{"id":9157,"date":"2011-02-25T00:00:00","date_gmt":"2011-02-24T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9157"},"modified":"2022-08-26T13:33:16","modified_gmt":"2022-08-26T11:33:16","slug":"due-vescovi-per-un-abate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/due-vescovi-per-un-abate\/","title":{"rendered":"Due vescovi per un abate"},"content":{"rendered":"
Scrivo da Fonte Avellana oggi, 21 febbraio, festa del grande dottore della Chiesa san Pier Damiani (Ravenna 1007 – Faenza 21 febbraio 1072), che fu uno dei protagonisti della storia ecclesiastica medievale e lo scrittore senza dubbio pi\u00f9 fecondo del secolo XI. I due vescovi di Gubbio, il vescovo titolare mons. Mario Ceccobelli e il predecessore emerito, lo scrivente, non potevano essere che quass\u00f9, dove la diocesi di Gubbio, che era la diocesi dell\u2019eremo fino al 1819, dall\u2019opera di riforma del Damiani ha beneficiato largamente. Il Damiani stesso per un certo tempo resse la diocesi e ne furono vescovi tra i pi\u00f9 cari discepoli del Damiani, Rodolfo (1059-1065) e Giovanni da Lodi (1105). Pietro Damiani, gi\u00e0 maturo nella fede e vita cristiana e maestro importante di arti liberali a Ravenna, ha legato la sua vocazione monastica e la sua vita di santit\u00e0 a un episodio del 1035, quando ebbe l\u2019occasione di incontrare due eremiti di Fonte Avellana, che lo colpirono per la loro vita semplice e austera. Qui divenne monaco realizzando il desiderio di una vita ascetica perfetta. Fu priore della comunit\u00e0 di Fonte Avellana dal 1043 al 1057. Durante il suo priorato si adoper\u00f2 per la restaurazione della vita eremitica che era andata in decadenza, rinnov\u00f2 le strutture dell\u2019eremo ed in particolare lo Scriptorium che si fa tuttora ammirare per la bellezza e la luminosit\u00e0, funzionale per il lavoro dei monaci amanuensi. Il Damiani, anche se \u00e8 legato in modo particolare alla Chiesa eugubina, \u00e8 comunque un uomo della Chiesa universale; nella sua esistenza mostra una felice sintesi fra la vita eremitica e l\u2019attivit\u00e0 pastorale, tutta presa dalla riforma gregoriana (Gregorio VII, Dictatus Papae del 1075). La sua teologia \u00e8 ricerca di un Dio intimo e personale: essa si sviluppa nei monasteri contrapponendosi alla ricerca razionale e intellettiva di Dio. Dal secondo dopoguerra ad oggi gli studi su san Pier Damiani si sono moltiplicati e approfonditi, cos\u00ec da rendere facile nutrirsi della sua testimonianza e della sua dottrina. Il monastero di Fonte Avellana, a 30 chilometri da Gubbio nel Comune di Serra Sant\u2019Abbondio, \u00e8 per noi umbri un luogo facilmente raggiungibile per ritemprare la nostra spiritualit\u00e0 alle fonti camaldolesi. Oggi, nonostante la minaccia della neve (il monastero sorge nella valle a nord del monte Catria, all\u2019ombra dei suoi 1.700 metri), vi ho trovato tanta gente, sacerdoti, religiosi e laici per la festa del Damiani. Il monastero sembrava piuttosto abbandonato negli anni addietro, ma dagli anni Novanta \u00e8 iniziata la ripresa. Questo \u00e8 avvenuto contemporaneamente con l\u2019aprirsi della comunit\u00e0 monastica a nuove fondazioni. Due giovani monaci sono impegnati alla fondazione di un monastero in Brasile, si sta preparando anche una comunit\u00e0 in Africa e si spera di arrivare addirittura in Cina: pare che cinque giovani cinesi siano gi\u00e0 disponibili ad iniziare il cammino religioso. Il monastero di Fonte Avellana conta attualmente una decina di monaci. Essi curano un programma di ospitale accoglienza cui sono unite iniziative di ritiri spirituali, di sviluppo della lectio divina, di profondi momenti di preghiera, e anche di necessario riposo. Auguro a tutti di programmare un fruttuoso passaggio per Fonte Avellana. Un bel gruppo di eugubini lo hanno gi\u00e0 da tempo programmato per i sabati pomeriggio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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