{"id":8975,"date":"2010-12-10T00:00:00","date_gmt":"2010-12-10T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8975"},"modified":"2015-06-16T12:23:33","modified_gmt":"2015-06-16T10:23:33","slug":"gioite-il-messia-e-tra-noi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gioite-il-messia-e-tra-noi\/","title":{"rendered":"Gioite, il Messia \u00e8 tra noi!"},"content":{"rendered":"
L\u2019invito ripetuto a rallegrarsi forma come l\u2019ouverture di questa terza domenica d\u2019Avvento, tradizionalmente detta \u201cdomenica in Gaudete\u201d. \u201cRallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi\u201d (Fil<\/em> 4,4): cos\u00ec si apre la liturgia, e cos\u00ec scriveva Paolo apostolo ai cristiani di Filippi, motivando l\u2019invito con l\u2019annuncio della incredibile novit\u00e0 cristiana: il Signore si \u00e8 fatto vicino a voi in Ges\u00f9 Cristo. Dio si \u00e8 fatto vicino a tutti noi. Il motivo dell\u2019allegria si amplia liricamente nella prima lettura: perfino il deserto, la terra arida, la steppa\u2026 sono chiamati dal profeta Isaia a rallegrarsi, assicurando che fioriranno splendidamente come i monti del Libano, come le pendici del Carmelo o la pianura di Saron (Is<\/em> 35,1-2). Agli impauriti della vita egli grida: \u201cCoraggio! Niente paura. Ecco, Dio \u00e8 innanzi a voi, Egli viene a salvarvi. Salver\u00e0 i ciechi, salver\u00e0 i sordi, i muti, gli storpi.<\/p>\n La massa dei diseredati diverr\u00e0 un\u2019assemblea di uomini e donne che non conosceranno pi\u00f9 tristezza e pianto, perch\u00e9 ormai Dio ha aperto una strada dove ognuno potr\u00e0 cantare la propria felicit\u00e0\u201d (vv. 3-10).Nel Salmo responsoriale l\u2019assemblea risponde all\u2019annuncio profetico proclamando che il Signore \u00e8 veramente colui che libera i prigionieri, che ridona la vista ai ciechi, che rialza chi \u00e8 caduto\u2026 perch\u00e9 Lui \u00e8 fedele per sempre. Poi la liturgia introduce un secondo motivo caratteristico dell\u2019Avvento: la pazienza. L\u2019apostolo Giacomo raccomanda ai cristiani di pazientare fino alla venuta del Signore, a somiglianza del contadino che sa bene aspettare le piogge di fine settembre prima di seminare, e quelle di fine marzo prima di raccogliere il frutto della semina. E che stiano di buon animo, perch\u00e9 il Signore certamente verr\u00e0, secondo la testimonianza dei profeti, che per tutta la loro vita lo hanno atteso con perseverante pazienza.<\/p>\n Il brano evangelico – diviso in due parti (2-6 e 7-10) – si apre con la figura di Giovanni il battezzatore, che troviamo in carcere, dove era stato rinchiuso da Erode Antipa, il quale non ne tollerava la coraggiosa predicazione (Mt<\/em> 14,3-4). La scorsa domenica Giovanni era il protagonista indiscusso della liturgia, mentre del Messia annunciato non conoscevamo neppure il nome. Oggi il Messia non solo ha un nome proprio, Ges\u00f9, ma gi\u00e0 occupa prepotentemente la scena, mentre Giovanni \u00e8 prossimo a scomparire (Mt<\/em> 14,6-11). Allora Giovanni parlava del Messia venturo, oggi \u00e8 Ges\u00f9 che parla di Giovanni, come del pi\u00f9 grande tra i profeti antichi.<\/p>\n Ma prima di andare verso il suo destino di morte, il Battezzatore imprigionato trova il modo di inviare una delegazione di discepoli a Ges\u00f9, latori di una domanda imbarazzante: \u201cSei proprio tu il Messia atteso da secoli in Israele?\u201d. Strana domanda da parte di chi lo aveva indicato come \u201cl\u2019Agnello di Dio volontariamente carico di tutti i mali del mondo\u201d (Gv<\/em> 1,29) e come il giudice inflessibile che avrebbe purificato Israele con il fuoco e senza piet\u00e0 avrebbe separato il grano dalla pula (Mt<\/em> 1,11-12). Realmente il modo di essere e di fare di Ges\u00f9, la sua dolcezza, l\u2019amicizia con i peccatori, presso cui banchettava, sembravano cos\u00ec diversi dalla visione del Messia corrente in Israele, che perfino il Battezzatore dubit\u00f2. Ges\u00f9 rispose invitando a guardare i fatti: essi dicevano chiaramente che le antiche profezie si stanno compiendo.<\/p>\n Le stesse profezie che abbiamo sentito risuonare nella prima lettura: i ciechi vedono, i sordi odono; si aggiunge la guarigione dei lebbrosi, la risurrezione dei morti e una buona notizia per i poveri (Is<\/em> 61,1). Ma non tutti hanno occhi per riconoscere e comprendere, anzi alcuni inciampano e cadono, non potendo accettare che siano messi in discussione i consolidati schemi sulla figura di un Messia potente e trionfatore sul campo. Ges\u00f9 concludeva affermando che \u00e8 beato chi non inciampa sulla novit\u00e0. Partiti i delegati, Ges\u00f9 comincia a parlare alla gente di Giovanni, al quale d\u00e0 una altissima testimonianza. Egli non \u00e8 n\u00e9 una banderuola esposta a tutti i venti, n\u00e9 un rammollito e nemmeno uno qualsiasi dei profeti, ma colui che Dio ha posto sulla soglia dei tempi dell\u2019adempimento delle profezie, destinato a preparare la strada al Messia. Giovanni \u00e8 il precursore.<\/p>\n Tuttavia, nonostante tutto, egli \u00e8 ancora solo uno tra \u201ci nati da donna\u201d, vale a dire \u201csemplicemente uomo\u201d. Di essi \u00e8 certamente il pi\u00f9 grande; tuttavia \u201ci piccoli\u201d, cio\u00e8 i discepoli, che non sono nati da carne e sangue, ma dal volere di Dio (Gv<\/em> 1,13), sono pi\u00f9 grandi di lui. I ritmi della liturgia di oggi svolgono una catechesi integrale. Essa si apre infatti con l\u2019invito a rallegrarsi, preso dalla Lettera ai Filippesi, che poi abbiamo visto svilupparsi liricamente nella profezia di Isaia. L\u2019abbiamo ascoltata poi mentre procedeva in un crescendo fino al lieto annuncio del Dio presente e concretamente operante nella storia. Ma i ritmi della storia sono lenti e faticosi; essi esigono pazienza e costanza nella prova, come ammoniva il concretissimo apostolo Giacomo. E la storia, nella quale si realizzano le profezie, \u00e8 anche piena di contraddizioni e pone domande, che mettono in crisi alcune certezze consolidate, come \u00e8 avvenuto con Giovanni. I fatti poi si incaricano di indicare da che parte cercare la Verit\u00e0. Questa \u00e8 anche la storia di ogni credente adulto nella fede.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L\u2019invito ripetuto a rallegrarsi forma come l\u2019ouverture di questa terza domenica d\u2019Avvento, tradizionalmente detta \u201cdomenica in Gaudete\u201d. \u201cRallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi\u201d (Fil 4,4): cos\u00ec si apre la liturgia, e cos\u00ec scriveva Paolo apostolo ai cristiani di Filippi, motivando l\u2019invito con l\u2019annuncio della incredibile novit\u00e0 cristiana: il Signore si \u00e8 fatto vicino […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/8975"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=8975"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/8975\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":35900,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/8975\/revisions\/35900"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=8975"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=8975"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=8975"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}