{"id":9369,"date":"2011-05-20T00:00:00","date_gmt":"2011-05-19T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9369"},"modified":"2015-07-24T10:46:14","modified_gmt":"2015-07-24T08:46:14","slug":"noi-pietre-vive-della-chiesa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/noi-pietre-vive-della-chiesa\/","title":{"rendered":"Noi, pietre vive della Chiesa"},"content":{"rendered":"
Le tre letture della V domenica di Pasqua toccano l\u2019essenziale della vita della Chiesa; in un impressionante \u201ccrescendo\u201d, ci accompagnano dai quotidiani problemi organizzativi della comunit\u00e0 dei primi giorni fino alle dimore celesti, dove abiteremo con Cristo presso il Padre. La narrazione degli Atti degli apostoli riferisce del primo incidente sorto nella comunit\u00e0 per ragioni logistiche. Pu\u00f2 suonare strano che si siano innescati conflitti in quella Chiesa degli inizi, dove immaginiamo scorrere tutto in un clima idilliaco.<\/p>\n
Bisogna tenere presente la realt\u00e0 storica. La prima comunit\u00e0 di discepoli si componeva di giudei di lingua aramaica – la lingua parlata anche da Ges\u00f9 – di origine palestinese e di giudei di lingua greca, considerati in qualche modo \u201cforestieri\u201d. I due gruppi, che pur avevano aderito sinceramente alla fede in Ges\u00f9 risorto, faticheranno a lungo prima di trovare una mentalit\u00e0 condivisa. Per cominciare si scontrarono intorno a un piccolo\/grande problema: sembra che nella distribuzione degli aiuti quotidiani le vedove del gruppo palestinese fossero privilegiate rispetto a quelle di lingua greca, che si sentivano trascurate. Furono presentate agli apostoli le giuste rimostranze.<\/p>\n
La comunit\u00e0 non lasci\u00f2 imputridire il conflitto, ma discusse \u201cdemocraticamente\u201d e invent\u00f2 una soluzione: agli apostoli sarebbe rimasto il compito della predicazione e della preghiera; mentre sette uomini di buona reputazione, scelti dall\u2019assemblea, avrebbero presieduto al servizio delle \u201cmense\u201d(At<\/em> 6,4). Nacque cos\u00ec un primo nucleo di sette diaconi. Come stupirsi se anche oggi nelle nostre comunit\u00e0 nascono dissensi? Potessimo anche noi appianarli con lo stesso Spirito di saggezza! Con la seconda lettura il tono sale decisamente, facendo un salto nella dimensione della fede. La Chiesa, scrive san Pietro nella sua Prima lettera, non \u00e8, per prima cosa, un\u2019organizzazione caritativa, ma \u00e8 piuttosto \u201cun edificio spirituale\u201d, al cui fondamento c\u2019\u00e8 Cristo, e di cui ogni discepolo \u00e8 una \u201cpietra viva\u201d.<\/p>\n Della pietra angolare, Ges\u00f9, si dice che \u00e8 viva, che \u00e8 stata rifiutata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio (1 Pt<\/em> 2,4); e pi\u00f9 avanti si dice anche che essa \u00e8 diventata \u201csasso di inciampo\u201d per quelli che non credono e non obbediscono alla Parola. Dei cristiani si dice che anche loro sono pietre vive, chiamati a costruire un edificio spirituale; essi sono \u201cstirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo chiamato dalle tenebre alla luce, perch\u00e9 proclamino le opere mirabili di Dio\u201d (1 Pt<\/em> 2,7). \u00c8 bellissimo questo intreccio fra Ges\u00f9 Cristo e i cristiani. Ci\u00f2 che conta \u00e8 il rapporto che gli uomini hanno con la Pietra angolare: per quelli che non credono e non obbediscono alla Parola, quella Pietra \u00e8 un inciampo. Nessuno si pu\u00f2 sottrarre al confronto con Cristo.<\/p>\n Quelli che credono e obbediscono alla Parola sperimentano salvezza gratuita e integrale. Certo, \u00e8 sempre possibile che lungo la storia qualche pietra si distacchi e cada, ma l\u2019edificio rimarr\u00e0 comunque in piedi e sar\u00e0 saldo. La liturgia sale ancora di tono fino a inoltrarsi nei misteri dell\u2019aldil\u00e0, nella proclamazione del vangelo. Ges\u00f9 ha parlato ai suoi del destino crudele che lo attende e della sua prossima partenza (Gv<\/em> 13,33). Loro si sono rattristati e impauriti. Egli li rassicura, esortandoli ad avere fede in Dio e in lui, che va a preparare loro un posto nella casa del Padre, poi torner\u00e0 e li prender\u00e0 con s\u00e9 e cos\u00ec staranno sempre insieme (Gv<\/em> 14,1-3).<\/p>\n Forse pochi altri passi del vangelo di Giovanni sono cos\u00ec concreti e immediati come questo. Proviamo a immaginare che un tale di nostra conoscenza ci dica: mio padre possiede un condominio gigantesco, dove ci sono appartamenti per tutti. Vado, segno i posti per ciascuno e poi torno a prendervi, cos\u00ec staremo sempre tutti insieme. Devono essere rimasti shockati. Poi siccome aveva detto anche: \u201cDel luogo dove io vado, voi conoscete la via\u201d, sembra del tutto normale che qualcuno, Tommaso, abbia obiettato: \u201cSe non sappiamo nemmeno dove vai, come possiamo conoscere la via\u201d (Gv<\/em> 14,5).<\/p>\n A questo punto Ges\u00f9 fa una delle rivelazioni pi\u00f9 totali e misteriose di se stesso: \u201cIo sono la via, la verit\u00e0 e la vita\u201d. Domenica scorsa l\u2019avevamo sentito dire: \u201cIo sono la porta\u201d. La Via e la Porta. Due immagini contigue. I cercatori di Dio non avranno molto da faticare per sapere dove si passa per andare al Padre. Anticamente, e non solo, tanti lo hanno cercato \u201ccome a tentoni\u201d (cfr. At<\/em> 17,27). I cristiani sono coloro che hanno avuto la rivelazione della strada lungo la quale \u00e8 possibile incontrare la Verit\u00e0. L\u2019incontro con la Verit\u00e0 \u00e8 la condizione per entrare definitivamente nella Vita. Ges\u00f9, rivelando la Verit\u00e0 che porta alla Vita e comunicando la vera Vita a colui che la accetta nella fede, conduce alla meta dell\u2019esistenza, che \u00e8 la comunione definitiva con il Padre.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Le tre letture della V domenica di Pasqua toccano l\u2019essenziale della vita della Chiesa; in un impressionante \u201ccrescendo\u201d, ci accompagnano dai quotidiani problemi organizzativi della comunit\u00e0 dei primi giorni fino alle dimore celesti, dove abiteremo con Cristo presso il Padre. 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