{"id":9027,"date":"2010-12-24T00:00:00","date_gmt":"2010-12-24T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9027"},"modified":"2014-07-10T22:05:31","modified_gmt":"2014-07-10T20:05:31","slug":"quella-volta-che-in-malawi-le-luci-della-festa-vennero-spente-allimprovviso-da","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/quella-volta-che-in-malawi-le-luci-della-festa-vennero-spente-allimprovviso-da\/","title":{"rendered":"Quella volta che in Malawi le luci della festa vennero spente all\u2019improvviso da…"},"content":{"rendered":"
Le zanzare e altri \u201cassassini \u201c della loro risma giocarono un brutto tiro al missionario padre Duccio proprio nella notte santa di Natale. Ma prima che vi racconti la storia, \u00e8 bene dare qualche informazione su quell\u2019Africa percorsa in vari modi da Duccio prima di giungere ai territori che ci interessano; informazioni per coloro che non sanno tutto della storia missionaria perugina\u2026 \u00c8 Muloza un ridente villaggio ai piedi del superbo gruppo montagnoso del Mulange che tenta invano di sfidare il gigante Kilimangiaro, 6.000 metri. A noi Muloza sembr\u00f2 un grosso villaggio, ma l\u2019autorevole David Else, autore di una guida ricchissima sul Malawi, la definisce small town, una cittadina. Padre Stefani cur\u00f2 per sette anni questa missione, dotata di una bella chiesa moderna, di campanile e campane, casa del catechismo e piccolo ospedale\u2026 Tante cose belle, ma tutto sommerso in un mare di miseria che si chiama fame e malattia\u2026 Nel 1972 i collaboratori italiani, in un ritorno di Stefani in Italia, programmarono i futuri invii di aiuti per nave. Dal porto di Beira, in Mozambico – informava padre Stefani – partiva un treno che, risalendo da sud, attraversava tutto il Malawi e a Muloza faceva lunga sosta. Per questo il primo gemellaggio si chiam\u00f2 \u201cPerugia – Muloza\u201d. Il materiale che giungeva da Ponte Felcino, confezionato con arte in giganteschi involucri, preparati dagli allegri componenti del gruppo Allegria e Scacciapensieri, rese felici specialmente centinaia di bambini. Per il Natale del dicembre 1979 padre Duccio annunci\u00f2 una festa pi\u00f9 grande del solito: dall\u2019Italia, insieme alle cose utili di sempre, erano pervenuti dolci, giocattoli, lampioncini, ornamenti natalizi di varia natura\u2026 Ma Duccio custodiva, come boom per la Notte Santa, due grandi lampioni da porre sull\u2019altare per vederci bene contro l\u2019ostacolo endemico del buio. Le liturgie africane sono lunghe, e i piccoli lumicini dei fedeli finivano presto, alimentati da pochi soldini di gasolina. Sull\u2019altare le luci a petrolio facevano fumo da asfissiare. A Beira il missionario, girando per il porto, aveva intravisto, e felicemente acquistato, due lampadari, sempre da mandarsi a petrolio (forse due pezzi di lusso del tempo della dominazione portoghese, ma dotate di due campane di cristallo, forse capaci di dirottare il fumo in alto e di disciplinare la fiamma che si poteva ingrandire a piacere). Venne il momento di accendere i due lampioni\u2026 I fedeli che gremivano la chiesa e che attendevano da ore, batterono clamorosamente le mani e lanciarono i loro festosi gluuu\u2026gluuu\u2026 (gridi gutturali impossibili da imitare!). Al Gloria andava ancora tutto bene e il Bambinello apparve abbastanza illuminato, ma poi inizi\u00f2 una specie di eclisse\u2026 Che succedeva? Le fiamme erano al massimo, il petrolio non mancava di certo\u2026 ma presto si cap\u00ec. Le due bocce di cristallo luminosissime e arroventate venivano aggredite con gusto satanico da cento, forse da mille, forse da un milione di piccoli e non tanto piccoli insetti: zanzare in maggioranza, mosche, moscerini, farfalline, appartenenti a tutta la gamma che la biologia africana sa offrire\u2026 Ben presto si fece buio. I cristalli erano divenuti due cimiteri, infatti quegli insetti vi morivano appiccicati, divenendo crosta impenetrabile alla luce. \u201cQuella notte – precisava padre Duccio – il barometro segnava 51 gradi di calore. I canti e i tamburi non cessarono. Ma la celebrazione della messa fu sospesa e ripresa all\u2019alba!\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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