{"id":9010,"date":"2010-12-24T00:00:00","date_gmt":"2010-12-23T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=9010"},"modified":"2015-07-15T14:29:18","modified_gmt":"2015-07-15T12:29:18","slug":"il-25-non-e-un-giorno-sacro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-25-non-e-un-giorno-sacro\/","title":{"rendered":"Il 25? Non \u00e8 un giorno sacro"},"content":{"rendered":"
A Perugia sono 14 le comunit\u00e0 evangeliche; situate in diverse zone della citt\u00e0, accolgono famiglie e cittadini da tutto il mondo. \u201cLa nostra \u00e8 una Chiesa multietnica, dove ci piace molto cantare e condividere\u201d ci racconta la pastora valdese, di origine svizzera, Kathrin Zanetti. In via Machiavelli 10, all\u2019interno della loro sede dove ogni domenica alle 11 celebrano il culto, tutto \u00e8 quasi pronto per l\u2019arrivo del Natale. I bimbi disegnano dei palloncini con auguri e pensierini personali da poter addobbare cos\u00ec, insieme a tanti fiocchetti, un albero fatto con rami di abete che terranno all\u2019entrata fino al 6 gennaio. Il loro Natale inizia con l\u2019accensione di una delle 4 candele inserite all\u2019interno di una corona fatta con la tuia. \u201cLa luce per noi – aggiunge – \u00e8 un simbolo molto importante perch\u00e9 Ges\u00f9 \u00e8 la luce del mondo. Affinch\u00e9 il Natale attraverso le nostre meditazioni non rappresenti solo un modo per ricordare il ritorno di Cristo, ma anche un modo per diffondere e creare una speranza per un mondo nuovo che non dovrebbe mai appassire\u201d. Molte delle famiglie valdesi addobbano l\u2019albero, mentre il presepe non \u00e8 loro usanza, perch\u00e9 considerato \u201cun p\u00f2 troppo cattolico\u201d. Nella loro piccola chiesa la festa viene vissuta in due fasi. Una prima fase cade il 19 dicembre, giorno della festa della \u201cscuola domenicale\u201d dedicata ai pi\u00f9 piccoli in cui loro saranno i protagonisti e canteranno canzoni di Natale, in francese perch\u00e9 sono quasi tutti di origine africana, e in italiano, poi verranno raccontate loro delle storie sul Natale e infine consegnati dei regalini. Il 25 invece alle 11 si celebra il culto in cui sono previsti molti canti, per infine condividere l\u2019agape fraterna che \u00e8 il loro pranzo comunitario, dove ognuno porta qualcosa, caratterizzato da molti piatti africani, di pesce e da dolcetti di vario tipo preparati in casa. \u201cNon sono molti i membri della nostra Chiesa – dice la pastora -: siamo una trentina, qui dentro ci stiamo stretti, ma \u00e8 bello, siamo contenti quando siamo stretti e si balla e si canta tutti insieme esprimendo cos\u00ec la nostra gioia\u201d. \u201cGli evangelici hanno la presunzione che, quello che fanno, lo fanno alla luce della Parola di Dio; e la Bibbia non ci parla del 25 dicembre come data di nascita di Ges\u00f9. Luca ci tramanda che i pastori guardavano le greggi, quindi si presume non fosse neanche inverno quando \u00e8 nato Ges\u00f9. Ma, nonostante non siamo legati a questa data, basiamo la nostra predicazione sulla sua nascita, anche perch\u00e9, se Cristo non fosse venuto, non fosse morto e riuscitato, la nostra fede sarebbe vana, come ci ricorda Paolo\u201d. Queste le parole di Franco Ciuchi, anziano della Chiesa dei Fratelli in via Pellas 125. Racconta come Dio, dopo un periodo di silenzio assoluto, si rif\u00e0 vivo in modo eclatante con la nascita di suo Figlio, che ha cambiato le sorti degli uomini. Per la loro comunit\u00e0 il 25 dicembre in s\u00e9 non ha alcun significato perch\u00e9 la considerano come una festa pagana, non menzionata dalle sacre Scritture; ma Ciuchi sottolinea come all\u2019interno dei loro culti ringrazino sempre Dio per averci dato Ges\u00f9. \u201cAlcune famiglie della nostra comunit\u00e0 addobbano l\u2019albero e preparano i cappelletti trascorrendo quei giorni di festa in famiglia, ma semplicemente perch\u00e8 la tradizione vuole cos\u00ec, e noi ne approfittiamo per vivere questo momento per ritrovarci e stare insieme ai nostri cari\u201d.Giovanni De Meo, veterano della Chiesa degli Avventisti del Settimo Giorno, con sede in via Cilea 11 a San Sisto, racconta come la data del giorno di Natale sia stata scelta storicamente per concedere con pi\u00f9 facilit\u00e0 ai pagani di entrare all\u2019interno della Chiesa cristiana, infatti il 25 era il giorno in cui si festeggiava il dio Sole.\u201cNoi invece – dice – osserviamo il sabato per rispetto del quarto comandamento, proprio perch\u00e9 siamo convinti che il Decalogo non si possa assolutamente cambiare: ecco da dove deriva il nome \u2018avventisti del Settimo Giorno\u2019. Ma siamo cristiani e crediamo anche nella straordinariet\u00e0 della figura della Madonna, che ha sopportato un giogo cos\u00ec dolce come la nascita del proprio figlio ma allo stesso tempo cos\u00ec doloroso come la sua morte\u201d. Il 25 dunque per molte Chiese evangeliche \u00e8 un giorno come gli altri, perch\u00e9 non esiste alcun riferimento biblico che indichi n\u00e9 il mese n\u00e9 il giorno della nascita del Salvatore. Ma, come afferma la pastora Kathrin Zanetti: \u201cLa vita ci lega e ci fa capire, se non si attraversa il mondo in modo distratto, che le differenze ci sono, ma non dovrebbero diventare \u2018costitutive\u2019\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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