{"id":9482,"date":"2011-07-01T00:00:00","date_gmt":"2011-07-01T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9482"},"modified":"2015-06-16T10:23:56","modified_gmt":"2015-06-16T08:23:56","slug":"il-giogo-leggero-dellamore-di-gesu","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-giogo-leggero-dellamore-di-gesu\/","title":{"rendered":"Il giogo leggero dell\u2019amore di Ges\u00f9"},"content":{"rendered":"

Il Vangelo della 14a domenica del tempo ordinario, ciclo A, \u00e8 divisibile in tre brevi sezioni. La prima (vv. 25-26) \u00e8 una preghiera di lode. Ges\u00f9 loda il Padre, perch\u00e9 si \u00e8 fatto conoscere non dai sapienti e dagli assennati, ma dai piccoli. Qui la parola \u201ci piccoli\u201d non significa \u201ci bambini\u201d, ma piuttosto i non assennati, gli inesperti di problemi di leggi, gli appartenenti al popolo comune e non istruito. Gli intelligenti e assennati sono invece coloro che a quel tempo avevano in mano le chiavi della cultura, della legislazione religiosa e della sua interpretazione: i capi religiosi, i dottori della Legge.<\/p>\n

Le loro pretese pesavano soprattutto sul popolo minuto. Secondo il pensiero corrente dell\u2019epoca, l\u2019affermazione di Ges\u00f9 suonava paradossale. Oggi altrettanto. La preghiera si conclude con una conferma solenne: \u201cS\u00ec, Padre, questa \u00e8 stata la tua scelta benevola\u201d, checch\u00e9 ne pensino i grandi di questo mondo. Secondo le Scritture sante, \u00e8 una costante dell\u2019agire di Dio scegliere ci\u00f2 che \u00e8 piccolo, che non conta agli occhi del mondo, per realizzare ci\u00f2 che \u00e8 decisivo. Gi\u00e0 nell\u2019Antico Testamento se ne possono leggere molti esempi. Ma forse il momento pi\u00f9 alto \u00e8 nella prima lettera di san Paolo ai cristiani di Corinto. (1 Cor<\/em> 1,21-25). Dio non ha salvato il mondo attraverso sofisticati ragionamenti, o miracoli vistosi, ma per mezzo della \u201cstoltezza della predicazione\u201d: l\u2019annuncio di Ges\u00f9 Cristo morto e risorto.<\/p>\n

Un\u2019affermazione come questa, oggi, \u00e8 \u201cpoliticamente scorretta\u201d. Le culture dominanti accettano forse l\u2019idea che la debolezza o la piccolezza possano mai essere vincenti? Nella seconda sezione (v. 27) Ges\u00f9 parla di s\u00e9 e del suo rapporto con il Padre. Nessuno conosce il Padre cos\u00ec intimamente come lo conosce il Figlio, n\u00e9 Ges\u00f9 pu\u00f2 essere conosciuto da qualcuno, cos\u00ec come lo conosce il Padre. Ges\u00f9 per\u00f2 d\u00e0, a quelli che vuole, esperienza di s\u00e9 e del Padre. C\u2019\u00e8 qui una risonanza di un altro passo del Vangelo secondo Matteo<\/em> (16,13-17). Ges\u00f9 domand\u00f2 un giorno al gruppetto dei dodici che cosa pensavano di Lui. Pietro a nome di tutti rispose che, secondo loro, Egli era il Messia, il Figlio di Dio. In risposta Ges\u00f9 gli disse: \u201cTu sei beato, non perch\u00e9 hai scoperto la verit\u00e0 da te stesso, ma perch\u00e9 il Padre te lo ha rivelato\u201d.<\/p>\n

La terza sezione (vv. 28-30) \u00e8 un grande invito alla sequela, rivolto a tutti, ma particolarmente a quelli che sono affaticati dai pesi della vita. Sul piano grammaticale, l\u2019invito \u00e8 sostenuto da tre imperativi: \u201cVenite a me… prendete il mio giogo… imparate da me\u201d. Gli affaticati della vita sono coloro che conoscono le difficolt\u00e0 dell\u2019esistenza. Il fardello di cui parlava il Maestro era di ordine politico, economico, religioso. Si sa che al tempo di Ges\u00f9, sotto l\u2019occupazione romana, la povera gente ne conosceva il rigore, gli attentati connessi, la repressione, una fiscalit\u00e0 molto pesante, una situazione economica lamentevole, un\u2019esistenza precaria. Inoltre la religione, cos\u00ec come era gestita dalle autorit\u00e0 religiose d\u2019Israele, era fatta di precetti molto severi: si parla di centinaia di prescrizioni, che continuavano a moltiplicarsi, e che ogni buon giudeo doveva rispettare.<\/p>\n

Ne risultava un \u201cgiogo\u201d importabile. San Pietro in occasione del Concilio di Gerusalemme, dove si discusse la questione se anche i pagani, che venivano alla fede, dovessero osservare le leggi giudaiche, si espresse cos\u00ec: \u201cFratelli, perch\u00e9 tentate Dio mettendo sul collo dei discepoli un giogo che n\u00e9 i padri nostri n\u00e9 noi siamo stati in grado di portare?\u201d (At<\/em> 15,10-11). Ges\u00f9 \u00e8 venuto a sollevare dal collo quel giogo insopportabile e ad offrirne uno \u201csoave e leggero\u201d: la sequela di lui, che scelse di stare fra i piccoli, i poveri, i miti. Solo accettando quel giogo \u00e8 possibile sperimentare il riposo vero, quello della mente e dell\u2019anima, quello che il mondo, in continua agitazione, non pu\u00f2 conoscere.<\/p>\n

Sant\u2019Agostino, dopo anni di agitazione in cerca di un\u2019introvabile pienezza, approd\u00f2 sulle rive di Dio e ne lasci\u00f2 testimonianza, scrivendo: \u201cCi hai fatto per te, Signore, e il nostro cuore non trova quiete, finch\u00e9 non riposa in te\u201d (Conf<\/em>. I 1,1). Il messaggio evangelico non \u00e8 un messaggio \u201cmoralistico\u201d, un codice di leggi su ci\u00f2 che \u00e8 vietato o permesso; ma \u00e8 semplicemente la rivelazione di un Dio che \u00e8 il Padre di Ges\u00f9 e il Padre nostro. Il messaggio della paternit\u00e0 di Dio \u00e8 il solo autenticamente liberante. L\u2019unico comandamento \u00e8 \u201ctu amerai\u201d. Amare Dio e amare il nostro prossimo alla maniera di Ges\u00f9. Ci\u00f2 che \u00e8 permesso e ci\u00f2 che \u00e8 vietato \u00e8 solo la conseguenza di una conoscenza personale del Dio di Ges\u00f9 Cristo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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