Il 2011 \u00e8 l\u2019Anno del volontariato, e la regione Umbria \u00e8 ricca di associazioni di volontari. Nel campo sanitario, in modo particolare nel settore delle malattie oncologiche, se ne contano pi\u00f9 di 20. Sono distribuite tra le provincie di Perugia e Terni in alcune delle citt\u00e0 pi\u00f9 popolate della regione: Gubbio, Citt\u00e0 di Castello, Spoleto, Foligno, Narni e Orvieto. Medici, infermieri, professionisti, impiegati, operai, studenti e casalinghe: queste le persone che ne fanno parte. Chi ha una preparazione medica e decide di dedicarsi alla cura dei malati anche nel tempo libero, chi sostiene le famiglie dal punto di vista psicologico, chi si occupa di organizzare convegni, di raccogliere fondi per la ricerca o chi gestisce semplicemente la corrispondenza. Piccole o grandi che siano, queste associazioni dedicano metodo e passione per garantire la piena riuscita della loro \u201cmissione\u201d, curando la formazione dei soci-volontari: umanizzazione e specializzazione sono le parole chiave del percorso formativo a cui sono sottoposti coloro che vogliono partecipare all\u2019attivit\u00e0 assistenziale. Seminari scientifici, prove attitudinali e percorsi formativi di qualit\u00e0, proseguendo poi con un periodo pi\u00f9 o meno lungo di affiancamento con chi ha maturato esperienze dirette: queste in genere sono le tappe da percorrere prima di diventare operativi. Alcuni di loro sono persone che hanno avuto esperienze dirette con la malattia, sconfiggendo il male e testimoniando la propria vittoria: \u201cGuarire \u00e8 possibile – racconta Bruno, volontario impegnato a portare il suo messaggio di augurio e fede. – Ho ricevuto tanto dalla vita, ed ora mi sento di dare ci\u00f2 che posso a chi \u00e8 costretto ad intraprendere un cammino incerto, fatto di fede e pazienza\u201d. Anche quando la scienza medica ha stabilito che non esistono pi\u00f9 cure (il caso dei malati terminali), ci sono associazioni \u201cno profit\u201d che offrono presenza e sostegno ai malati, presso strutture sanitarie preposte alla cura palliativa: gli hospice. Sono oltre 200 i malati terminali trattati negli hospice di Perugia e Spoleto e circa 500 quelli assistiti a domicilio, per un totale di circa\u00a010 mila presenze tra personale medico, infermieristico, psichiatrico, operatori socio-sanitari e volontari. Questi i numeri dell\u2019assistenza palliativa nel territorio della Provincia di Perugia nell\u2019anno 2009 forniti da \u201cAglaia\u201d e \u201cCon noi\u201d, associazioni di volontariato che operano in questo settore, emersi nei protocolli d\u2019intesa siglati tra la Provincia di Perugia e le stesse associazioni. Nel dettaglio, tali protocolli prevedono forme di collaborazione per sostenere e promuovere l\u2019attivit\u00e0 svolta dalle associazioni e la formazione dei volontari nel campo delle cure palliative, utilizzando la rete degli Sportelli del cittadino e dei servizi decentrati. L\u2019incontro tra istituzioni ed organizzazioni di volontariato evidenzia l\u2019importanza dell\u2019associazionismo sanitario nel territorio regionale, e senza dubbio anche nazionale: la presenza delle associazioni, soprattutto in ambienti cos\u00ec sensibili e complessi, \u00e8 oramai patrimonio collettivo e bene comune radicato nella societ\u00e0.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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