{"id":9256,"date":"2011-04-01T00:00:00","date_gmt":"2011-04-01T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9256"},"modified":"2011-04-01T00:00:00","modified_gmt":"2011-04-01T00:00:00","slug":"dobbiamo-essere-piu-solidali","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dobbiamo-essere-piu-solidali\/","title":{"rendered":"\u201cDobbiamo essere pi\u00f9 solidali\u201d"},"content":{"rendered":"

Nell\u2019ora pi\u00f9 grave, i giapponesi hanno dato al mondo una lezione formidabile di compostezza, determinazione e solidit\u00e0. \u00c8 quella che, con espressione efficace, \u00e8 stata definita \u201cla disciplina del dolore\u201d: cos\u00ec il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha ricordato nella parte introduttiva della sua prolusione ai lavori del Consiglio episcopale permanente a Roma, la testimonianza del popolo giapponese colpito da una grave catastrofe ambientale. Di fronte a questo evento eccezionale, ha sottolineato, \u201cdovremmo riscoprire tutti il senso della nostra costitutiva finitezza, della intrinseca fragilit\u00e0 delle cose, e quindi sentirci pi\u00f9 umili, pi\u00f9 vicini, pi\u00f9 solidali\u201d. Vari i temi affrontati nella prolusione. Dopo aver notato come sia \u201cstrana l\u2019idea che la conversione sia un atteggiamento di debolezza, per psicologie tristi\u201d, mentre in realt\u00e0 rappresenti \u201cil passaggio dall\u2019opacit\u00e0, dal grigiore, dall\u2019ombra alla luce\u201d, il Cardinale ha voluto tornare sulle recenti celebrazioni del 150\u00b0 dell\u2019Unit\u00e0 d\u2019Italia, ricordando \u201cla vocazione singolare che il Signore Iddio, nella sua provvidenza, ha inteso assegnare a questa terra benedetta\u201d e il contributo offerto alla sua costruzione come Paese unito dalle \u201cinnumerevoli storie di dedizione laicale e sacerdotale\u201d. A questo riguardo ha poi ammonito gli italiani dai rischi di soccombere alla \u201csindrome degli \u2018arrivati\u2019\u201d, secondo cui \u201cuna volta che \u00e8 stata raggiunta una certa soglia di benessere e sicurezza, debba venir meno la buona tensione che ci fa essere vigili per non perdere proprio i valori che concorrono oggi a darci un volto, e in passato hanno fatto la nostra storia\u201d. Emergenza comunitaria. Il Presidente della Cei ha parlato anche della grave situazione in diversi Paesi dell\u2019Africa del Nord e del bacino del Mediterraneo, in particolare il conflitto in atto in Libia (vedi box). Il Cardinale ha poi descritto le gravi minacce e gli attentanti alla libert\u00e0 religiosa, specie verso i cristiani, in diversi Paesi, richiamando in particolare il ministro pakistano Bhatti, \u201cora martire\u201d lo ha definito, dopo il suo assassinio per odio religioso. Sulla sentenza della Corte europea dei diritti dell\u2019uomo sul crocifisso, ha sottolineato che \u201cil simbolo religioso non comporta in s\u00e9 una lesione dei diritti\u201d, anzi \u00e8 \u201cun elemento integrante l\u2019identit\u00e0 italiana e, dunque, a questo punto anche europea\u201d. Non \u201cscomuniche\u201d ma \u201cdialettica\u201d. I casi del disagio presenti in Italia, in particolare l\u2019emarginazione dei Rom con la tragica morte dei quattro bambini alla periferia di Roma, sono stati richiamati dal Cardinale per ricordare l\u2019esigenza di \u201cpiani graduali di accompagnamento\u201d e d\u2019integrazione. Ha quindi svolto riflessioni sul ruolo educativo della scuola, pubblica e paritaria, richiamando l\u2019esigenza di una \u201calleanza educativa tra quanti, affiancando i genitori, si spendono per la crescita intellettuale, morale e umana delle nuove generazioni\u201d. Largo spazio ha voluto dedicare al dibattito politico in corso, richiamando alcune evidenze nazionali: \u201cDisoccupazione specialmente giovanile e femminile\u201d, \u201cdifferenziale tra Nord e Sud d\u2019Italia\u201d, produttivit\u00e0, imposizione ed evasione fiscale, corruzione e amministrazione della giustizia, insicurezza del territorio e fabbisogno energetico. In merito ha detto che \u201cpi\u00f9 che di scomuniche reciproche, la collettivit\u00e0 ha bisogno di una seria dialettica, che esalti i ruoli a ciascuno affidati dal cittadino-elettore\u201d. Limiti alla \u201cgiurisprudenza creativa\u201d. Infine il Cardinale ha parlato dei temi etici e familiari, a partire dalle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) in discussione alle Camere. A questo riguardo ha detto che \u201csi tratta infatti di porre limiti e vincoli precisi a quella \u2018giurisprudenza creativa\u2019 che sta gi\u00e0 introducendo autorizzazioni per comportamenti e scelte che, riguardando la vita e la morte, non possono restare affidate all\u2019arbitrariet\u00e0 di alcuno. Non si tratta di mettere in campo provvedimenti intrusivi che oggi ancora non ci sono \u2013 ha sottolineato \u2013 ma di regolare piuttosto intrusioni gi\u00e0 sperimentate, per le quali \u00e8 stato possibile interrompere il sostegno vitale del cibo e dell\u2019acqua. Chi non comprende che il rischio di avallare anche un solo caso di abuso, poich\u00e9 la vita \u00e8 un bene non ripristinabile, non pu\u00f2 non indurre tutti a molta, molta cautela?\u201d. Il Cardinale ha cos\u00ec auspicato \u201cregole che siano di garanzia per persone fatalmente indifese, e la cui presa in carico potrebbe un domani, nel contesto di una societ\u00e0 materialista e individualista, risultare scomoda sotto il profilo delle risorse richieste\u201d. Circa la famiglia, ha quindi auspicato che \u201cfatto salvo il rispetto per la libert\u00e0 personale, nessuno nell\u2019ambito pubblico provveda a decisioni che mettano in ombra l\u2019istituto familiare, architrave portante di ogni realistico futuro\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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