{"id":9116,"date":"2011-02-11T00:00:00","date_gmt":"2011-02-11T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9116"},"modified":"2015-06-16T11:34:33","modified_gmt":"2015-06-16T09:34:33","slug":"al-cuore-della-legge-di-mose","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/al-cuore-della-legge-di-mose\/","title":{"rendered":"Al cuore della legge di Mos\u00e8"},"content":{"rendered":"
L\u2019apertura della liturgia di questa domenica \u00e8 di quelle che ti mettono davanti alle tue responsabilit\u00e0 senza tanti complimenti: a ognuno sar\u00e0 dato quello che a lui piacer\u00e0 (Sir<\/em> 15,17). Come dire che ognuno porta la responsabilit\u00e0 delle proprie scelte. Il testo sacro aveva plasticamente preparato la sentenza con due coppie di immagini: il fuoco e l\u2019acqua, la vita e la morte (vv. 16-17). Ognuno \u00e8 libero di stendere la mano dalla parte che gli piacer\u00e0. La vita e la morte. Non sta parlando solo dell\u2019aldil\u00e0, ma in primo luogo del presente storico. Alcune scelte danno morte, anche quando sembrano dare vita. L\u2019esempio pi\u00f9 evidente \u00e8 l\u2019esperienza della droga: chi la assume, lo fa perch\u00e9 quella gli promette vita. In realt\u00e0 dopo qualche ora si ritrova avvolto nelle spire della morte. La lettura del Vangelo ci porta in pieno Discorso della montagna.<\/p>\n Due domeniche fa ne ascoltammo il prologo, le beatitudini; domenica scorsa Ges\u00f9 ci rivelava la funzione storica della comunit\u00e0 dei discepoli, la Chiesa: essa \u00e8 sale, luce, citt\u00e0 posta sul monte. Oggi inizia assicurando che il suo insegnamento non si oppone a quello antico, trasmesso dagli scritti biblici, ma ne \u00e8 il compimento. In Lui si adempiranno quanto predissero Mos\u00e8, i Profeti e i Salmi (cfr. Lc<\/em> 24,44). \u00c8 il modo di praticare quell\u2019antico insegnamento che va superato. \u201cSe la vostra giustizia non superer\u00e0 quella degli scribi e dei farisei\u2026\u201d (5,20). Proviamo a entrare dentro l\u2019affermazione, per molti forse un po\u2019 sibillina. La percezione di queste due categorie di Giudei, scribi e farisei, corrente fra i cristiani, \u00e8 generalmente negativa, quasi fossero sinonimo di persone false, ipocrite e mentitrici per professione.<\/p>\n Storicamente non \u00e8 cos\u00ec. Anzi i farisei si distinguevano per lo zelo della Legge; praticavano il massimo di quanto era prescritto e anche di pi\u00f9. Gli scribi erano infaticabili indagatori della Scritture. Il loro guaio era la convinzione che, quanto pi\u00f9 scrupolosamente si osservava la norma, tanto pi\u00f9 Dio diventava creditore. Il superamento che Ges\u00f9 esige dai discepoli non consiste nel rendere le osservanze sempre pi\u00f9 difficili, ma nello spostarne il livello: andare oltre l\u2019osservanza della lettera, per scoprirne lo spirito. Le quattro antitesi che seguono ne illustrano il pensiero nel concreto. Ciascuna prende avvio da un comandamento del Decalogo: \u201cNon uccidere; non commettere adulterio; non spergiurare\u201d. Egli si pone in continuit\u00e0 con l\u2019insegnamento tradizionale, e nello stesso tempo ne rompe la gabbia legalistico\/giuridica, e scende nel profondo di quei meccanismi mentali, che la Bibbia chiama \u201ccuore\u201d. \u201cNon uccidere\u201d.<\/p>\n La normativa prevedeva che l\u2019omicida comparisse davanti ai giudici per essere condannato. L\u2019ira invece non era punibile e nemmeno l\u2019insulto al fratello. Ges\u00f9 invece pone tutto, in qualche modo, su un piano analogo. I meccanismi profondi che spingono l\u2019uomo ad uccidere un suo simile sono gli stessi che si attivano quando ci si adira, ci si insulta, ci si usa violenza. In considerazione di questa realt\u00e0, la riconciliazione con il fratello prevale sull\u2019obbligo dell\u2019offerta cultuale. All\u2019importanza di una rapida riconciliazione, l\u2019evangelista dedica i due versetti successivi: \u00e8 preferibile venire a un accordo con l\u2019avversario, piuttosto che rischiare di cadere nelle mani della giustizia (vv. 25-26). \u201cNon commettere adulterio\u201d. Nella mentalit\u00e0 giudaica del tempo, si commetteva adulterio avendo rapporti sessuali con la moglie o la fidanzata di un giudeo. (Il rapporto con la moglie di un pagano era esente da pena). Secondo Ges\u00f9 invece l\u2019adulterio ha le sue radici nel cuore (v. 28).<\/p>\n All\u2019argomento adulterio, il Discorso della montagna collega il tema del divorzio. La normativa giudaica, oltre ad essere maschilista, aveva maglie molto larghe. Quando una moglie non piaceva pi\u00f9 a suo marito, riceveva da lui il libello del ripudio e se ne tornava a casa di suo padre. Ges\u00f9 equipara quest\u2019usanza all\u2019adulterio. (Non \u00e8 fuori luogo notare come l\u2019attuale e antica norma ecclesiale sul divorzio risalga a Ges\u00f9). \u201cNon spergiurare\u201d. La parola di Ges\u00f9, che vieta il giuramento in ogni caso, va capita tenendo presente la complicata casistica giudaica, che prevedeva un\u2019ampia gradazione di giuramenti, alcuni dei quali obbligavano gravemente, altri meno, altri non obbligavano per niente. Avevano trovato scappatoie per eludere la veridicit\u00e0. L\u2019insegnamento di Ges\u00f9 trancia di netto su questi argomenti; ha di mira solo la sincerit\u00e0: se \u00e8 s\u00ec, \u00e8 s\u00ec, altrimenti \u00e8 no. Giri di parole, giustificazioni preventive, certificazioni non richieste e quant\u2019altro, non depongono a favore della sincerit\u00e0.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L\u2019apertura della liturgia di questa domenica \u00e8 di quelle che ti mettono davanti alle tue responsabilit\u00e0 senza tanti complimenti: a ognuno sar\u00e0 dato quello che a lui piacer\u00e0 (Sir 15,17). Come dire che ognuno porta la responsabilit\u00e0 delle proprie scelte. 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