Nei giorni scorsi la posta elettronica degli uffici giudiziari del circondario di Perugia \u00e8 andata in tilt: colpa dei topi, che hanno rosicchiato i cavi del server. Non si hanno notizie sulle condizioni delle migliaia di fascicoli che vi sono custoditi. Qualcuno ha ipotizzato che sia in corso una sperimentazione del cosiddetto \u201cprocesso breve\u201d: saranno i roditori a decidere, con i loro dentini, quali procedimenti destinare alla prescrizione, in attesa (dura da decenni) della annunciata riforma della giustizia. Nel gennaio scorso, nella cerimonia per l\u2019inaugurazione dell\u2019anno giudiziario, l\u2019allora presidente reggente della Corte d\u2019appello di Perugia Emanuele Salvatore Medoro aveva concluso la sua relazione con queste parole: \u201cSiamo arrivati al redde rationem, non \u00e8 pi\u00f9 tempo di vuote retoriche e non \u00e8 pi\u00f9 rinviabile un ripensamento complessivo del sistema\u201d. La scorsa settimana il guardasigilli Angelino Alfano ha annunciato che l\u2019articolato della riforma \u00e8 pronto per essere trasmesso al Consiglio dei ministri, ma il quadro politico \u00e8 incerto e non \u00e8 detto che l\u2019ennesima promessa sia mantenuta. In Umbria da gennaio ad oggi la situazione dell\u2019amministrazione della giustizia non \u00e8 affatto migliorata, tanto che nel mese scorso il nuovo presidente della Corte d\u2019appello di Perugia Wladimiro De Nunzio aveva denunciato \u201cvuoti di organico\u201d tra i magistrati e la \u201cinadeguatezza\u201d di quelli amministrativi. Problemi che non sono solo della Corte d\u2019appello. Nelle quattro procure del distretto umbro sono 55.000, in continua crescita, i procedimenti penali pendenti. Sono invece 19.000 quelli pendenti presso il tribunale di Perugia e 9.000 a Terni. Nei giorni scorsi – ad esempio – si \u00e8 svolta a Perugia la prima udienza di un processo per droga per fatti che risalgono a 14 anni fa. E non \u00e8 un caso \u201ceccezionale\u201d, assicurano i frequentatori del palazzo di giustizia di Perugia, dove sono ancora aperti processi attinenti alle vicende del cosiddetto \u201cmostro di Firenze\u201d il cui primo duplice delitto risalirebbe alla prima met\u00e0 degli anni Settanta. Mentre i cittadini sono alle prese con le lungaggini del farraginoso sistema della nostra giustizia, questa talvolta si confonde con la Storia, non solo a Perugia: la procura di Palermo ha disposto per la fine di ottobre la riesumazione del cadavere del \u201cbandito\u201d Salvatore Giuliano morto il 5 luglio 1950 (vuole accertare che non sia quello di un sosia) e nei giorni scorsi a Brescia il pm ha chiesto quattro condanne all\u2019ergastolo per la strage di piazza della Loggia avvenuta nel maggio 1974. Una lentezza che talvolta stravolge la vita dei cittadini, che siano parte lesa o imputati. Al perugino Dante Brunetti \u00e8 capitato di dovere trascorrere 101 giorni in carcere con l\u2019accusa di avere ucciso la sua ex moglie, una badante russa, il cui cadavere fu trovato il 14 giugno scorso alla fermata degli autobus a pochi passi dall\u2019ingresso della questura di Perugia. La perizia medico-legale ha per\u00f2 accertato che la donna \u00e8 morta per una polmonite. La sua vicenda giudiziaria non \u00e8 ancora conclusa, ma Brunetti per 101 giorni \u00e8 stato uno degli oltre 15.000 detenuti in attesa di giudizio negli istituti di pena italiani. \u00c8 il numero pi\u00f9 alto dell\u2019intera Europa, sottolinea l\u2019associazione Antigone. Carceri che dopo il cosidetto \u201cesodo dei 23 mila\u201d detenuti per l\u2019indulto del 2006 sono di nuovo sovraffollate: 68.527 reclusi per 44.612 posti letto (le cifre sono state fornite nei giorni scorsi da Antigone); anche in quello perugino di Capanne ci sono detenuti costretti a domire su materassi buttati per terra. Il tutto – osserva Antigone – mentre non si hanno notizie delle 18 nuove carceri annunciati da Alfano. Separazione delle carriere, riforma del Csm, lodo Alfano, intercettazioni: ma sono davvero queste le priorit\u00e0 per una riforma della giustizia che assicuri certezza delle pene e definizione dei processi, penali e civili, in tempi \u201cnormali\u201d? Tornando al problema dei topi negli uffici giudiziari di Perugia, il sindacalista Biagio Scial\u00f2 (Rdb giustizia Umbria) propone che in attesa dell\u2019annunciata riforma almeno vengano assunti subito \u201cquattro gatti\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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