{"id":9191,"date":"2011-03-11T00:00:00","date_gmt":"2011-03-11T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9191"},"modified":"2011-03-11T00:00:00","modified_gmt":"2011-03-11T00:00:00","slug":"scienza-e-fede-non-sovrapponibili","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/scienza-e-fede-non-sovrapponibili\/","title":{"rendered":"Scienza e fede non \u201csovrapponibili\u201d"},"content":{"rendered":"

Ho letto con interesse il bell\u2019articolo di Francesco Fringuelli sui rapporti fra scienza e fede e sono d\u2019accordo con lui che, a certe condizioni, non siano in antitesi. \u00c8 senz\u2019altro vero, come si sostiene da pi\u00f9 parti, che si tratti di \u201cmagisteri non sovrapponibili\u201d (noma = non overlapping magesteria), ma sia la fede che la scienza hanno il loro punto di unione nell\u2019uomo e, a questo livello, non possono essere in contraddizione, pena una irragionevole lacerazione interna. Proprio per questo motivo occorre essere molto cauti ed estremamente precisi nell\u2019uso delle parole, per non creare confusioni e generalizzazioni che finiscono per suscitare equivoci. La scienza, come giustamente ricorda anche Fringuelli, si basa sulla ricerca sperimentale, sempre falsificabile, sulla logica e sulla matematica, cio\u00e8 su quella facolt\u00e0 umana che viene indicata come \u201cragione\u201d, peraltro assai fallibile e sempre correggibile. La fede no: \u00e8 una scommessa ragionevole (ma non \u201cdimostrata\u201d dalla ragione umana) che il tutto abbia un senso e che Dio, entro la natura conoscibile dall\u2019uomo ed al di sopra di essa, ne sia il garante. Per quanto ne sappiamo, i mezzi che il nostro cervello possiede per conoscere le leggi del mondo che lo circonda sono quelli scientifici, sempre in evoluzione, ma difficilmente possiamo accettare l\u2019ipotesi che la scienza sia un mezzo per \u201cconoscere Dio\u201d, per definizione inconoscibile. Ne consegue che la non contraddizione fra scienza e fede ha come primo corollario che tutte le \u201ccredenze\u201d proposte dalla religione, in contrasto con le acquisizioni scientifiche, devono essere considerate metafore da interpretare e non verit\u00e0 indiscutibili (dalla modalit\u00e0 di creazione, soprattutto dell\u2019uomo, al sole che gira intorno alla terra, al paradiso terrestre, al peccato originale e quindi alla redenzione), senza fare ricorso alla sospensione delle leggi della natura (ossia miracoli), le quali leggi fanno parte di Dio che pure le trascende. Credo che sia fondamentale liberarsi dalle \u201ccredenze\u201d datate e guardare unicamente al fondamento della fede. Mi permetto inoltre di segnalare all\u2019amico Fringuelli alcune perplessit\u00e0 che il suo articolo mi ha suscitato. 1) Innanzi tutto la separazione netta che viene prospettata fra scienza e tecnologia (buona la prima, potenzialmente cattiva la seconda). In realt\u00e0 la tecnologia non pu\u00f2 essere definita soltanto come \u201cl\u2019applicazione dei risultati della scienza\u201d, ma \u00e8 costituita da metodi e strumenti, sempre pi\u00f9 sofisticati, che si intrecciano con la scienza, la favoriscono e le consentono non solo di ottenere sempre nuovi risultati, ma anche di porsi sempre nuovi problemi. Scienza e tecnica sono dunque strettamente congiunte (senza il cannocchiale, difficilmente Galileo avrebbe raggiunto i suoi scopi). Concetto diverso \u00e8 l\u2019applicazione pratica di quello che la scienza-tecnologia ha raggiunto e qui la responsabilit\u00e0 ricade pienamente sulla coscienza dell\u2019uomo. 2) Sempre per quanto riguarda la terminologia, sarei del parere di evitare l\u2019uso di parole come \u201cscientismo, relativismo, filosofia assoluta ecc.\u201d senza definirle esattamente (cosa che evidentemente non si pu\u00f2 fare in un articolo di giornale). Il pericolo sta nel fraintendimento e nel retropensiero. Basti pensare a quante volte anche i Pontefici hanno utilizzato l\u2019aggettivo \u201cvero\u201d accanto ai pi\u00f9 svariati sostantivi (vera scienza, vera etica ecc.), indicando con questo una posizione che, essendo vaga, pu\u00f2 essere interpretata a piacimento (anche in senso fondamentalista). 3) Cercherei di tenere ben distinti i problemi di \u201cfede\u201d o, meglio, di \u201ccredenze\u201d dai problemi etici. L\u2019etica e la morale dell\u2019uomo si sono faticosamente evolute, nelle loro linee generali, con l\u2019evoluzione dell\u2019uomo e sono state affinate, ed anche diversificate, nel corso dei millenni, dalla differenziazione delle culture. I concetti che ciascuno crede veri sono un\u2019altra cosa. Fringuelli conclude il suo intervento con una domanda che gi\u00e0 aveva formulato nel corso dell\u2019articolo, partendo dalla premessa, storicamente opinabile, che la Chiesa abbia sempre favorito la ricerca scientifica: \u201cPerch\u00e9 la Chiesa farebbe questo se credesse che scienza e fede siano in contrasto o che la scienza possa oscurare la fede cristiana?\u201d. Gi\u00e0, perch\u00e9 ? Eppure, purtroppo, diverse volte, nel corso della storia (da Giordano Bruno a Galileo a Freud a Darwin), la Chiesa \u00e8 apparsa credere nel contrasto e temere l\u2019oscuramento. Per questo troppo spesso ha guardato con sospetto i risultati della ricerca scientifica.Fausto Grignanidocente universitario di MedicinaOltre i dubbi il mistero della fedeInserirsi nel discorso sulle \u201cperplessit\u00e0\u201d del sig. Gianfranco Tanzilli sulle \u201csfide dell\u2019evoluzione nei confronti della fede\u201d espresse nella lettera a La Voce (21 gennaio 2011) credo non sia possibile farlo in modo semplice e chiaro, ma l\u2019invito \u00e8 stato per me irresistibile. Ho perfino rispolverato i miei libri scolastici. Secondo particolari ricerche fatte sui fossili da parte dei paleontologi, la vita in questo pianeta inizi\u00f2 circa 600 milioni di anni fa, compresa quella vegetale e animale, per organismi monocellulari, ma il procedimento di adattamento alle primitive condizioni ambientali fu lentissimo e non ugualmente favorevole. Molte specie non sopravvissero, altre subirono continue modificazioni. La comparsa del genere umano (o umanoidi) risale a 5 milioni di anni fa e perfezion\u00f2 la sua esistenza a motivo delle sue privilegiate caratteristiche: il cervello, le mani, la parola. Il cervello, sempre pi\u00f9 sviluppato anche nelle sue dimensioni, ha consentito la conoscenza del mondo circostante; le mani, dotate di grande mobilit\u00e0 nelle dita, resero possibile la costruzione di strumenti di grande quotidiana utilit\u00e0 e, infine, anche di grandi opere; la parola, cio\u00e8 il linguaggio, permise l\u2019intesa immediata tra le comunit\u00e0, anche nel settore del sentimento come il dolore, la gioia, la paura. Il cammino intellettuale del sig. Tanzilli certamente non \u00e8 uguale a nessun altro; \u00e8 \u201csuo\u201d. Inserirsi nel suo procedimento mentale \u00e8 possibile soltanto in maniera secondaria, cio\u00e8 secondo \u201caltri\u201d; ad esempio secondo \u201cme\u201d. Il cammino di comprensione nei confronti delle scoperte scientifiche sul genere umano e la fede cristiana, in cui ero stata educata nella mia religiosissima famiglia, sub\u00ec un duro colpo con la lettura del capitolo Genesi della Bibbia. La cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre e la loro discendenza con i figli Caino e Abele, mi apparve una favola inconciliabile con il documentato \u201cbrodo primordiale\u201d dove, nella giovane Terra sconvolta dal fuoco dei vulcani e la formazione dell\u2019atmosfera, iniziavano a muoversi nelle grandi acque organismi viventi, gi\u00e0 selezionati in ordine e grado. Piante e animali si contendevano il dominio delle risorse terrestri; forme e dimensioni continuavano a modificarsi per affrontare al meglio il confronto e l\u2019esigenza di sopravvivere; la caratterizzazione di alcune specie e il loro continuo perfezionamento… Mi chiedevo: che significato possono avere, in questo contesto, il premio, il castigo, il senso del peccato? E dove si pu\u00f2 trovare \u201cl\u2019anima\u201d in tutto questo? Ero una ragazzina sempre in ansia, ma ricordo perfettamente di non aver trasmesso a nessuna dei miei familiari queste mie giovanili \u201cperplessit\u00e0\u201d. Sentivo invece di dovermi affidare alla fede del mio primo catechismo cristiano e, in particolare, alla devozione a Maria di Nazaret, madre di Ges\u00f9. Andavo con il pensiero a Lourdes, accanto a Bernadette, tra i sassi della grotta di Massabielle, e dicevo quasi ad alta voce: che mi importa della Bibbia e della scienza, se tu sei veramente tornata tra noi per parlarci del regno di Dio? Tu ci assicuri una dimensione eterna di pace e di amore per tutte le creature di buona volont\u00e0! Dopo tanti anni, ogni volta che accade qualcosa di incomprensibile, di inaccettabile nella mia vita o nelle perverse condizioni dell\u2019odierno modo di vivere, e mi assale il dubbio sulla capacit\u00e0 di Dio di liberarci dal male e dal dolore, io torno l\u00e0, ad inginocchiarmi per parlare con la Vergine Maria. A questo punto so bene di non essermi inserita nel discorso sugli \u201cequilibri punteggiati\u201d e sul \u201csalto ontologico\u201d che sono invece stati motivo di riflessione del sig. Tanzilli (troppo difficili per me) ma sento di condividere umilmente il concetto espresso dal teologo e nostro pontefice Ratzinger, perch\u00e9 rispetta la realt\u00e0 tuttora evidente del \u201ccontinuo evolversi della intelligenza umana sotto il dominio dello Spirito Santo, ultimo passaggio evolutivo dell\u2019umanit\u00e0\u201d. Credo che, attraverso i secoli, sia rimasta unica tra i viventi questa umana capacit\u00e0 di \u201cpensare\u201d oltre le vicende terrene e, in una speciale comunit\u00e0, quella di aver invocato, atteso, profetizzato la venuta di Qualcuno inviato dal Signore del cielo e della terra. Possiamo veramente credere che Dio abbia scelto \u201cquel tempo\u201d, \u201cquel popolo\u201d, \u201cquelle circostanze\u201d per rivelarsi, incarnandosi in un uomo di nome Ges\u00f9 e di aver finalmente dato un posto, un volto, una ragione al destino dell\u2019anima immortale. Ma perch\u00e9 ciascuno di noi sia artefice del proprio eterno destino, tutto questo non pu\u00f2 che rimanere un mistero; come ripete la Chiesa di Cristo: \u201cMistero della fede\u201d. Silvana Frattegianiinsegnante di scuola primaria<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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