generale dell\u2019Unicef, Anthony Lake, al termine di una missione di quattro giorni in Kenya, ha invitato la comunit\u00e0 internazionale e i donatori privati sia \u201ca rafforzare i finanziamenti per l\u2019Unicef e gli altri partner\u201d, sia \u201ca focalizzare gli sforzi sulla ricerca di nuove soluzioni in grado di affrontare la profonda povert\u00e0 e la vulnerabilit\u00e0 della regione. Da sempre a fianco delle popolazioni locali, chiediamo un sostegno per i bisogni sanitari immediati e per lo sviluppo dell\u2019area\u201d.<\/p>\n
Il Ccm (Comitato collaborazione medica), ong internazionale torinese e presente da pi\u00f9 di quarant\u2019anni nel Corno d\u2019Africa con progetti di salute, sta rispondendo ai bisogni della popolazione colpita dalla siccit\u00e0 e dalla fame in nord Kenya, in Etiopia meridionale e Somalia, fornendo supporto alle strutture sanitarie locali per prevenire la diffusione di malattie e garantire le cure adeguate, in particolare a donne e bambini malnutriti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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