{"id":9512,"date":"2011-07-15T00:00:00","date_gmt":"2011-07-14T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9512"},"modified":"2015-07-13T15:28:39","modified_gmt":"2015-07-13T13:28:39","slug":"il-successo-del-web-perche","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-successo-del-web-perche\/","title":{"rendered":"Il successo del Web: perch\u00e9?"},"content":{"rendered":"
Che cosa c\u2019\u00e8 dietro l\u2019espansione a macchia d\u2019olio di internet e del mondo digitale, utilizzato oggi in media dal 95% delle persone, di cui il 65% utilizza i social network?\u201d. A chiederselo \u00e8 stato Giuseppe De Rita, presidente del Censis, presentando a Roma, il 13 luglio, il nono Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, dal titolo \u201cI media personali nell\u2019era digitale\u201d. La risposta il sociologo l\u2019ha trovata in un paradosso: \u201cNel momento in cui, dopo 50 anni di indiscusso primato del soggetto, comincia a dare segni di stanchezza l\u2019individualismo, il fai-da-te, il primato dell\u2019ego, e quindi trova spazio la ricerca di altre strade \u2013 come il rapporto comunitario, volontario, o un diverso rapporto con l\u2019altro \u2013 nell\u2019uso dei media emerge invece una dimensione di accentuazione della soggettivit\u00e0\u201d. Se a livello generale, in altre parole, \u201cil primato del soggetto \u00e8 in declino, nei media sta crescendo\u201d, e si rende evidente soprattutto nella tendenza alla \u201cpersonalizzazione\u201d dei palinsesti. \u201cLa soggettivit\u00e0 innanzitutto – ha commentato De Rita – con una sorta di non-coscienza, tanto che il mezzo pi\u00f9 credibile diventa internet\u201d. Altra tendenza che emerge dal Rapporto, secondo il presidente del Censis, \u00e8 \u201cla crescita della dimensione della comunicazione in orizzontale\u201d, in virt\u00f9 della quale i media digitali \u201ctrasmettono intersoggettivit\u00e0\u201d, a scapito per\u00f2 \u201cdella riflessione e dell\u2019approfondimento\u201d. I giornalisti? \u201cMolto competenti, ma poco indipendenti dal potere politico e finanziario\u201d. \u00c8 l\u2019identikit che emerge dal Rapporto. A illustrarne nel dettaglio i contenuti \u00e8 stato Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, che tra le novit\u00e0 del Rapporto ha segnalato il fatto che gli italiani giudicano internet \u201cil mezzo pi\u00f9 credibile\u201d dal punto di vista informativo. Dal capitolo dedicato alla reputazione dei media, secondo il relatore emerge che \u201cil giornalista non deve tradire chi lo ascolta o chi lo legge\u201d. Tra i media ad alta reputazione figura la radio, giudicata \u201cil mezzo pi\u00f9 equilibrato, perch\u00e9 la voce aiuta a spersonalizzare il messaggio\u201d. I giornalisti televisivi e della carta stampata, invece, sono visti come \u201cpersonaggi che non rappresentano pi\u00f9, ma creano la realt\u00e0, spesso con eccessive smanie di protagonismo\u201d. La scelta dei \u201cmedia personali – ha aggiunto Roma – \u00e8 una scelta soggettiva molto integrata con la vita quotidiana di ciascuno, e basata sulla funzionalit\u00e0\u201d. Nelle \u201cdiete mediatiche\u201d degli italiani, infine, cresce la percentuale (46%) di chi non utilizza la carta stampata. \u201cServono ancora i ruvidi reporter, capaci di passare il tempo a investigare e di scrivere in solitudine\u201d. Ne \u00e8 convinto Paolo Garimberti, presidente della Rai, che ha confessato di provare \u201cuna certa nostalgia\u201d per queste figure che rischiano di diventare un retaggio del passato, sostituiti invece da \u201cshow man dell\u2019informazione\u201d, intenti a \u201cscrivere editoriali, partecipare a trasmissioni televisive, tenere blog e pubblicare libri\u201d, salvo poi passare ben poco tempo nelle redazioni. A livello di \u201cdiete mediatiche\u201d, ha osservato, \u201cla tavola degli italiani \u00e8 molto pi\u00f9 imbandita di prima, e ci\u00f2 \u00e8 un bene, perch\u00e9 il pluralismo di fonti informative \u00e8 una cosa sana per la democrazia, che non muore mai per eccesso di informazioni, semmai per il contrario\u201d. Nello stesso tempo, per\u00f2, tale tendenza \u201c\u00e8 un male, perch\u00e9 la grande eterogeneit\u00e0 di fonti informative a cui ci abbeveriamo oggi fa s\u00ec che il controllo delle fonti sia molto difficile, e produce una diffusa irresponsabilit\u00e0 che porta a diffondere informazioni false\u201d. Garimberti, in particolare, ha stigmatizzato \u201cil protagonismo dei protagonisti dell\u2019informazione, che spesso prende il sopravvento sull\u2019umile distacco e sulla capacit\u00e0 di stare nelle retrovie che dovrebbe caratterizzare ogni giornalista\u201d. \u201cReimpaginare le competenze, mettendo l\u2019accento sulla deontologia professionale\u201d. \u00c8 l\u2019appello rivolto ai giornalisti da Andrea Melodia, presidente dell\u2019Ucsi (Unione cattolica stampa italiana). \u201cNon possiamo rinunciare alla presenza di comunicatori professionisti, assolutamente essenziali per garantire un corretto uso del mondo delle informazioni\u201d, ha ammonito il relatore, soffermandosi nello stesso tempo sulla necessit\u00e0 di \u201crecuperare autorevolezza rispetto al cittadino, che deve trovare spazio anche su internet: non possiamo trovare n\u00e9 autorevolezza, n\u00e9 pluralismo su internet, se non li coltiviamo\u201d. In secondo luogo, Melodia ha esortato ad evitare commistioni tra politica e giornalismo: \u201c\u00c8 necessario rispettare la distanza tra le due funzioni, a cominciare dal servizio pubblico, che dovrebbe continuare a essere garanzia di pluralismo\u201d. Entrando nel dettaglio del Rapporto, il presidente dell\u2019Ucsi ha fatto notare come esso serva a \u201csfatare alcuni luoghi comuni\u201d, come quello che concepisce la televisione come \u201cuna tv per vecchi\u201d: il 93% dei consumatori televisivi \u00e8 infatti sotto i 30 anni. Dal Rapporto, inoltre, emerge che \u201cnon \u00e8 internet ad assorbire la tv, ma la tv che si appresta a valorizzare internet, visto che il 40% del traffico in Rete \u00e8 fatto da video, ed \u00e8 in continua crescita\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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