{"id":9176,"date":"2011-03-04T00:00:00","date_gmt":"2011-03-04T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9176"},"modified":"2015-06-16T11:09:18","modified_gmt":"2015-06-16T09:09:18","slug":"dio-e-la-roccia-della-mia-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dio-e-la-roccia-della-mia-vita\/","title":{"rendered":"Dio \u00e8 la Roccia della mia vita"},"content":{"rendered":"
Quelli che parteciperanno alla liturgia di domenica saranno invitati a ripetere il seguente ritornello al Salmo responsoriale: \u201cSei tu, Signore, la roccia che mi salva\u201d. L\u2019allusione evidente \u00e8 al Vangelo, che ascolteremo narrare la parabola del nubifragio, della casa che ne \u00e8 investita e che rimase in piedi, perch\u00e9 ben fabbricata sulla roccia, e di un\u2019altra casa, che, edificata sulla sabbia, croll\u00f2. Roccia \u00e8 la parola \u201cchiave\u201d, che ci aiuter\u00e0 a ben comprendere questa liturgia domenicale. Gli studiosi hanno calcolato che la parola \u201croccia\u201d \u00e8 presente nella Bibbia oltre 70 volte, in gran parte riferita a Dio, come predicato: Dio \u00e8 roccia.<\/p>\n
In realt\u00e0, nessuno ha visto mai Dio; eppure \u00e8 possibile invocarlo come roccia, pensarlo come roccia, e anche parlarne e affermare che egli \u00e8 la Roccia, la certezza, la stabilit\u00e0. L\u2019esperienza della roccia richiama alla mente ci\u00f2 che \u00e8 radicalmente saldo, che fa sicurezza, che non tradisce. All\u2019opposto c\u2019\u00e8 l\u2019esperienza della sabbia, che \u00e8 mobile, sinuosa, ingannevole. Il Salmo della liturgia di oggi confessa non solo che Dio \u00e8 roccia, ma che \u00e8 roccia per me. Dunque Dio ha una relazione con me, che lo sperimento come mia certezza, mia stabilit\u00e0. Chiunque abbia avuto simile esperienza di Lui, difficilmente poi ne negher\u00e0 l\u2019esistenza. I cristiani hanno riconosciuto, fin dalla prima generazione, che la Roccia \u00e8 Ges\u00f9, Figlio del Padre, e che soltanto una vita edificata sulla fede in lui la pu\u00f2 salvare dal crollo.<\/p>\n
Parlano di questo anche i pochi versetti della Lettera ai Romani<\/em>, che ascolteremo come seconda lettura. \u201cTutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virt\u00f9 della redenzione realizzata in Cristo Ges\u00f9\u201d. Vale a dire che nessuno \u00e8 in grado di vedere la propria vita stabilmente realizzata, perch\u00e9 un potere malvagio, il peccato, ci rende incapaci di farlo. Allora Dio, che ha tanto amato l\u2019uomo da prendersi pena della sua incapacit\u00e0, ha mandato il Figlio a liberarlo da quel potere malvagio. Torniamo al Vangelo e proviamo a riflettere un poco sulla parabola del nubifragio, delle due case e dei due costruttori. Ogni parabola suppone sempre una domanda: che vuol dire questa piccola narrazione, per me, per noi, nel concreto della vita? Oggi essa offre gi\u00e0 una risposta fin dall\u2019introduzione: \u201cChiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica\u2026\u201d (v. 24) e pi\u00f9 avanti: \u201cChiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica\u2026\u201d (v. 26).<\/p>\n Questo testo dice che ci sono due modi di ascoltare che corrispondono a due modi di stare nella vita; si pu\u00f2 ascoltare con sincerit\u00e0, pensando che l\u2019altro ha qualcosa d\u2019importante da dirti; ma si pu\u00f2 ascoltare in realt\u00e0 senza ascoltare, perch\u00e9 uno pensa di sapere gi\u00e0 ci\u00f2 che l\u2019altro dir\u00e0: niente d\u2019importante. In questo caso, chi si preoccuper\u00e0 di fare ci\u00f2 che ha ascoltato? La parabola inoltre designa il primo ascoltatore come un uomo saggio, il secondo come un uomo stolto. Questo avr\u00e0 conseguenze: il primo, che \u00e8 anche un costruttore, edifica sulla roccia; l\u2019altro, anche lui costruttore, sulla sabbia. Ognuno dei due avr\u00e0 poi modo di conoscere se stesso dai risultati del proprio lavoro, al momento della prova: una casa rimase salda, all\u2019arrivo del nubifragio, mentre l\u2019altra rovin\u00f2. Di quest\u2019ultima la parabola precisa che la sua rovina fu grande (v. 27).<\/p>\n Come dire che non si tratt\u00f2 solo del crollo di un manufatto, ma di una famiglia distrutta, di un progetto fallito, di speranze svanite. Nell\u2019ambiente supposto dalla parabola, un nubifragio di quelle proporzioni non era un\u2019eventualit\u00e0 remota, come potrebbe essere da noi, ma una probabilit\u00e0 da metter in conto: non si sa quando, ma si sa che arriver\u00e0. Nell\u2019esistenza di ciascuno di noi, il nubifragio va messo realisticamente nel conto delle possibilit\u00e0. Un incidente, una malattia grave, una morte\u2026 Molti si rifiutano di farlo per paura. Poi di fronte ai fatti, si sente esclamare: \u201cMa non \u00e8 possibile!\u201d. La parabola del nubifragio, che conclude il Discorso della montagna, \u00e8 preceduta da alcuni versetti, che in qualche modo vanno nella stessa direzione: una vera catechesi sulla preghiera, che non pu\u00f2 essere fatta solo di parole. \u201cNon chi dice \u2018Signore, Signore\u2019\u2026 ma chi fa la volont\u00e0 del Padre\u201d.<\/p>\n Non ne \u00e8 messa in discussione la necessit\u00e0, ma la preghiera deve andar congiunta con una prassi di vita cristiana. In caso contrario non serve a nulla. Forse \u00e8 il caso di riflettere a quante volte la nostra preghiera consista solo di suoni pi\u00f9 o meno articolati. Poi le parole del Signore fanno riferimento a \u201cquel giorno\u201d, quando alcuni gli presenteranno una lista dei crediti: \u201cAbbiamo profetato in tuo nome, cacciato demoni in tuo nome, compiuto molti miracoli in tuo nome\u201d (v. 22), in fondo abbiamo lavorato per te. La dichiarazione di Ges\u00f9 sar\u00e0 molto dura: \u201cNon vi ho mai conosciuti\u201d. Impressionante. Eppure non \u00e8 raro sorprenderci a pensare di avere qualche credito con Lui, mentre in realt\u00e0 anche il migliore tra noi non ha che debiti. La questione del rapporto con Dio non si risolve a chiacchiere, n\u00e9 con gesti clamorosi, ma nel servizio umile e sincero alla volont\u00e0 del Padre.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Quelli che parteciperanno alla liturgia di domenica saranno invitati a ripetere il seguente ritornello al Salmo responsoriale: \u201cSei tu, Signore, la roccia che mi salva\u201d. 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