Nel destino della comunicazione non si pu\u00f2 prescindere da internet, grande potenzialit\u00e0 da integrare con i media tradizionali. Il messaggio viene dal dibattito \u201cQuale futuro per la carta stampata nel mondo digitale?\u201d, condotto il 27 novembre a Roma, nell\u2019ultimo giorno della XVI assemblea nazionale elettiva della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc). Sul palco, oltre a mons. Domenico Pompili, direttore dell\u2019Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, don Antonio Sciortino e Marco Tarquinio, rispettivamente direttori di Famiglia cristiana e Avvenire, testate che affiancano un sito web al cartaceo. A moderare l\u2019incontro, il presidente uscente della Fisc, don Giorgio Zucchelli. Nuovo contesto esistenziale. \u201cLa Rete \u00e8 una novit\u00e0 di cui prendere coscienza\u201d, ha detto in apertura mons. Domenico Pompili, dal momento che \u201cnon siamo di fronte a un cambiamento esteriore, per addetti ai lavori\u201d, ma a una mutazione \u201cesistenziale, che ha a che fare con la vita di tutti noi\u201d. Il sottosegretario della Cei ha ricordato il convegno \u201cTestimoni digitali\u201d organizzato la scorsa primavera dalla Chiesa italiana, \u201cmomento che ha segnato una presa di coscienza\u201d di questo \u201cnuovo contesto esistenziale\u201d di cui parlano anche gli Orientamenti pastorali. Mons. Pompili ha ribadito come \u201cnon esista contrapposizione fra on line e off line\u201d e come i social network rappresentino \u201cuna realt\u00e0 con la quale fare i conti e da decodificare\u201d, che non interessa pi\u00f9 solo i giovanissimi, ma anche e sempre pi\u00f9 gli ultraquarantenni. Rete sul territorio. La realt\u00e0 dei settimanali diocesani \u00e8 \u201cuna rete forte e presente, con un radicamento sul territorio che pochi possono vantare\u201d. Cos\u00ec l\u2019ha definita il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ringraziando le testate cattoliche locali per il contributo che gi\u00e0 danno al quotidiano. Tre, secondo Tarquinio, i criteri con cui essere correttamente presenti nel panorama mediatico: \u201ccredibilit\u00e0\u201d, \u201cfondatezza\u201d, \u201cstile\u201d. Il direttore ha ripercorso alcune vicende recenti, indice di \u201cun processo nel quale c\u2019\u00e8 disprezzo per la carta stampata e fastidio per quel che rappresenta\u201d. Tra esse la campagna Fateli parlare lanciata in questi giorni dal quotidiano cattolico per \u201cdar voce alla gente in un Paese dove sembra che nel circo mediatico tutto sia gi\u00e0 scritto\u201d. Riguardo al futuro della carta stampata, \u201ci giornali – ha aggiunto Tarquinio – sopravvivranno se sapranno abitare con scioltezza ed elasticit\u00e0 i due ambiti del cartaceo e di internet\u201d. Potenzialit\u00e0 immensa. Nel Web, ha sottolineato don Antonio Sciortino, \u201cnon dobbiamo vedere un rischio per il giornalista, ma una potenzialit\u00e0 immensa messa a nostra disposizione\u201d. Per il direttore di Famiglia cristiana siamo a \u201cun bivio cruciale\u201d, con un \u201ccambiamento nella societ\u00e0\u201d da affrontare camminando \u201ccon il passo degli uomini di oggi\u201d. In questo contesto \u201cdobbiamo informare ma anche comunicare il Vangelo: siamo chiamati a un\u2019attenzione particolare non solo nel dotarci di mezzi ma nel cambiare mentalit\u00e0\u201d. In secondo luogo \u201ci giornalisti non possono pensare di lavorare come prima\u201d, ha precisato facendo riferimento a rivendicazioni sindacali che hanno visto recentemente contrapporsi il direttore del principale quotidiano italiano al suo comitato di redazione. \u201cAdeguarsi all\u2019avvento del Web significa lavorare sia per l\u2019edizione cartacea, sia per l\u2019on line, altrimenti oggi il lavoro del giornalista \u00e8 dimezzato\u201d. Il ruolo del Sir. Il direttore del Sir, Paolo Bustaffa, all\u2019estero per impegni di lavoro, a conclusione dell\u2019assemblea Fisc, ha ricordato anche il Sir, l\u2019agenzia che appartiene alla storia della Federazione. Il Sir \u00e8 sempre al fianco di questi giornali in una reciprocit\u00e0 che, in oltre 22 anni di lavoro, ha dato vita a un\u2019esperienza professionale unica per il suo fondarsi sul dialogo permanente tra territorio e realt\u00e0 nazionali, europee e internazionali\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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