{"id":9463,"date":"2011-06-24T00:00:00","date_gmt":"2011-06-23T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9463"},"modified":"2015-08-07T11:04:39","modified_gmt":"2015-08-07T09:04:39","slug":"riflettori-sugli-atenei","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/riflettori-sugli-atenei\/","title":{"rendered":"Riflettori sugli atenei"},"content":{"rendered":"

La riforma dell\u2019Universit\u00e0 firmata dalla Gelmini entra nel vivo e a Perugia coinvolge due Atenei. Luned\u00ec scorso la sala dei Notari del capoluogo era decisamente affollata da semplici cittadini, studenti e anche docenti delle due universit\u00e0. Per cercare di capire cosa sta succedendo hanno seguito con attenzione gli interventi dei Rettori Francesco Bistoni dell\u2019Universit\u00e0 degli studi di Perugia (contestato da un gruppo di studenti che ha esposto striscioni) e Stefania Giannini l\u2019Universit\u00e0 italiana per stranieri, dell\u2019amministratore dell\u2019Agenzia regionale per il diritto allo studio (Adisu) Maurizio Oliviero e della presidente della Regione Catiuscia Marini, invitati dal sindaco di Perugia Wladimiro Boccali a ragionare su \u201cIl futuro dell\u2019Universit\u00e0\u201d. Cos\u00ec era scritto nell\u2019invito con, sottinteso, \u201cil futuro della citt\u00e0 e della regione\u201d. Nelle due universit\u00e0 perugine si sta lavorando ai nuovi statuti d\u2019Ateneo che devono essere redatti entro luglio, e si sta ragionando su come affrontare un futuro segnato da tagli ai finanziamenti, blocchi delle assunzioni e da una riforma che obbliga, tra le altre cose, ad una forte riduzione dei corsi di laurea. Le previsioni non sono di crescita in termini di studenti e di docenti, ma di ridimensionamento. Un dato su tutti, ma non presentato luned\u00ec pomeriggio. Per effetto del blocco delle assunzioni e dei pensionamenti nel giro di pochi anni i docenti saranno diminuiti di un terzo. Cifre approssimate. Sta di fatto che si porr\u00e0 ben presto il problema di come garantire la docenza e la ricerca. Il rischio \u00e8 che l\u2019Universit\u00e0 sar\u00e0 costretta a ridimensionare i corsi e a rifiutare studenti. Lo scenario pessimista non viene confermato dal rettore Bistoni che parla s\u00ec di diminuzione di studenti iscritti, dai circa 31.500 del 2008 ai circa 30.000 del 2011, ma sottolinea che le nuove immatricolazioni sono costanti (7.289 nel 2008 e 7.182 nel 2011) e soprattutto che gli \u201cstudenti attivi\u201d, cio\u00e8 quelli che in un anno hanno ottenuto almeno cinque crediti, gi\u00e0 oggi sono circa la met\u00e0 degli iscritti. Il Rettore ha presentato all\u2019assemblea la sua idea di futuro: trasformare l\u2019Ateneo perugino da una universit\u00e0 generalista ad una \u201cresearch university\u201d ovvero universit\u00e0 di qualit\u00e0 che punta sulla ricerca e che per questo \u00e8 in grado di attrarre studenti da tutto il mondo (\u201cquesta \u00e8 la sfida del futuro\u201d) nonch\u00e9 finanziamenti pubblici e privati. La scelta \u00e8 nelle mani del Senato accademico, dove non \u00e8 cos\u00ec scontato il voto a favore, anche per le resistenze dell\u2019area umanistica che in una universit\u00e0 di questo tipo verrebbe, dicono gli oppositori, penalizzata. Non \u00e8 di questo parere Bistoni che risponde anche a chi prevede una diminuzione di studenti. \u201cSe saranno di meno non sar\u00e0 per la scelta della \u201cresearch university\u201d ma \u201cperch\u00e9 le famiglie non ce la fanno a mantenerli a Perugia. Se vuole tenerli, la citt\u00e0 deve darsi una mossa!\u201d. Stefania Giannini, Rettore della Stranieri, entrando nel merito dell\u2019ipotesi di \u201dfederazione\u201d tra i due atenei perugini ha ricordato che \u201cla situazione di Perugia \u00e8 unica perch\u00e9 abbiamo due universit\u00e0 con compiti ed obiettivi distinti, senza sovrapposizioni, in una citt\u00e0 che \u00e8 un \u2018campus\u2019 naturale ma priva di strutture che rendano \u2018algebrico\u2019 il rapporto tra le comunit\u00e0 degli studenti e la citt\u00e0\u201d. La Stranieri per il futuro punta sulla internazionalizzazione, ha i conti in buona salute con due terzi di risorse proprie e solo un terzo da fondi statali, ma i tagli lineari del ministero, avverte \u201cpossono essere problematici e si chiede di dimagrire ad una struttura gi\u00e0 agile\u201d. Per la Giannini si pu\u00f2 lavorare sull\u2019ipotesi di \u201cservizi comuni\u201d salvando lo specifico di ciascun ateneo e chiama al \u201ctavolo\u201d gli \u201caltri attori del territorio\u201d \u201cL\u2019attrattivit\u00e0 di una universit\u00e0 \u00e8 data dai servizi\u201d avverte Oliviero. Finora l\u2019Adisu ha garantito \u201calmeno i livelli primari necessari a chi ne ha diritto \u201cin base ad una legge dello Stato\u201d sottolinea ripetutamente. Se fino al 2009 con il contributo della Regione ha potuto garantire servizi al 100% degli studenti che ne avevano diritto, nell\u2019ultimo anno accademico ha potuto garantire la borda solo a 1 982 studenti su 4562 aventi diritto. Per gli altri solo posto letto e mensa. Ad oggi, commenta, \u201cancora non sappiamo quanti fondi possiamo mettere nel bando che dovrebbe uscire ora\u201d. Perdere i borsisti Adisu, 5.000 su 16.000 studenti \u201cattivi\u201d, avverte Oliviero, \u201csignifica perdere proprio quegli studenti che dovrebbero sostenere l\u2019universit\u00e0 di qualit\u00e0 perch\u00e9 le borse sono date a chi ha reddito basso e profitto medio alto\u201d. E conclude ricordando che De Gasperi studi\u00f2 grazie ad una borsa di studio, anche Umbreto Eco, e lui stesso. E l\u2019elenco potrebbe continuare. L\u2019Universit\u00e0 sta a cuore alla Regione. La presidente Marini snocciola l\u2019impegno finanziario a favore della ricerca tra cui 460 assegni di ricerca, e le 36 borse finanziate oltre a quelle MIUR per non parlare del settore sanitario. Non \u00e8 disposta, per\u00f2 a \u201ccompensare i continui tagli agli studi universitari ed alla ricerca che il Governo ha fatto e probabilmente continuer\u00e0 a fare\u201d. Pone alcuni paletti: salvaguardare il Polo scientifico didattico di Terni ed evitare che la \u201cresearch university\u201d vada ad esclusivo vantaggio della parte scientifica degli studi a danno di quella umanistica. E conclude con una domanda \u201cma l\u2019Universit\u00e0 cosa vuole dalla Regione per il raggiungimento dei nuovi obiettivi?\u201d. Il Sindaco Boccali aveva introdotto il dibattito parlando di \u201cinteresse generale\u201d su cui chiamare l\u2019attenzione di tutta la citt\u00e0 e di tutta la regione essendo l\u2019Universit\u00e0 \u201cuna risorsa straordinaria\u201d non tanto per il numero di studenti quanto perch\u00e8 \u201cl\u2019economia della conoscenza \u00e8 l\u2019economia del futuro sulla quale dovremmo fare in modo che Perugia, e l\u2019Umbria, sia una delle realt\u00e0 pi\u00f9 attrattive a livello europeo\u201d. Concretamente il futuro dell\u2019Universit\u00e0 ha conseguenze anche sullo sviluppo urbanistico della citt\u00e0. Cosa farne di Monteluce, via del Giochetto, Santa Lucia, San Sisto, la Pallotta, la Conca, l\u2019ex carcere e cos\u00ec via dipende anche da come si svilupper\u00e0 l\u2019universit\u00e0, di quali spazi avr\u00e0 bisogno e dove. Il confronto \u00e8 aperto e la domanda resta. Quale futuro per Perugia citt\u00e0 universitaria? L\u2019Arcivescovo chiede investimenti pro giovaniParla di universit\u00e0 e pensa al futuro. Mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, era nella sala dei Notari luned\u00ec scorso, invitato, per seguire il dibattito. Mons. Bassetti, come mai \u00e8 qui? \u201cFin dal mio ingresso in diocesi ho sempre manifestato stima e fiducia nell\u2019istituzione dell\u2019universit\u00e0 e non ho mai mancato di esprimere il desiderio e l\u2019impegno di una seria collaborazione come Chiesa, per quello che pu\u00f2 essere utile\u201d. Cosa ne pensa della situazione dell\u2019Universit\u00e0? \u201cL\u2019universit\u00e0, come altre realt\u00e0 – e forse ancor pi\u00f9 – del nostro tessuto sociale, sta attraversando una crisi che in minima parte, a mio avviso, dipende da essa. L\u2019eccessivo taglio di risorse economiche significa dire che i giovani non sono pi\u00f9 il nostro futuro. Investire di pi\u00f9 in cultura e formazione significa cominciare ad uscire dalla crisi; perch\u00e9 solo cos\u00ec avremo nuove leve qualificate per la scuola, l\u2019imprenditoria e la politica. In particolare l\u2019Universit\u00e0 per Stranieri ha reso la nostra citt\u00e0 cosmopolita e faro di civilt\u00e0 nel mondo. Nel campo ecclesiastico ho trovato alti prelati, vescovi di tutto il mondo, che mi hanno detto: \u2018Lei \u00e8 vescovo di Perugia: io ripeto attraverso di lei il mio grazie a Perugia\u2019\u201d. \u00c8 triste che Perugia sia diventata famosa nel mondo per fatti delittuosi e per la droga\u2026\u201cDobbiamo sfatare il pregiudizio: studenti uguale droga e vizi di ogni genere. La maggior parte dei nostri ragazzi e ragazze sono sani, vengono ancora da buone famiglie e si impegnano negli studi. Ci sono vescovi e preti che mi telefonano per presentarli. Ho avuto riprova di tutto questo durante la Missione giovani che abbiamo avviato in marzo, e devo anche dire che la cappella universitaria, con in testa mons. Bromuri e la sua \u00e9quipe, svolge un lavoro tanto capillare quanto prezioso. Come pure molti docenti, che ho conosciuto, sono dei veri esperti nelle loro discipline ed ottimi educatori\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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