{"id":8819,"date":"2010-10-15T00:00:00","date_gmt":"2010-10-14T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8819"},"modified":"2015-08-25T12:52:11","modified_gmt":"2015-08-25T10:52:11","slug":"che-tempo-fara-a-foligno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/che-tempo-fara-a-foligno\/","title":{"rendered":"Che \u201ctempo\u201d far\u00e0 a Foligno?"},"content":{"rendered":"

Non si arriva per caso a 125 di anni di storia: il segreto \u00e8 pensare e progettare il futuro. Proprio per questo lo scorso 8 ottobre la Gazzetta di Foligno ha organizzato una tavola rotonda, convocando gli ex sindaci Manlio Marini, Giorgio Raggi, Maria Rita Lorenzetti, Rolando Stefanetti e Maurizio Salari (assente per motivi di lavoro), oltre, ovviamente, all\u2019attuale primo cittadino Nando Mismetti. Ha coordinato gli interventi il direttore editoriale Antonio Nizzi.\tNessuna rievocazione storica: scopo dell\u2019incontro era comprendere, con l\u2019ausilio di chi ha maturato negli anni significative esperienze amministrative, se ci saranno nubi ad ammantare il cielo folignate nel prossimo futuro, o se prevarranno rigogliose stagioni primaverili. La base comune sulla quale i \u201cmetereologi\u201d convenuti hanno operato la propria previsione era rappresentata da una serie di domande, a cui tutti hanno risposto in modo pi\u00f9 o meno attinente. I partecipanti alla tavola rotonda hanno giocato le proprie carte, qualcuno ha pure bluffato un po\u2019, ma il jolly l\u2019hanno pescato gli organizzatori. Ci interessava sdoganare la Gazzetta, legittimarne la funzione di analisi della realt\u00e0 e di incentivo a migliorarla, stimolare una riflessione, suscitare partecipazione e convogliare attenzioni sul futuro di Foligno: ci riteniamo soddisfatti.A me spetta ora l\u2019arduo compito di un telegrafico resoconto, data l\u2019esiguit\u00e0 degli spazi a disposizione. Per riuscirci ho preso in mano il cellulare e ho immaginato di inviare qualche sms… Manlio MariniFoligno \u00e8 uscita splendidamente dai bombardamenti del \u201943-44 e dal terremoto del \u201997 grazie a una razionale e impegnativa ricostruzione: ora deve puntare a uno sviluppo diversificato e valorizzare il grande patrimonio storico-artistico di cui \u00e8 dotata. Le priorit\u00e0 del futuro sono la rivitalizzazione del centro storico (che andrebbe chiuso al traffico), la valorizzazione delle eccellenze industriali e il potenziamento dello snodo logistico verso le Marche. Il multiculturalismo non \u00e8 un problema, Foligno \u00e8 citt\u00e0 dell\u2019accoglienza, ma l\u2019integrazione deve essere preceduta dall\u2019interazione. Giorgio RaggiLa Gazzetta ha titolato \u201cTerremoto!\u201d circa l\u2019inchiesta Asl 3: visto quanto \u00e8 stata efficiente e ben governata la ricostruzione post-sisma, il titolo si considera di buon auspicio! Se negli anni \u201970-80 Foligno era una sorta di cenerentola dell\u2019Umbria, nell\u2019ultimo decennio la fatina buona l\u2019ha trasformata in una principessa e l\u2019incantesimo non svanir\u00e0, a patto che la macchina pubblica eviti insostenibili appesantimenti. Sullo zuccherificio c\u2019\u00e8 ormai pieno accordo con il Comune: la demolizione durer\u00e0 18 mesi. I giovani devono conquistarsi un posto al sole: se aspettano che i vecchi cedano il passo… Maria Rita LorenzettiNon c\u2019\u00e8 alcuna Folignopoli! Foligno ha bisogno di aprirsi, di fare sistema oltre i propri confini; il ritorno all\u2019ordinario dopo la ricostruzione post-sisma necessita di nuove strategie, che sappiano valorizzare le specificit\u00e0. C\u2019\u00e8 bisogno di una nuova classe dirigente, che sappia restituire a Foligno un\u2019anima, potenziare il polo ferroviario e quello manifatturiero, investire nella formazione e sviluppare lo snodo logistico, geograficamente unico. Va evitato il forte disagio sociale che spesso attanaglia gli immigrati e bisogna puntare sui giovani, la cui crescita \u00e8 responsabilit\u00e0 di tutti gli agenti. Rolando StefanettiUn tempo le strade e le piazze di Foligno erano vissute e fungevano da catalizzatrici dell\u2019aggregazione sociale, ora la citt\u00e0 \u00e8 morta, mancano vivacit\u00e0, dialogo e confronto; i partiti non esistono pi\u00f9 e il Consiglio comunale ha perso di significato. Bisogna formare una nuova classe politica e gestire meglio l\u2019interesse pubblico, anche nella progettualit\u00e0 riguardante lo zuccherificio, ma soprattutto lasciare spazio ai giovani, che devono essere pi\u00f9 protagonisti e investiti di maggiori responsabilit\u00e0, basta con gli \u201cyes-men\u201d. Gli stranieri non sono un problema, siamo cittadini del mondo. Nando MismettiSono state positive le scelte urbanistiche operate; Foligno ha cambiato volto con la ricostruzione post-sismica, ma bisogna ammettere che il tessuto sociale risulta un po\u2019 sfilacciato e necessita di essere ritessuto. Degni di particolare nota sono questi aspetti della citt\u00e0: il grande fermento culturale, denso di eventi e iniziative, le eccellenze imprenditoriali, la centralit\u00e0 dello snodo ferroviario e il Centro di reclutamento presso la caserma Gonzaga. Foligno non \u00e8 morta, ma \u00e8 cambiata e va riposizionata. La crisi globale e i tagli imposti dalla manovra governativa faranno vacillare gli enti locali, e metteranno a dura prova l\u2019erogazione dei servizi comunali. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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