{"id":9151,"date":"2011-02-25T00:00:00","date_gmt":"2011-02-25T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9151"},"modified":"2021-03-26T16:52:02","modified_gmt":"2021-03-26T14:52:02","slug":"il-diritto-di-dire-credo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-diritto-di-dire-credo\/","title":{"rendered":"Il diritto di dire \u201cCredo\u201d"},"content":{"rendered":"

L\u2019unione europea tende le mani all\u2019intera area mediterranea, cos\u00ec come agli altri Paesi che in queste ore vedono le piazze invase dalle popolazioni per chiedere libert\u00e0, democrazia, giustizia sociale. Allo stesso tempo i 27 spalancano gli occhi su quanto sta accadendo in diverse regioni del mondo, in cui le violenze contro le comunit\u00e0 cristiane e gli atti intimidatori verso altre espressioni religiose si moltiplicano in un crescendo che non pu\u00f2 pi\u00f9 essere ignorato. Il Consiglio affari esteri, svoltosi il 21 febbraio a Bruxelles, ha sancito questo impegno \u201ca tutto campo\u201d.Democrazia e libert\u00e0. Su mandato dell\u2019Unione europea, l\u2019alto rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton, \u00e8 stata inviata il 22 febbraio al Cairo per una serie di colloqui con i rappresentanti delle autorit\u00e0 che stanno reggendo le sorti dell\u2019Egitto dopo la fuga del presidente Mubarak. Ashton – che di recente \u00e8 stata anche in Terra Santa e Tunisia – ha incontrato gli esponenti della societ\u00e0 civile e delle forze politiche. L\u2019Ue moltiplica dunque le attenzioni verso la sponda meridionale del Mediterraneo, cos\u00ec come confermato dal Consiglio affari esteri, il quale ha affrontato i casi pi\u00f9 urgenti come quelli di Egitto, Libia, Tunisia. Il documento finale cita anche Bahrein e Yemen, esprimendo per tutti questi Paesi la necessit\u00e0 di un processo verso la democrazia, la pace e lo sviluppo. Il Consiglio ha quindi approvato una dichiarazione sulla libert\u00e0 di religione nel mondo (accordo che era mancato nella riunione del 31 gennaio) nella quale si ribadisce che \u201cl\u2019Ue \u00e8 fortemente impegnata nella promozione e tutela della libert\u00e0 di religione o di credo, senza alcuna discriminazione\u201d. Un diritto universale. Il Consiglio Ue \u201cesprime profonda preoccupazione per il crescente numero di manifestazioni di intolleranza basate sulla religione, come dimostrano la violenza e gli atti di terrorismo perpetrati di recente in vari Paesi contro i cristiani e i loro luoghi di culto, i pellegrini musulmani e di altre comunit\u00e0 religiose\u201d. Secondo i 27 ministri dell\u2019Unione \u201cnessuna regione del mondo \u00e8 risparmiata dalla piaga dell\u2019intolleranza religiosa… La libert\u00e0 di religione o di credo \u00e8 un diritto umano universale che deve essere protetto ovunque e per tutti\u201d. A chiare lettere la dichiarazione del Consiglio afferma che \u201ctutte le persone appartenenti a comunit\u00e0 o minoranze religiose dovrebbero essere in grado di praticare la propria religione e culto liberamente, individualmente o in comunit\u00e0, senza timore di essere il bersaglio di intolleranza o di attacchi\u201d. La libert\u00e0 di religione \u201c\u00e8 intrinsecamente legata alla libert\u00e0 di opinione e di espressione e agli altri diritti umani e libert\u00e0 fondamentali, che insieme concorrono alla creazione di societ\u00e0 pluralistiche e democratiche\u201d. Proposte concrete? Il testo sulla libert\u00e0 di religione segnala ancora: \u201cL\u2019Ue e i suoi Stati membri proseguono l\u2019impegno per concretizzare la libert\u00e0 di religione o di credo in tutte le regioni del mondo\u201d, tema che \u201csar\u00e0 trattato nelle relazioni annuali sui diritti umani\u201d. In questo senso l\u2019Ue continuer\u00e0 il dialogo con i Paesi partner, \u201cproponendo la sua cooperazione per promuovere la tolleranza religiosa e la tutela dei diritti umani\u201d. Essa \u201csvolger\u00e0 un ruolo pi\u00f9 attivo nelle sedi multilaterali, in particolare le Nazioni Unite, in modo che la lotta contro l\u2019intolleranza religiosa raccolga un vigoroso sostegno proveniente da tutte le regioni\u201d del mondo. Infine il Consiglio afferma che l\u2019Ue e i suoi Stati membri \u201ccontinueranno a sostenere le iniziative nel campo del dialogo interculturale e interreligioso in uno spirito di apertura, di mani protese e di comprensione reciproca, comprese le iniziative dell\u2019Alleanza delle civilt\u00e0 delle Nazioni Unite, dell\u2019Unesco e della Fondazione Anna Lindh\u201d, che si occupa in particolare dell\u2019area mediterranea. Il Consiglio invita infine l\u2019Alto rappresentante ad adottare \u201cmisure e proposte concrete intese a rafforzare l\u2019azione dell\u2019Ue in questo settore\u201d. Proposte e azioni che adesso non potranno mancare. Il parere della Comece. Il documento del Consiglio affari esteri dell\u2019Ue \u00e8 stato accolto positivamente anche dalla Commissione degli episcopati della Comunit\u00e0 europea che in una nota parla di \u201cpasso nella giusta direzione\u201d. \u201cBuon senso e volont\u00e0 politica – sostiene la Comece – hanno permesso una presa di posizione forte. Questa era necessaria per contrastare i numerosi atti di terrorismo e di settarismo contro i cristiani in tutto il mondo\u201d. \u201cLa sicurezza e la sopravvivenza delle comunit\u00e0 cristiane, specie in Medio Oriente, richiedevano un\u2019azione concreta\u201d. Ma la Comece ritiene che \u201cil Consiglio dei ministri Ue debba ora tradurre questa affermazione in azioni per garantire ai cristiani e alle altre minoranze religiose in tutto il mondo il necessario rispetto dei diritti e delle libert\u00e0 fondamentali, compresa la libert\u00e0 di religione… La Comece – si legge nel testo – spera che l\u2019Unione europea traduca queste conclusioni in azione politica concreta\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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