I cattolici della 46a Settimana sociale hanno rivendicato il diritto di dire una loro parola, di agire nel Paese a pieno titolo come laici, ma come laici credenti, alla ricerca del Bene comune. Un Bene da scrivere con la lettera maiuscola. Nella sua realt\u00e0 infatti non riguarda solo la sfera terrena, ma anche la sfera divina. Lo ha detto il card. Bagnasco introducendo i lavori della Settimana sociale, citando Platone e Aristotele come una sorta di \u201cprofeti laici\u201d di Cristo. Il loro pensiero \u00e8 naturalmente sfociato in quello di Ges\u00f9 che l\u2019ha portato alla pienezza. Non esiste dunque una frattura tra il pensiero umano e il messaggio cristiano; anzi il cristianesimo porta l\u2019uomo al massimo compimento. Ecco perch\u00e9 i cristiani, laici credenti, sono a pieno titolo attori del Bene comune nel Paese Italia, senza complessi d\u2019inferiorit\u00e0.Ma sono ancora davvero protagonisti? O sono solo soprammobili, secondo la provocazione di Edoardo Patriarca, segretario del comitato organizzatore della Settimana sociale di Reggio Calabria? Non sar\u00e0 facile incidere nella societ\u00e0. Non \u00e8 un bel segnale \u2013 ad esempio \u2013 che i mass media pubblici abbiano dato all\u2019evento scarsa attenzione, come fosse una nostra \u201cquestione interna\u201d. La settimana \u00e8 stata un grande laboratorio di idee e di proposte, ma un altro pericolo \u00e8 che restino solo a livello di intelligenti sollecitazioni, senza la traduzione in concrete iniziative. Come potranno i cattolici farle passare nel Paese e nei singoli territori periferici, e renderle \u201coperative\u201d? \u00c8 necessario \u2013 come s\u2019\u00e8 detto del gruppo di studio \u201cCompletare\u201d \u2013 creare strutture di mediazione, reti sociali promosse nelle comunit\u00e0 cristiane e in dialogo con le istituzioni e i partiti che, nello stile della partecipazione, abbiano la forza \u201cpolitica\u201d di rendere operative tali proposte. Questo a livello nazionale e soprattutto a livello locale, nell\u2019auspicio che la Settimana possa costituire una scossa per le Chiese particolari. Ma per essere protagonisti bisogna innanzitutto essere uniti. E come? Ancora nel gruppo \u201cCompletare\u201d \u00e8 emersa chiaramente l\u2019idea che, dopo la frantumazione politica, si deve assolutamente trovare unit\u00e0 sui cosiddetti valori non negoziabili. Si \u00e8 proposta inoltre una maggiore partecipazione popolare, sia mediante la modifica della legge elettorale (ristabilendo almeno le preferenze), sia nella piena realizzazione delle autonomie locali, oggi declinate nel federalismo, che \u2013 se solidale \u2013 potr\u00e0 essere una grande opportunit\u00e0 per lo sviluppo del Paese. Sono scelte concrete. E idee concrete sono venute anche dal gruppo di studio \u201cEducare\u201d, in particolare riguardo alla scuola. La grande prospettiva verso cui tendere \u00e8 quella di attivare in pieno la sussidiariet\u00e0 e prevedere, per un futuro a medio temine, un \u201csistema scolastico pubblico \/ integrato\u201d, dove la presenza di scuole non statali si rafforzi sempre pi\u00f9. Questo aumenterebbe la democrazia, susciterebbe una sana competizione e quindi un miglioramento della qualit\u00e0, favorirebbe un grande risparmio per lo Stato. \u00c8 l\u2019unica strada per riformare la scuola italiana. Ma qui occorre portare finalmente a compimento \u2013 come ha detto la Presidente dell\u2019Agesc \u2013 la parit\u00e0 giuridica, mediante la parit\u00e0 economica. Se dobbiamo scendere in piazza, come nel Family Day, ha detto un giovane delegato, dobbiamo scendere per questo modello di scuola. Un\u2019idea molto concreta. E perch\u00e9 non realizzarla al pi\u00f9 presto? Infine colgo ancora dal gruppo \u201cEducare\u201d, una terza sollecitazione. Quella della responsabilit\u00e0 dei media nell\u2019educazione. Qui si sfonda una porta aperta, perch\u00e9 i nostri settimanali cattolici da decenni si pongono come strumenti di formazione ai valori del Vangelo. Auspico che nell\u2019immediato i nostri settimanali, grazie anche all\u2019agenzia Sir, non vengano meno all\u2019informazione sulla Settimana sociale e che, in futuro, si facciano promotori e attori, nei propri territori, delle singole proposte emerse per tradurle in scelte concrete mirate al Bene comune\u2026 con la lettera maiuscola. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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