\u201cIn alcune regioni del mondo non \u00e8 possibile professare ed esprimere liberamente la propria fede religiosa, se non a rischio della vita e della libert\u00e0 personale. In altre regioni vi sono forme pi\u00f9 silenziose e sofisticate di pregiudizio e di opposizione verso i credenti e i simboli religiosi. I cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede\u201d. Cos\u00ec esordisce Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata mondiale per la pace (1\u00b0 gennaio 2011), che quest\u2019anno ha per tema \u201cLibert\u00e0 religiosa, via per la pace\u201d. Un richiamo che si pone dopo un anno, sottolinea il Papa, \u201csegnato dalla persecuzione, dalla discriminazione, da terribili atti di violenza e d\u2019intolleranza religiosa\u201d: tra gli altri nel Messaggio menziona gli attacchi a Baghdad (Iraq) contro la cattedrale siro-cattolica e contro i cristiani nelle loro case, gli atti di violenza e intolleranza \u201cin Asia, in Africa, nel Medio Oriente e specialmente in Terra Santa\u201d. La dignit\u00e0 trascendente dell\u2019uomo. Negare o limitare in maniera arbitraria la libert\u00e0 religiosa e oscurare il ruolo pubblico della religione, secondo Papa Ratzinger, vuol dire coltivare una visione parziale della persona umana, rendere impossibile l\u2019affermazione di una pace autentica e duratura, poich\u00e9 \u201cl\u2019essere umano non \u00e8 \u2018qualcosa\u2019, ma \u00e8 \u2018qualcuno\u2019, possiede una naturale vocazione a realizzarsi nella relazione con l\u2019altro e con Dio\u201d, e \u201cla dignit\u00e0 trascendente della persona \u00e8 un valore essenziale della sapienza giudaico-cristiana, ma anche condiviso da grandi civilt\u00e0 e religioni del mondo, perch\u00e9, grazie alla ragione, \u00e8 accessibile a tutti\u201d. Il Messaggio, riprendendo quella linea di pensiero espressa dal Pontefice all\u2019inizio del viaggio apostolico in Portogallo, lo scorso maggio, evidenzia l\u2019importanza della dimensione religiosa non solo per l\u2019Europa, ma per il mondo globalizzato e le diverse culture e civilt\u00e0. \u201cL\u2019illusione di trovare nel relativismo morale la chiave per una pacifica convivenza \u2013 dice il Papa \u2013 \u00e8 in realt\u00e0 l\u2019origine della divisione e della negazione della dignit\u00e0 degli esseri umani\u201d. Benedetto XVI cita il suo discorso all\u2019Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2008: \u00e8 inconcepibile che i credenti \u201cdebbano sopprimere una parte di se stessi \u2013 la loro fede \u2013 per essere cittadini attivi; non dovrebbe mai essere necessario rinnegare Dio per poter godere dei propri diritti\u201d. No a limitazioni, n\u00e9 strumentalizzazioni. Il Messaggio del Papa tocca anche le difficolt\u00e0 che la libert\u00e0 religiosa incontra oggi in Iraq, in Medio Oriente, in numerosi Paesi d\u2019Africa e dell\u2019Asia; Benedetto XVI sottolinea i pericoli della strumentalizzazione della libert\u00e0 religiosa \u201cper mascherare interessi occulti, come ad esempio il sovvertimento dell\u2019ordine costituito, l\u2019accaparramento di risorse o il mantenimento del potere da parte di un gruppo\u201d. Tutto ci\u00f2, aggiunge, \u201cpu\u00f2 provocare danni ingentissimi alle societ\u00e0\u201d ed \u00e8 contrario alla natura della religione. \u201cLa professione di una religione \u2013 prosegue \u2013 non pu\u00f2 venire impiegata per fini che le sono estranei e nemmeno pu\u00f2 essere imposta con la forza\u201d. Il Papa si ferma anche su quelle limitazioni della libert\u00e0 religiosa pi\u00f9 silenziose e sofisticate: \u201cLa stessa determinazione con la quale sono condannate tutte le forme di fanatismo e di fondamentalismo religioso deve animare anche l\u2019opposizione a tutte le forme di ostilit\u00e0 contro la religione, che limitano il ruolo dei credenti nella vita civile e politica\u201d. E \u201cl\u2019ordinamento giuridico a tutti i livelli, nazionale, regionale e internazionale, quando consente o tollera il fanatismo religioso o antireligioso, viene meno alla sua stessa missione, che consiste nel tutelare e nel promuovere la giustizia e il diritto di ciascuno\u201d. L\u2019appello al dialogo. Un richiamo particolare arriva da Papa Ratzinger ai credenti, \u201cchiamati non solo con un responsabile impegno civile, economico e politico, ma anche, con la testimonianza della propria carit\u00e0 e fede, a offrire un contributo prezioso al faticoso ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo umano integrale e per il retto ordinamento delle realt\u00e0 umane\u201d. Primo passo per promuovere la libert\u00e0 religiosa come via per la pace \u00e8 il dialogo tra istituzioni civili e religiose, dal momento che \u201cesse non sono concorrenti ma interlocutrici, perch\u00e9 sono tutte a servizio dello sviluppo integrale della persona umana e dell\u2019armonia della societ\u00e0\u201d. Il Papa fa appello alla verit\u00e0 morale nella politica e nella diplomazia, rivolgendosi in modo particolare a quei Paesi occidentali segnati dall\u2019ostilit\u00e0 contro la religione fino al \u201crinnegamento della storia e dei simboli religiosi nei quali si rispecchiano l\u2019identit\u00e0 e la cultura della maggioranza dei cittadini\u201d. Da ultimo, un appello al dialogo interreligioso per collaborare per il bene comune; e un appello affinch\u00e9 cessino i soprusi nei confronti dei cristiani che abitano in Asia, nel Medio Oriente e specialmente in Terra Santa, con l\u2019auspicio che pure \u201cnell\u2019Occidente cristiano, specie in Europa, cessino ostilit\u00e0 e i pregiudizi contro i cristiani per il fatto che essi intendono orientare la propria vita in modo coerente ai valori e principi espressi nel Vangelo. L\u2019Europa sappia riconciliarsi con le proprie radici cristiane, che sono fondamentali per comprendere il ruolo cha ha avuto, cha ha e che intende avere nella storia; sapr\u00e0, cos\u00ec, sperimentare giustizia, concordia e pace, coltivare un sincero dialogo con i popoli non cristiani. Alcuni di essi si affacciano con speranza verso il Continente europeo e vanno accolti con spirito di apertura e di fraternit\u00e0 radicato nel Vangelo, secondo i criteri di legalit\u00e0 e di sicurezza che non possono prescindere dal rispetto della comune dignit\u00e0 umana\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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