Non possiamo dire che oggi si parli molto di \u201cvalori\u201d morali, e che, sul piano comportamentale sia personale che relazionale, si educhi e ci si educhi al rispetto di tali valori. Come dice la parola, il valore \u00e8 \u201cci\u00f2 che vale\u201d,e perci\u00f2 stesso viene messo al primo posto nelle scelte di vita. Non intendo fare, per il momento, un approccio religioso, tenendo peraltro presente che le virt\u00f9 cristiane, come dice Paolo (1 Cor. 13,13), sono tre: fede, speranza e carit\u00e0; e sono \u201cdoni\u201d dall\u2019Alto pi\u00f9 che conquiste dal basso, con dinamiche che sono proprie del mondo cristiano (invocazione e preghiera, dinamismo sacramentale, intenso clima spirituale\u2026). Parlando di valori umani, parto invece da un\u2019altra considerazione: deve pur esserci una base di razionalit\u00e0 che ci consenta di trovarci uniti nella riflessione sui valori morali. E tale base \u00e8 da ricercare nelle stesse elaborazioni dei filosofi morali, gi\u00e0 a partire dai grandi maestri greci Socrate, Platone, Aristotele. \u00c8 di Aristotele quell\u2019Etica Nicomachea, spesso citata, con le virt\u00f9 \u201ccardinali\u201d che si aprono a ventaglio verso un ampio corredo di buone abitudini, particolarmente utili nella vita sociale: per natura e non per legge, come confermano i grandi maestri del Diritto. C\u2019\u00e8 infatti un diritto di natura universalmente valido, che precede ed \u00e8 superiore al diritto positivo delle leggi, il quale \u00e8, o spesso pu\u00f2 essere, arbitrario e mutevole. Se il diritto positivo, perci\u00f2, non rispetta il diritto di natura perch\u00e9 sollecitato da interessi partigiani o da una malintesa modernit\u00e0, i danni che ne potrebbero derivare saranno particolarmente distruttivi. Sono considerazioni elementari, che devono per\u00f2 farsi anche quando parliamo di valori etici ed educativi, per non arrenderci ignominiosamente dinanzi alle mode e alle forzature ambientali e politiche, o anche dinanzi alle renitenze ideologiche variamente motivate. Ma si parla pi\u00f9 di \u201cvalori\u201d oggi? Grande compito degli educatori oggi (genitori ed insegnanti, ma anche legislatori, pubblicisti, promotori del sociale\u2026) \u00e8 quello di identificare con seriet\u00e0 i valori autentici, che sono poi quelli di sempre anche in un contesto ormai interculturale o multiculturale, pur con variate forme, e di tenere la barra ferma su di essi per non far fare naufragio soprattutto ai giovani, i quali fanno oggi il viaggio della vita tra marosi d\u2019ogni genere. \u00c8 fin troppo evidente che in tutto questo lavoro la proposta cristiana ha da dire e da dare molto, \u201cesperta com\u2019\u00e8 in umanit\u00e0\u201d (Paolo VI), potendo concorrere sia nell\u2019accertare l\u2019autenticit\u00e0 dei valori, sia nel proporre solide motivazioni, sia soprattutto nel dare l\u2019energia necessaria per vivere e realizzare i valori proposti, che spesso sono, per l\u2019uomo ferito di oggi, difficili e quasi impossibili a praticarsi. Si pensi, ad esempio, all\u2019onest\u00e0 nei rapporti interpersonali e negli affari, al rispetto d\u2019ogni persona, alla pudicizia, all\u2019obbedienza alle legittime autorit\u00e0, alla generosit\u00e0, alla pazienza ecc.: sono sempre valori umani prima che cristiani, ma sono pur sempre valori difficili. La pratica religiosa, prima che fare i santi, fa uomini e donne seri e plausibili, con ricca personalit\u00e0 umana. Anzi, non c\u2019\u00e8 santit\u00e0 autentica se non c\u2019\u00e8 umanit\u00e0 ricca e bella. Vale la pena ricordare quel che insegnava il Concilio cinquanta anni fa: \u201cQuesto dinamismo virtuoso non vale solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volont\u00e0, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, \u00e8 morto per tutti (Rom. 8,32), e la vocazione ultima dell\u2019uomo \u00e8 effettivamente una sola, quella divina. Dobbiamo perci\u00f2 ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilit\u00e0 di venire a contatto, nel modo che solo Dio conosce, col mistero pasquale\u201d (Gaudium et spes, 22). \u00c8 una parola di speranza che interessa anche i lontani dalla fede, perch\u00e9 abbiano l\u2019umilt\u00e0 di ricercare seriamente la verit\u00e0. Giuseppe ChiarettiArcivescovo emerito di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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