{"id":9196,"date":"2011-03-11T00:00:00","date_gmt":"2011-03-10T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9196"},"modified":"2015-07-27T12:01:03","modified_gmt":"2015-07-27T10:01:03","slug":"tentazioni-di-gesu-e-di-oggi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/tentazioni-di-gesu-e-di-oggi\/","title":{"rendered":"Tentazioni di Ges\u00f9, e di oggi"},"content":{"rendered":"
Mercoled\u00ec scorso \u00e8 stato il giorno detto delle Ceneri. Quelli che hanno avuto modo di partecipare alla liturgia, si sono sentiti rivolgere una parola apparentemente ovvia: \u201cRicorda che sei un umano\u2026\u201d. E intanto il celebrante metteva in testa un pizzico di cenere, come per ricordare che siamo tutti precari e provvisori. A pensarci bene, quella parola \u00e8 tutt\u2019altro che ovvia. Anzi, dietro c\u2019\u00e8 la domanda decisiva, cui l\u2019uomo da secoli tenta invano di rispondere: l\u2019uomo, chi \u00e8? Io, chi sono? La liturgia di questa prima domenica di Quaresima ci catapulta esattamente al centro di questa problematica. Il racconto evangelico delle tentazioni di Ges\u00f9 precisa che fu lo Spirito a spingere Ges\u00f9 nel deserto, per affrontare un combattimento, corpo a corpo, con Satana.<\/p>\n
Lo stesso Spirito del Padre, che era visibilmente sceso su di Lui durante il battesimo, lo aveva indicato come il Figlio prediletto. Conferma decisiva per l\u2019uomo Ges\u00f9 e per i circostanti. Dunque Ges\u00f9 \u00e8 vero Dio. Ma egli viene in terra, uomo fra gli uomini, come vero uomo. Pertanto doveva sperimentare tutto ci\u00f2 che \u00e8 proprio dell\u2019uomo; anche la tentazione del male. Un vero snodo della sua vita: chiamato a decidersi tra il piano del Padre, di cui Egli riconosceva il primato, e che prevedeva un Messia sofferente, e l\u2019opinione popolare, che parlava invece di un Messia unicamente e clamorosamente vittorioso. Le tre tentazioni, di cui si narra nel Vangelo, sono, in fondo, riconducibili a una: la tentazione del potere. Dice il Satana: puoi farcela da solo; Dio non serve. Perch\u00e9 macerarti nella fame, non hai forse il potere di trasformare questi sassi in altrettanti panini (Mt<\/em> 4,3)? Non puoi forse crearti una popolarit\u00e0 ineguagliabile, planando dal cielo tra la gente che affolla i cortili del Tempio (Mt<\/em> 4,7)? Guarda anche come ti sarebbe facile avere un potere politico illimitato (Mt<\/em> 4,9). Riprenditi la tua autonomia.<\/p>\n Per vincere questa tentazione Ges\u00f9 dovr\u00e0 accettare i limiti della condizione umana e affidarsi non al proprio potere, ma alla Parola di Dio. Questa fu anche la tentazione primordiale, radice del dramma della storia umana. La lettura del libro della Genesi lo presenta sotto un intreccio di metafore. L\u2019autore sacro cre\u00f2 uno scenario perfetto da et\u00e0 dell\u2019oro, con alcuni personaggi in tranquillo colloquio tra loro. Uno di questi, il Satana, dice ai progenitori: \u201cSe volete, voi potete essere come d\u00e8i, conoscitori del bene e del male\u201d. Vale a dire: voi stessi potreste determinare, in totale autonomia, ci\u00f2 che \u00e8 bene e ci\u00f2 che \u00e8 male per voi; potreste decidere voi della vostra felicit\u00e0. Non avete bisogno di Dio. I nostri progenitori caddero nell\u2019inganno e decisero che era possibile fare a meno di Dio: ormai avrebbero potuto esercitare un potere assoluto su se stessi e sul mondo che li circondava.<\/p>\n \u00c8 questo il senso di quanto sentiremo proclamare nella liturgia: \u201cAllora la donna vide che l\u2019albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza, prese del suo frutto e ne mangi\u00f2, poi ne diede anche al marito che era con lei, e anche egli ne mangi\u00f2\u201d (Gen<\/em> 3,6). Com\u2019\u00e8 noto, la scelta si rivel\u00f2 l\u2019opposto di quanto era stato promesso dal Maligno: si ritrovarono nudi. Questo fu solo l\u2019inizio della storia. Lungo il correre dei secoli e dei millenni la tentazione dell\u2019ateismo si ripresent\u00f2, a pi\u00f9 riprese, con aspetti diversi. Nella storia biblica si narra della lunga marcia di Israele nel deserto, durante la quale le varie ribellioni del popolo ebbero sempre un nocciolo duro, chiuso in una domanda: \u201cIl Signore \u00e8 in mezzo a noi, s\u00ec o no?\u201d (Es<\/em> 17,7).<\/p>\n Nessun antico semita dubit\u00f2 mai della realt\u00e0 di Dio: per lui era un\u2019evidenza. Tuttavia un dubbio rimaneva: Lui dov\u2019\u00e8? Mi \u00e8 favorevole o contrario? S\u2019interessa ai miei problemi, o no? Non \u00e8 forse simile a questo il sospetto che insidia molti di noi? Nella storia d\u2019Europa degli ultimi due secoli, si sono avvicendati alcuni pensatori, la cui predicazione, detto in soldoni, proclamava: se vuoi essere un vero uomo, devi uccidere Dio, eliminare dal tuo orizzonte mentale e dai tuoi comportamenti ogni riferimento ad una autorit\u00e0 divina. Devi sentirti responsabile solo di fronte a te stesso. Non \u00e8 forse la stessa catechesi del Satana, di cui narra il libro della Genesi<\/em>, e il Vangelo di Matteo<\/em>? \u00c8 difficile negare che questa forma di ateismo sia piuttosto diffusa ai nostri giorni. Benedetto XVI, nel suo recente messaggio quaresimale, sottolinea che la liturgia di questa prima domenica \u00e8 \u201cun deciso richiamo a ricordare come la fede cristiana implichi, sull\u2019esempio di Ges\u00f9 e in unione con Lui, una lotta \u2018contro i dominatori di questo mondo tenebroso\u2019 (Ef<\/em> 6,12), nel quale il diavolo \u00e8 all\u2019opera e non si stanca, neppure oggi, di tentare l\u2019uomo che vuole avvicinarsi al Signore: Cristo ne esce vittorioso, per aprire anche il nostro cuore alla speranza e guidarci a vincere le seduzioni del male\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Mercoled\u00ec scorso \u00e8 stato il giorno detto delle Ceneri. 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