Un binomio che sembra quasi una provocazione. Almeno se si guarda alla politica che abbiamo sotto gli occhi, ovviamente con le debite distinzioni. A considerare i temi che continuamente ci vengono proposti dal dibattito politico, soprattutto ad ascoltare certi toni di esasperata dialettica, talvolta privi di buon gusto e dignit\u00e0, c\u2019\u00e8 da restare sconsolati. E ci\u00f2, mentre i problemi della gente comune sono talvolta sul filo della disperazione, come sul versante del lavoro \u2013 vedi da noi il caso Merloni e in Italia tanti altri punti critici \u2013 o sul versante dell\u2019ecologia \u2013 vedi le recenti immagini di guerriglia urbana in Campania per la crisi rifiuti. Vorremmo una politica pi\u00f9 attenta ai problemi veri, e meno ostaggio di previsioni e calcoli elettorali. Nell\u2019opinione comune, la politica raramente ha goduto di buona considerazione. E forse ingenerosamente, perch\u00e9 la storia della classe politica, in tutte le aree e i partiti, conosce tanti gentiluomini e politici di razza. Di qualcuno, tra i cristiani, \u00e8 iniziata persino la causa di beatificazione: si pensi a Sturzo e a La Pira. Il loro comune ispiratore, Giuseppe Toniolo, grande apostolo della dottrina sociale e fondatore delle Settimane sociali, \u00e8 a buon punto nell\u2019itinerario verso gli onori degli altari. L\u2019impegno sociale e politico pu\u00f2 dunque elevarsi fino al livello della santit\u00e0. Ma, a parte i santi, certo non mancano ancor oggi politici validi e meritevoli, e magari giovani desiderosi di provarsi a questo servizio. \u00c8 una vocazione da promuovere, e non da stritolare nelle dinamiche di partito ispirate a giochi di potere. Un mondo difficile, certo, la politica. Nonostante tutto, \u00e8 necessario contrastare l\u2019idea che essa sia, di per s\u00e9, una cosa \u201csporca\u201d: pu\u00f2, ed anzi dev\u2019essere un\u2019alta forma di carit\u00e0, secondo una bella definizione di Paolo VI. Il Concilio Vaticano II, nella Gaudium et spes n. 78, scrive: \u201cLa Chiesa stima degna di lode e di considerazione l\u2019opera di coloro che per servire gli uomini si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilit\u00e0\u201d. Vale per i politici di ispirazione cristiana, e per quelli di altre matrici, purch\u00e9 si attengano a un\u2019etica del bene comune, rispettosa dei beni fondamentali della vita, della famiglia, della libert\u00e0, della solidariet\u00e0. Ma come si fa a camminare per i sentieri impervi, le insidie, le tentazioni della politica, senza un minimo di sostegno spirituale, che aiuti a volare alto e a non restare impigliati dentro il reticolo spinato dei contrapposti interessi? Credo sia venuta l\u2019ora di pensare alla \u201cspiritualit\u00e0\u201d della politica. Il che vuol dire, in concreto, una visione del \u201cfar politica\u201d che collochi questo servizio nell\u2019orizzonte dell\u2019etica e della responsabilit\u00e0, guardando le cose alla luce dei comandamenti di Dio e operando in funzione del bene comune. Per i cattolici impegnati in politica dovrebbe essere un modo \u201cnormale\u201d di svolgere il loro compito. Credo molti ormai ne sentano l\u2019esigenza, come mi \u00e8 stato confermato da un gruppo di amministratori venuti ad Assisi con il loro Vescovo proprio per fare insieme un percorso spirituale. Ricevendoli in vescovado, nel luogo suggestivo in cui Francesco si spogli\u00f2 di tutto per \u201cgridare\u201d la sua nuova vita, ho discusso con loro di questa prospettiva, trovandoli estremamente interessati. Per chi \u00e8 costretto ogni giorno a misurarsi con problemi concreti e complessi, \u00e8 importante esercitarsi a guardare le cose dall\u2019alto, per non cedere alla tentazione del freddo pragmatismo e farsi invece guidare dalla bussola dei valori e degli ideali. La recente Settimana sociale ha chiamato ancora una volta a raccolta i cattolici impegnati nel sociale, invitandoli a stilare un\u2019agenda del bene comune. Un\u2019agenda della speranza. In agenda \u00e8 forse da mettere, tra le priorit\u00e0, la formazione spirituale: vale per tutti, e certo non meno per chi assume il servizio politico. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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